Tutto incominciò quella sera del 19 Dicembre 1653,quella sera la mia migliore amica Charlotte mi aveva invitata al diciottesimo compleanno di Alessio Giabelli. Al compleanno avevo un vestito a campana, rosso, con una scollatura a V e verso il basso c'erano le sfumature nere in pizzo,era molto elegante; i miei capelli neri ricci portati a coda. Sul mio viso posava un velo di trucco accentuato da una lunga linea nera sulla palpebra mobile, che riprendeva il trucco di Cleopatra, le mie labbra carnose si presentavano di un color rosso acceso con un contorno di matita nera che le rendeva ancora più sensuali. Infine al collo portavo un collier di perle bianche e due orecchini lunghi che arrivavano fino le spalle. Quando entrammo nel palazzo fummo accompagnate nel corridoio buio che dava accesso alla sala. Arrivate alla fine del corridoio notai due servi, vestiti in modo elegante, pronti ad aprire le porte della grande sala. Aperte quest'ultime una grande luce di candele , poste su 3 lampadari molto eleganti, ci accecò. I lampadari sembravano fatti di cristallo. Iniziò il PlayFord, ed io non avevo il partner, ma Charlotte scrutò che Giabelli mi stava fissando già da un pò, quasi mi mangiasse con gli occhi da quando entrai nella sala. Con passo determinato venne e mi porse la sua mano dicendomi ' Signorina posso invitarla a ballare?' io ormai rossa e con una voce timida e fioca gli risposi 'Si' anche perchè era il mio ballo preferito. Partirono le danze e io iniziai a sfogiare la mia soave grazia nel ballare, Giabelli si avvicinò al mio orecchio dicendomi ' Balla in modo elegante' io risposi ' Grazie ' , ci guardammo negli occhi per un attimo e sorridemmo. Ci fù lo scambio dei patner e lì conobbi Robin un ragazzo di origini nobili, lui era alto, capelli neri mossi, occhi verdi e a mandorla, una carnagione rosea e un sorriso spettacolare e con lui mi sentii subito a mio agio. Mentre ballavamo si avvicinò a me e molto dolcemente mi trascinò verso il suo corpo caldo e muscoloso facendomi annusare il suo dolce profumo sul suo collo.' Scusa, non mi sono presentato, il mio nome è Robin' disse, arrossi e risposi ' piacere il mio nome è DeboraH'. 'Non ti ho mai vista in questa corte' disse. ' In effetti, non sono mai stata in questa corte è la prima volta'. ' Ci avrei scommesso, una bellezza come la tua è difficile da dimenticare' disse. Arrossii. Nei giorni successivi non riuscii a pensare altro che a lui, più pensavo a lui più mi batteva forte il cuore.