Nonostante quella mattinata invernale, il sole aveva deciso di picchiare forte e, un'altra volta, Jeremy pensò che fosse, da un lato, merito proprio e della sua squadra, dato che, finalmente, i loro problemi erano stati risolti e l'antico male che opprimeva il mondo da ancora prima che loro nascessero era stato sconfitto, lasciando posto ad un lieto fine che dava vita a una delle migliori giornate. Peccato che ,in realtà, quella che sembrava una calda mattinata di metà dicembre si trasformò in una giornata in preda alle emozioni, una di quelle che, nonostante la bellezza, sarebbe stata vissuta in maniera terribile.
Due ragazzi, con le valigie pronte a fianco a loro si recarono ai cancelli d'entrata del collegio Kadic, il loro alloggio per quel breve periodo di tempo, nonostante sembrasse un'eternità. Gli amici di sempre gli si strinsero attorno, ripromettendosi di vedersi.
-Questo non è un addio.- spiegò Aelita. -Perché presto ci vedremo di nuovo, giusto?
Emy annuì, cercando di trattenere le lacrime. -A giugno torneremo. Non vi libererete facilmente di noi, okay?- abbracciò sia la rosea che Yumi, le quali ricambiarono il gesto, stringendosi sempre di più, con gli occhi bagnati di commozione.
Ulrich e Odd diedero il cinque a Teo. -Non ce l'avremmo mai fatta senza dite, amico.- cominciò il biondo.
-Già, chi avrebbe mai detto che dietro quell'aria da nerd ci fosse un temperamento coraggioso? Sei stato davvero grande.- Ulrich sorrise, mettendo una mano sulla spalla dell'amico.
Jeremy salutò Teo dopo Emy, mentre si scambiavano tutti dei leggeri baci sulle guance per ripromettersi di vedersi effettivamente. -Mi mancherai...- iniziò. -Non credo troverò mai un amico come te, sai?
Teo l'abbracciò, scoppiando poi a ridere. -E non devi trovarlo. Torneremo quest'estate e prometto che non vi dimenticheremo mai.
-Non potremmo farlo nemmeno volendo.- sorrise Emy. -Dopo tutte le cose pazze che ci avete fatto fare.- i presenti risero, ma l'aria gioiosa si spense in un attimo.
Luka scatturò l'attenzione di tutti schiarendosi la voce leggermente. -Potremo parlare un secondo?- si rivolse ad Emy, prendendole le mani, mentre Aelita cercava di allontanare tutti. La giovane mora, intanto, sentì Teo dire che anche lui aveva qualcosa da fare di importante e subito dopo l'uomo le accarezzò la guancia e lei spinse il viso dipiù verso la sua mano. -Tornerò a prenderti, lo giuro.
-Non hai bisogno di giurare, Lukas.- ribatté, stringendogli la mano che prima era poggiata sul proprio volto. -So che farai di tutto per tornare da me. Ma voglio prometterti anche io una cosa a pensarci bene: un giorno, quando saremo di nuovo insieme, ti farò un regalo bellissimo.- lui aprì la bocca per contraddirla, ma lei non gli lasciò il tempo, sorridendo. -Non potrai fare o dire nulla per impedirmelo.
Lukas si arrese e rise a sua volta, avvicinando la giovane per la vita, intrappolandola tra le sue braccia forti, scambiandosi l'un l'altra sguardi felici e innamorati, suggellando le loro promesse con il più dolce e delicato dei baci.
Dall'altro lato dell'entrata del Kadic, Teo, guardava, appesi su una bacheca di legno, i fogli con i nomi degli studenti e la classe a cui appartenevano. Non se la sentiva di andare via senza salutare Thalia, la giovane che aveva incontrato solo pochi giorni prima, nonostante, appunto, non la conoscesse quasi per niente. Eppure, con sua grande sorpresa, fu lei a trovare lui.
-Ciao.- sentì, leggero e soave.
Ricambiò il saluto, leggermente rosso in viso. -Oggi torno a casa: sono venuti a prendermi per riportarmi in Italia.
Thalia si stupì, non conoscendo le sue origini. -Menomale che allora ti ho trovato.- ridacchiò, nascondendo le labbra dietro alla propria mano.
-Mi stavi cercando?- chiese, curioso e la giovane annuì, facendo rimanere entrambi in silenzio per un poco, fino a quando Teo, sorridendo in modo malinconico, cercò di salutarla, schiudendo leggermente le labbra. Ma la bionda glielo impedì, gettandosi tra le braccia del castano, facendo volare via la pelliccia giovanile e leggermente stravagante che aveva appoggiato sulle spalle, così da rendere visibile, sotto ad una maglia bianca leggermente trasparente a maniche lunghe, una macchia scura all'altezza della spalla sinistra.
[Cinque anni dopo, 22 Gennaio 2020, Italia]
Lo scricchiolio della sedia si fece leggermente più forte, quando, finalmente, Lukas, rientrò in casa, osservando la sua futura moglie che sistemava sopra una mensola troppo alta per lei. Da lì a poco sarebbero arrivati ospiti e, entrambi, morivano dalla voglia di far vedere loro come, dopo la grande notizia, erano riusciti a trasformare quella casa comprata da qualche mese-che avevano trovato ovviamente spoglia, triste e monotona- in un'abitazione elegante e piena di vita, pur mantenendo uno stile particolarmente raffinato e che rispecchiasse l'idea esteta del bello. L'uomo si fermò un momento a guardare la giovane donna, intenta nel posizionare sul ripiano vuoto del salone alcuni oggettini graziosi, a fianco a diversi libri dei nomi che sembravano essere vecchi di anni. Lukas ricordò che Emy li aveva sfogliati per ore il giorno prima, ma nessuno l'aveva particolarmente colpita.
-Hai trovato qualcosa di interessante, alla fine?- chiese, cercando di prenderne uno, ricevendo un piccolo schiaffo sul dorso della mano.
-Non mi sono serviti a niente, ma lo sapevo già.- rispose, senza distogliere l'attenzione dal suo compito che, in quel momento, era diventato sistemare un mazzo di tulipani su un basso tavolo da caffè davanti al divano morbido e bianco. Sparì per un attimo in una stanza lontana, tornando poi con un vaso cristallino e incolore, con leggere decorazioni incise sopra. -Quelli faranno scena.
-E allora perché prenderne così tanti?- chiese il moro, assottigliandogli occhi. -E poi scusa, avrai pur in mente un modo in cui chiamarlo.
-Chiamarla.- lo corresse lei, mettendo i tulipani nel vaso con l'acqua, girandosi verso di lui. -Ed avrà un nome che non potrei mai trovare in uno stupido libro.
L'uomo cercò di ribattere, curioso, ma il campanello cominciò a suonare insistentemente, facendolo sbuffale leggermente. Emy gli soffiò un bacio, obbligandolo ad andare ad aprire la porta. Lukas alzò gli occhi al cielo, dirigendosi all'ingresso, non scomodandosi nemmeno a chiedere chi fosse, visto che avrebbe riconosciuto la voce odiosa di Odd e quella rauca di Ulrich ovunque. Una volta aperto, man mano, tutti gli ex-Lyoko warriors si intrufolarono nella casa del loro vecchio professore di inglese, condivisa ormai con una delle loro amiche.
-Allora.- cominciò Odd, sedendosi al fianco di Ulrich. -Qual è la grande notizia che volete darci?- guardò Lukas, il quale alzò le mani al cielo e lo sguardo di tutti si posò sulla figura di Emy, seduta composta sulla poltrona abbinata al divano, al fianco dei fiori a cui stava dando le proprie cure in precedenza.
Dopo aver regalato un sorriso ai presenti -tra cui anche Samantha e Thalia, accompagnatrici di Odd e Teo, ormai al corrente degli avvenimenti passati- cercò di prendere un po' di tempo, cominciando a spiegare ogni singola scelta di design della nuova casa che lei e il futuro marito avevano adottato. -Come potete notare, abbiamo scelto di riempire la casa di oggetti belli esteticamente, soprattutto in quell'angolo.- esclamò, tranquilla, invitando i presenti a guardare la mensola di cui si stava occupando prima. -Dovei ripiani sono colmi di cose carine. Ovviamente la casa dovrà essere bellissima, visto che sono incinta.- Yumi si alzò in piedi con gli occhi sgranati, mentre Aelita trattenne le lacrime di gioia ed entrambe abbracciarono l'amica, felici.
-Manon è questa la vera notizia, vero?- chiese Teo, accigliandosi e vedendola annuire.
-Io ho...visto la bambina in sogno e subito dopo, con mia sorpresa, è apparsa ANAX.- Emy non fu sicura da chi provenisse, ma sentì chiaramente un sussurro. -Non mi ha detto molto, solo un nome: Alya.
Quella volta lo sentì chiaramente: Lukas sussultò e lei lo guardò, stringendogli la mano. -Era il nome che mia madre avrebbe voluto darle.- Emy sorrise, per poi passare lo sguardo su tutti i presenti e guardare verso l'alto.
-Vorrei che tutti voi salutaste Alya Werner.- proclamò, toccandosi il ventre.
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Code Lyoko - The age of ANAX
Fanfiction"XANA aveva scoperto dalla rete che c'era solo una cosa in grado di distruggere per sempre il bene: l'amore del male. E quale migliore simbolo d'amore se non un figlio? Il problema era che lui non sapeva amare, non poteva nemmeno provare sentimenti...