Il nuovo nemico

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La lunga tunica nera svolazzava ad ogni passo che la ragazza compiva, velocemente, correndo per il settore ghiaccio. Superò con un salto una piccola lastra di ghiaccio incastrata nel terreno, in quel momento non serviva a nulla essere eleganti. Alzò di poco la testa, osservando come si fosse avvicinata ad una delle torri di cui Jeremy le aveva parlato. Ricominciò a correre, ma subito dovette fermarsi nuovamente: davanti a lei era comparso un ragazzo.

Era molto alto, lei gli arrivava appena sotto le spalle. Mentalmente dannò la sua bassa statura e cercò di oltrepassarlo, camminando lentamente, ma lui la fermò, prendendola per il braccio, avvicinandosi ulteriormente. La ragazza guardò nei suoi occhi neri come la pece, non riusciva a distogliere lo sguardo.

-Cosa vuoi?- ebbe il coraggio di chiedere. –E soprattutto chi sei.

Il misterioso ragazzo sorrise, beffardo, mostrando i denti, muniti due splendidi canini appuntiti. La mora cominciò ad avvertire il pericolo.

-Non è semplice?- chiese lui con sguardo fiero, allontanandosi di poco e lasciandole il braccio. Era vestito in modo elegante, ma era comunque troppo normale per stare su Lyoko e questo le sembrò abbastanza strano. Era tutto vestito di nero, come lei. Portava una camicia e dei pantaloni stretti, insieme ad una giacca e delle scarpe da cerimonia.

-Ti ho fatto una domanda: chi sei? E perché sei qui?

Lui allungò una mano verso di lei, sfiorandole la guancia. –Dovrei essere io a chiederlo a te.

Emy si alzò di scatto dal letto, ancora un po' spaventata per il sogno appena fatto. Fece dei respiri profondi, allungando un braccio per prendere il cellulare, ancora in carica. L'orologio segnava le cinque e venti e la mora si mise una mano sugli occhi. Il giorno prima era stato parecchio movimentato per lei, per questo aveva fatto quel sogno. Era l'unica spiegazione plausibile: non ne trovava nessun'altra.

Guardò verso la compagna di stanza, Yumi l'aveva messa in guardia su di lei: era una pettegola antipatica che avrebbe fatto di tutto per sminuirla. Emy però non si spaventava tanto facilmente, se la ragazzina viziata cercava guai, avrebbe trovato pane per i suoi denti. Ormai ci aveva fatto l'abitudine.

Seguendo il filo dei suoi ricordi si addormentò nuovamente, questa volta indisturbata.


Teo si sfregò leggermente gli occhi, percependo il fastidio della luce che filtrava dalle tende. Con un mugolio si alzò dal letto, notando la mancanza di Jeremy, suo compagno di stanza.

Fece qualche passo verso la scrivania disordinata e piena di computer e dispositivi di ogni tipo, trovando un semplice post-it giallo con una scritta fatta con un pennarello nero, poggiato lì a fianco:

Avevo delle cose da fare per questo sono uscito prima,

avvisa anche gli altri di non aspettarmi per colazione,

la lezione inizia alle 8:30,

ci vediamo lì.

Il ragazzo sbuffò, non era troppo entusiasta di andare in classe da solo. Si strinse nelle spalle e prese dallo schienale della sedia la felpa che aveva buttato lì la notte precedente e dei jeans scuri dall'armadio, facendo attenzione a non far cadere il suo bomber verde dalla gruccia vicino.

Dopo essersi cambiato, uscì dalla stanza, chiudendo la porta e infilando le chiavi nella tasca della felpa, dirigendosi in bagno e poi, successivamente, alla mensa per la colazione. Appena entrato cercò Emy con lo sguardo, trovandola ad un tavolo con il resto dei ragazzi presenti la sera precedente. Stava sorridendo, guardando il ragazzo biondo con quello strano ciuffo viola che aveva fatto cadere il cucchiaino sul pavimento.

Code Lyoko - The age of ANAXDove le storie prendono vita. Scoprilo ora