Stavo dormendo quando ad un tratto qualcuno aprì le tende e la luce mi accecò, "MMM..." lanciai un mugolio infastidita dalla luce e mi rifugiai sotto le coperte. "Signorina DeAngelis mi manda qui vostra madre per comunicarle che tra pochi minuti qui a corte arriveranno i Powell" disse Cindy, 'ROBIN!' esclamai dentro di me. "Si ora mi alzo grazie Cindy" risposi "Si figuri" disse e uscì dalla porta. Mi alzai ancora intontita e guardai fuori dalla finestra, era una bella giornata ottima per andare a cavallo dato che era da un pó che non ci andavo. Aprì l'armadio e tirai fuori un vecchio vestito da amazzone fatto tutto di velluto. Era composto da una camicia bianca a collo alto impreziosita ad altezza collo da una spilla ovale con incassonato uno zaffiro, una giacca di color blu con i bottoni in oro, una gonna lunga e voluminosa di color blu, un paio di stivali da cavallerizza di pelle nera importati dall'Italia e un cappello blu con una piuma di cigno bianca. Lo indossai rapidamente, mi sedetti pesantemente sul letto disfatto, presi gli stivali e mentre li indossai senti quella pelle morbida e soffice, mi alzai e feci quattro passi verso il vetro e sentì che erano comodi, quasi come camminare a piedi nudi. Mi sedetti sulla poltrona davanti allo specchio e avendo fretta mi feci lo chignon e non ebbi bisogno di niente per tenere i miei capelli essendo ricci si tenevano su da soli, mi misi la cipria e un filo rossetto rosso corallo, mi misi il cappello, mi aggiustati la piuma e scesi sotto.
" Buon Giorno Padre" Dissi salutandolo con un casto bacio sulla guancia. Mi voltai e vidi che alla destra c'era il padre di Robin. "Buona Giornata Signor Powell" dissi facendo un piccolo inchino. " Buona Giornata a lei Signorina DeAngelis" disse il padre di Robin poi mi voltai verso sinistra e vidi Robin ' Assomiglia al padre' dissi dentro me stessa. Mi inchinai porgendo la mano, lui la prese e la baciò, " Buon Giorno signor Robin" dissi. " Buon Giorno a lei signorina DeboraH " disse fissandomi negli occhi con un sorriso enigmatico, 'NON ARROSSIRE, NON ARROSSIRE ' mi sgridai dentro di me e nel frattempo mio padre e il signor Powell si allontanarono per discutere di lavoro. " Bene cosa ha in servo per questa giornata signorina DeboraH? ". " Di andare in un luogo molto bello e tranquillo dove mi recavo quando ero piccola" risposi sorridendogli " MMM... Va bene" disse pensieroso. Andammo nelle stalle e gli feci scegliere il cavallo che più gli gradiva e scelse Lampo un purosangue di color nero con una macchia sull'occhio destro bianca, io presi Rugiada una purosangue Bianca con il muso grigio. Iniziammo a galoppare verso ovest e dopo quindici minuti arrivammo in un'alta collina quasi sembrasse una montagna in miniatura. In cima alla collina era cresciuto un'albero piangente, legammo i cavalli all'albero, posammo un vecchio lenzuolo sull'erba e ci sedemmo. Iniziammo a guardare il paesaggio mentre i raggi del sole riscaldavano la nostra pelle accarezzata dal vento freddo che tirava da nord mentre le nostre orecchie ascoltavano il dolce fruscio delle foglie. Quel silenzio si tramutò in imbarazzo e iniziai a girarmi i pollici, lui si voltò verso di me e disse: " Quindi è qui dove lei veniva a stare quando era una bambina " . " Si, ci venivo insieme a Charlotte quando veniva a trovarmi" risposi, lui socchiuse gli occhi e ritornò a guardare il paesaggio, io lo fissai per un pó e poi mi girai anche io. Stetti a ripensare al compleanno di Sharon e morivo dalla voglia di scoprire chi fosse quella specie di babbuino vestito così mi voltai e dissi: " Ma la sua B... Accompagnatrice al ballo è la sua ragazza? ". " È la mia frequentante " rispose senza batter ciglio. " Ah " risposi delusa. " Come si è trovato al compleanno di Sharon? " dissi per cambiare discorso. " Bene se non fosse stato per la moglie di Dixon, è sempre a spettegolare su tutti" disse . " È vero poi è enorme sembra quasi una balena piena di gioielli" risposi e scoppiammo tutti e due in una risata talmente forte da farci stendere sul vecchio lenzuolo. Finimmo di ridere e ci girammo per guardarci negli occhi quando lui si avvicino cautamente. Il battito del mio cuore iniziò ad accellerare, il respirò diventò più affannato, chiusi gli occhi e mi avvicinai, le nostre labbra si sfiorarono quando ad un tratto sentimmo nitrire. Lui si mise seduto e sbarrò gli occhi ' cosa ci fanno qui dei cavalli a parte i nostri?' dissi dentro di me, lui si voltò verso di me e posò il suo indice sulle sue labbra carnose, quelle labbra che un secondo fa sfiorarono le mie. Si alzò e tese la mano verso di me, era segno di aspettarlo ma io incuriosita mi alzai e lo segui. Mi feci strada su un cespuglio e spostato l'ultimo ramo vidi un accampamento, il fuoco era ormai spento e il fumo si volatilizzava verso l'alto. Guardai i cavalli erano tutti uno più bello dell'altro ma uno catturò la mia attenzione era grande tutto nero con una linea grigia sulla schiena. " Nebbia " sussurrò Robin e quando mi voltai vidi lo stemma dei Powell sul cavallo. Lui si chinò e incominciò ad avanzare cautamente mentre di sottofondo si sentivano le urla e le risate dei ladri. ' Fai veloce! ' dissi dentro di me ad un tratto un ladro uscii fuori dalla capanna e io terrorizzata tornai dietro, presi il lenzuolo lo legai a Rugiada poi presi Lampo e lo legai a Rugiada. Salita in groppa mi girai e vidi Robin su quel cavallo possente venire verso di me, ad un tratto sbucarono fuori anche i ladri dalla siepe sopra i loro cavalli mal nutriti, presa dalla paura iniziai ad avviarmi. Robin e poco più avanti di me quando i ladri mi hanno quasi raggiunta mi voltai verso destra e vidi quell'uomo senza pudore con la faccia piena di fosse e di rughe " Fermati dolcezza non ti faremo del male " disse. " Si levi uomo di mille peccati " risposi impaurita, lui allungò la mano verso le corde del cavallo e presa dalla paura slacciai il lenzuolo che andò a finire addosso al cavallo malnutrito del suo complice. Il cavallo cadde e il ladro si fermò per soccorrerlo. Arrivammo a corte scesi da cavallo e li legammo alla prima asta che trovammo lui si girò verso di me e mi prese la mano, aveva un passo svelto quasi non riuscivo a stargli dietro. Facemmo irruzione nella grande sala dove risiedevano i nostri padri. Si alzarono con aria interrogativa e furiosa allo stesso tempo, "Signor DeAngelis mi scusi per l'irruzione ma nelle sue terre verso ovest risiedono i ladri di cavalli " disse tenendomi ancora per mano " Ne siete sicuro?" disse il padre di Robin " Si padre siamo scampati per un miracolo e ho ritrovato Nebbia portandolo con me" rispose. Uscimmo dal castello e il padre di Robin salì a cavallo, " Mi raccomando fai la brava " disse mio padre baciandomi la fronte. " Si padre, faccia ritorno al più presto " risposi. " Si DeboraH" disse salendo a cavallo. Guardavo mio padre e il socio insieme alle truppe allontanarsi a galoppo, " Potremmo sempre andare nella sua stanza " disse Robin con aria sospetta. " La ringrazio per l'offerta ma rifiuto e vado avanti" dissi e lui scoppiò in una risata." Mi dispiace se prima non la ho potuta aiutare ma ero impegnato ad andare il più veloce possibile per avvisare i nostri padri del pericolo imminente e poi ne ero sicuro che se la sarebbe cavata lei è in gamba"disse . " Bhè signor codardo se non fosse stato per il mio sangue freddo a quest'ora non fossi più pura " sbottai. " Mi dispiace per l'accaduto la prego di perdonarmi" rispose. " La perdono solo perche è il figlio del socio di mio padre signor Robin" risposi accettando le sue scuse , e lui fece quel suo sorriso enigmatico quel sorriso di chi nasconde qualcosa di importante.