Quella mattina dal tavolo rosso-oro si sollevava un vociare concitato, il che appariva assai strano, essendo sempre traumatico il lunedì del rientro nelle aule dopo una sonnecchiante domenica.
Gli studenti non facevano che confabulare tra loro sul nuovo professore di Difesa Contro le Arti Oscure, un Auror, ma non un Auror qualunque: Alastor 'Malocchio' Moody.
"Perché Malocchio?" aveva chiesto Dean Thomas quella mattina.
"Perché ha un occhio finto. Si dice..."
Seamus Finnigan aveva appena cominciato ed Hermione aveva già perso l'interesse per la conversazione. Era sempre più difficile per lei discernere ciò che era vero sull'argomento.Molte leggende erano cominciate a circolare sul suo conto appena la notizia si era diffusa nelle camerate. Alcune ritraevano Moody come un vecchio pazzo, dall'intuizione geniale, altre lo vedevano come un burbero solitario dalle eroiche imprese. Tutti sapevano quanto paranoico fosse diventato con l'avanzare dell'età.
In ogni caso, difficilmente avrebbe colmato il vuoto lasciato da Remus Lupin, almeno per quanto riguardava il Golden Trio.La lezione sulla bocca di tutti, tuttavia, non sarebbe giunta sino al giovedì successivo e gli studenti della professoressa Cooman furono occupati per molte sere nello svolgimento di un compito infernale.
Hermione, invece, che aveva abbandonato il corso di Divinazione l'anno precedente per favorire lezioni a cui aveva più piacere nel partecipare e rendere più umano il suo orario settimanale, era completamente estranea a tutto ciò.
Aritmanzia, d'altra parte, non dava molti compiti e questo permetteva alla ragazza di concentrarsi sulla sua attuale battaglia: salvaguardare i diritti degli Elfi Domestici.
Passava ore ed ore in biblioteca mentre Ron ed Harry erano immersi sino al collo da mappe stellari e complicati calcoli. Il pensiero della povera Winky non l'aveva abbandonata sin da quando aveva scoperto quella oscura macchia sulla società magica alla finale.
Riteneva assurdo come anche dai volumi della biblioteca non si manifestava la giusta gravità ad un problema che sembrava vedere soltanto lei.
Eppure – rimuginava – parecchi di quei maghi avevano studiato Babbanologia e conoscevano l'ombroso periodo della tratta degli schiavi.
"Guida all'asservimento degli Elfi Domestici" lesse una voce alle sue spalle dal capitolo del grosso tomo che stava leggendo.
"Ti informi sugli esseri sfortunati come te, mezzosangue? In effetti devo dirmi d'accordo con te, potreste essere elfi domestici decenti, anche se molto meno efficienti" borbottò, la voce strascicata e leziosa.
Draco Malfoy era giunto alle sue spalle, le mani svogliatamente infilate nelle tasche dei pantaloni perfettamente stirati ed il pesante mantello ad incorniciare la divisa di pregiata fattura. Sul suo volto era dipinto un ghigno esasperante anche se gli occhi, di solito grigi e tempestosi, risultavano piuttosto vacui.
Hermione schiuse le labbra, pronta a rispondergli adeguatamente, ma all'ultimo secondo parve cambiare idea, girarsi e riprendere la lettura del suo libro, ignorando il giovane Serpeverde dietro di lei.
"Vedi... gli elfi domestici almeno rispondono e sono riverenti ai loro superiori" commentò lui, indispettito dal suo silenzio.
La tempesta tornò a lampeggiare nel suo sguardo mentre le pallide dita si stringevano attorno alla bacchetta, nella tasca dei pantaloni.
"Infondo loro derivano da stirpi e stirpi di fedeli servitori che hanno onorato nobili famiglie di maghi mentre voi... voi siete solo sudiciume babbano. Forse vuoi solo imparare qualcosa da qualcuno che appartiene davvero a questo mondo"
Un pesante tonfo connotò la chiusura del pesante tomo in un gesto stizzito. La riccioluta Grifondoro che con pazienza aveva evitato lo scontro pur di proseguire i suoi studi, si era arresa all'impossibilità di andare avanti senza la sua dovuta pace.
Uno sciabordio di "Shh" si sollevò dalla sala come un'onda e si spense così come era venuto.
"Paparino ti compra anche i voti a scuola, Malfoy? Non hai da studiare?"
Il tono della Grifondoro era piatto, disturbato solo da un lieve sentore di rabbia latente che cercava disperatamente di mascherare.
Il suo interlocutore provò a dire la sua ma ormai avrebbe dovuto ascoltarla ancora così che lo interruppe ancora prima che cominciasse a parlare.
"O forse ritieni che essere un cosiddetto purosangue ti regali nozioni per osmosi, che gli antenati sussurrino consigli durante i G.U.F.O." proseguì.
"Peccato che non lo facciano, sarebbe un bel vantaggio. Se fosse così forse avrei qualcosa per cui invidiart-" si fermò, "Ah no, che sbadata. Non ne ho bisogno".
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𝓛𝓾𝓷𝓪 𝓟𝓲𝓮𝓷𝓪 ⋆ (A Dʀᴀᴍɪᴏɴᴇ Sᴛᴏʀʏ)
Fanfiction"𝑈𝑛'𝑎𝑙𝑡𝑟𝑎 𝑝𝑎𝑔𝑖𝑛𝑎 𝑓𝑢 𝑠𝑓𝑜𝑔𝑙𝑖𝑎𝑡𝑎. 𝑈𝑛 𝑠𝑒𝑔𝑛𝑎𝑙𝑖𝑏𝑟𝑜 𝑓𝑢 𝑝𝑜𝑠𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑖𝑐𝑎𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑡𝑟𝑎 𝑙𝑒 𝑝𝑎𝑔𝑖𝑛𝑒. 𝐸 𝑡𝑟𝑎 𝑖 𝑟𝑖𝑐𝑐𝑖 𝑑𝑖𝑠𝑜𝑟𝑑𝑖𝑛𝑎𝑡𝑖 𝑢𝑛 𝑓𝑒𝑙𝑖𝑛𝑜 𝑠𝑜𝑙𝑙𝑒𝑣𝑜̀ 𝑖𝑙 𝑣𝑜𝑙𝑡𝑜, �...