Capitolo 8

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Pov's Marika

Anche questa giornata di lavoro è finita. Riccardo alla fine mi ha assunto ed è passata una settimana da quella discussione con cui ho avuto con Mark. Adesso dopo aver fatto i miei turni di lavoro, sto ritornando a casa, almeno passo un po' di tempo con mio figlio.

Arrivata lì, apro la porta tolgo il giubbino estivo che ho indossato questa mattina e poi lo appendo.

-Sono a casa!- urlo io per far sentire a tutti la mia presenza.

Sento correre dal piano di sopra e poi vedo il mio piccolo ometto scendere di fretta e furia le scale, per poi venire verso di me correndo.

-Mamma- mentre corre ha le braccia aperte, quando arriva davanti a me, lo prendo in braccio.

-Ciao mio piccolo uomo- dico io stampandogli un bacio sulla sua soffice guancia.

-Dove sono Isobel e Noemi?- continuo strofinando i nostri nasi, a lui piace molto infatti ogni volta ride.

-Tanno acora dormendo- dice lui giocando con una ciocca dei miei capelli.

A quell'immagine, mi ritornano in mente le immagini sue che per addormentarsi la notte, quando lo tenevo in braccio, doveva avere una ciocca dei miei capelli fra le mani.

-Che ne dici le andiamo a svegliare-

-Tiiii- lo faccio scendere da me e poi insieme mano nella mano, saliamo le scale per poi entrare nella stanza in cui dormono le mie migliori amiche.

Ci avviciniamo piano piano al loro letto, e quando siamo davanti a loro decidiamo di fare uno scherzo ad entrambe.

-Bo!- diciamo all'unisono io e Tayler.

Entrambe le mie migliori amiche saltano in aria per la paura ed io e mio figlio scoppiamo a ridere.

-piccola stronza, iniziai a correre perché se ti prendo non so cosa ti faccio- mi dice Isobel.

Inizio a correre per tutta la stanza e stessa cosa fa il mio bambino inseguito da Noemi. Morte sfinite ed il mio ometto anche, ci buttiamo a peso morto sul letto.

-Quando sei arrivata?- parla Noemi

-Sono arrivata pochi minuti fa, sapete dove sono i miei genitori?- domando io

-I nonni tono nel gialdino- risponde il mio piccolo uomo

-Grazie cucciolo- gli schiocco un bacio sulla guancia- Allora pronti a fare la colazione- continuo io

-Tiiii- dice Tayler, scendendo dal lettoe poi correre nuovamente come una furia verso la cucina.

Io mi metto a fornelli, preparando la colazione e poi dopo averla impiantata e dato un bacio sulla nuca al mio bambino, mi dirigo verso il giardino per salutare i miei genitori.

-Allora?, che fate?. Non salutate più vostra figlia dopo essere venuta da lavoro- dico io

Loro appena si girano mi sorridono.

-oh cara, scusaci non ti abbiamo sentito rientrare- dice mia mamma per poi abbracciarmi.

-Tranquilla, stavo scherzando, papà? Dov'è?-

-Prorpio qui principessa- e quando mi giro mi ritrovo mio padre davanti con le braccia aperte pronte per accogliermi, proprio come quando ero piccola.

Mi tuffo tra le braccia di mio padre. Sono sempre stata molto legata con mio padre, lui è un padre meraviglioso e sono stata fortunata ad averlo io. Mi ha sempre fatto fare le cose per testa mia, non ha mai giudicato nessuno né dei miei amici né ha giudicato mai Mark. Non mi ha giudicata neanche quando gli ho detto di essere incinta di Tayler, anzi mi ha sempre e solamente appoggiato in tutte cose e di questo gliene sono grata.

Ti amo ancora nonostante tuttoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora