17.

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* il capitolo più atteso, che inizialmente credevo sarebbe stato prima del decimo ma che si è spostato fino al 17! Comunque credo abbiate capito di che parlo, se non vi piace il genere vi metto un asterisco dove inizia. Buona lettura! *

Non faccio niente per la successiva ora, durante la quale rimango semplicemente sdraiata sul divano dell'attico ad ascoltare la musica, mentre io tempo fuori si è fatto scuro. Decido però di allenarmi un po' dunque mi alzo e mi vado a vestire. Arrivo in camera mia e scelgo di mettermi dei leggins neri, come al solito, e un top tinta unita bordeaux.
Quando esco dalla porta mi dirigo verso la palestra però alla fine scelgo di fermarmi nella zona allestita da Loki per fare i miei esercizi.

Dopo diverso tempo e diversi set una voce interrompe il mio allenamento.

-Non avevo detto che questo posto è off limits?- dice il Semidio uscito dalla sua camera. Noto che è in tenuta sportiva: pantaloni della tuta neri e una maglia bianca.

-Vuoi allenarti con me?- chiedo mentre faccio delle trazioni alla sbarra. Lui si avvicina e mi dice di scendere.

-Se tieni le mani in questo modo fai meno fatica- mi dice mostrandomi come fare.

-Va bene- poi lui interviene.

-Facciamo una sfida, chi rimane su più tempo in trazione. Ci stai?- domanda lui.

-Ma è impari come cosa! Guarda tu che bicipiti che hai!- faccio indicando i suoi muscoli decisamente più sviluppati dei miei.

-Quindi ti dai già per sconfitta? Vabbè vorrà dire che sei troppo debole-.

-Non è così! Dai tu il via-.

-Lo sapevo- sorride sotto i baffi Kiwi. -Tre... Due... Uno... Su!- a questo punto entrambi ci attacchiamo alla sbarra e ci solleviamo tenendoci con la nostra forza. Io e lui ci guardiamo negli occhi ma senza parlare, renderebbe il tutto più difficile. Passa poco più di un minuto quando il silenzio formatosi poco prima viene rotto.

-Non sei così debole come pensavo- dice il mio avversario.

-E tu non reggi così tanto come credevo- rispondo allora io.

-Di cosa stai parlando? Sono anco...- lascia la frase a metà quando con la mia gamba sinistra lo spingo; per colpa del movimento Inaspettato lui molla la presa cadendo a terra, in piedi.

-Così non vale!- urla lui contrariato.

-Tu non avevi detto che c'erano delle regole però- alzo le spalle sorridendo. Stravolta mi son proprio superata. Mentre penso questo due mani mi afferrano per la vita e mi fanno scendere.

-Guarda che sono capace a scendere anche da sola eh-.

-Non ho dubbi, ma ora almeno posso fare così- ed inizia a farmi il solletico dove poco prima mi aveva presa. Io istintivamente scoppio a ridere, soffrendo non poco ciò che quelle dita affusolate mi stavano facendo.

-Basta! Haha... Smettila Kiwi! Haha..- continuo a supplicarlo tra una risata e l'altra, ma non sembra intenzionato a smettere.

-Come mi hai chiamato?- dice con un finto tono offeso mentre io praticamente cado sul divano che era poco distante da dove eravamo ad allenarci.

-Basta haha... Dai!- rido sempre di più e lui continua a "torturarmi" con le sue mani.

-Cos'è che devi dire?-.

-Basta Kiwi! Hahaha...- rispondo io, inizia pure a mancarmi il fiato da quanto sto ridendo.

-Non mi chiamo così io- fa una breve pausa -Non smetto fin quando non mi chiamerai per nome- fa lui altamente divertito.

-Mai!- grido io ridendo ancora. Lui intensifica il solletico. -E va bene... Haha.. Basta... Loki dai.. Haha- e lui si ferma immediatamente.

-Brava Piccola umana- la sua voce è soddisfatta. Ho il fiato corto quindi faccio dei respiri lenti e poi mi accorgo che lui è praticamente sdraiato sopra di me. Ci guardiamo negli occhi, anche lui ha un po' di fiatone. Poi succede così, ci baciamo. È molto intenso, come quello di ieri sera. Con le mani vago per la sua schiena forte, mentre lui mi accarezza il viso con una e con l'altra mi accarezza la coscia destra.

*
-Loki..- dico tra un bacio e l'altro. Lui emette un piccolo grugnito in risposta. Continuiamo con quello che stavamo facendo quando lui si alza, senza mai staccarsi da me, e inizia a camminare e sento una porta cigolare, quindi credo che siamo appena entrati nella sua camera. Continua verso il muro, contro cui mi appoggia.

-Loki- lo chiamo di nuovo. Stavolta si ferma e mi guarda per un attimo negli occhi.

-Scusa, scusami... Avevamo detto di andarci piano e mi sono lasciato andare, perdonami- ma io lo interrompo.

-Volevo solo dirti che il letto è più comodo- lui mi guarda, sorride come al suo solito e dopo mezzo secondo torna a baciarmi spostandosi verso il letto, come avevo suggerito. Si siede su di esso per poi sdraiarsi all'indietro con me sopra di lui. Con le mani passa sulla mia schiena e scende fino al bordo dei miei pantaloni, lo supera di un po' per poi tornare alla mia schiena, lasciata per metà scoperta. Poi prende l'orlo del mio top e si stacca un attimo dal bacio come a chiedermi consenso, che io gli do, quindi me lo sfila e rimango solo con il reggiseno. Inverte le posizioni mettendosi lui sopra di me per togliersi la maglietta; istintivamente le mie mani andarono ai suoi pettorali per abbassarsi ai suoi addominali. Un altro gremito grave uscì dalla sua gola. Continuando a muovere le dita tra i suoi muscoli che sotto al mio tocco si contraevano, e spostandole anche sulla sua forte schiena, lui tornò a mettere le sue labbra sulle mie. Dopo un po' però si stacca per guardarmi negli occhi.

- Lo vuoi davvero?- mi domandò Loki, con i capelli corvini scompigliati che gli ricadevano ai lati del viso. -Non avevi detto di voler aspettare?- la sua voce era roca e il fiato corto.

-Sì, ti voglio- anche il mio respiro è abbastanza irregolare quando tico quello semplici tre parole, che possono sembrare insignificanti, ma possono anche voler dire tutto ciò che non è ancora stato espresso veramente.

You And Me || Loki LaufeysonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora