1. La persistenza della memoria ad anni luce di distanza

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Prima di cominciare: se il capitolo ti piace (o non ti piace) fammi sapere che ne pensi. Ricorda inoltre che per leggerlo dovrai aver completato la lettura di Entropy – Il Sistema Isolato. Questa parte della storia è ambientata Friburgo, una città interamente percorsa da minuscoli corsi d'acqua chiamati bachle .

Per ulteriori note, guarda la fine del capitolo.


1. LA PERSISTENZA DELLA MEMORIA AD ANNI LUCE DI DISTANZA

Anno luce: è un'unità di misura della distanza percorsa dalla radiazione elettromagnetica (luce) nel vuoto nell'intervallo di un anno

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Anno luce: è un'unità di misura della distanza percorsa dalla radiazione elettromagnetica (luce) nel vuoto nell'intervallo di un anno. Esso è comunemente utilizzato in astronomia per esprimere le distanze fra gli oggetti celesti, cioè per distanze su scala interstellare.


NICHOLAS

Aprile 2023


Franz ritiene che oggi sia una giornata terrificante per dipingere.

Vibra una luce soffusa, che si rifrange mollemente sulle cose come se all'ennesima rotazione del Pianeta intorno al proprio asse, il Sole fosse sorto stanco dal principio. L'ultima volta che sono venuto qui, la mattina brillava con l'intensità accecante di un cielo terso e privo di inquinamento atmosferico, e ogni metro quadrato del piccolo cimitero sembrava quasi vivo. Al nostro arrivo, quando gliel'ho detto, Franz si è piegato sulle ginocchia e ha cominciato a ridere con le braccia strette intorno allo stomaco, attirando l'attenzione dei custodi. L'ha trovata un'osservazione terribilmente grottesca da parte mia e ci ha scovato dentro un gioco di parole a cui il sottoscritto non aveva neppure fatto caso. Di questi tempi sono fin troppe le cose che sfuggono al mio controllo, sfilandomi dalle labbra senza il minimo senso logico. È uno degli effetti collaterali della mancanza assoluta di sonno, come se i filtri neuronali che mettono in fila i miei pensieri si sovraccaricassero di sostanze di scarto e le mie cellule gliali non riuscissero a ripulirli1.

Da qualche parte, in mezzo agli alberi di castagno, Franz ha cominciato a fischiettare un motivetto inventato. In un posto come questo - in un'occasione come questa - il suo buonumore finisce quasi per diventare impertinente e per un po' soppeso l'idea di ringhiargli contro per invitarlo al raccoglimento: quando ti vedono sorridere tra file ordinate di tombe e croci ricoperte di muschio, qualcosa negli schemi relazionali degli esseri umani si inceppa. L'omologia che assetta i nostri sentimenti in funzione delle circostanze è troppo rassicurante perché qualunque deviazione dalla norma non abbia il potere di spiazzarci. È la biochimica delle nostre emozioni, il segreto delle neuroscienze affettive.

Ma del resto, Franz è convinto che la quasi totalità delle persone siano insopportabilmente noiose, come copie mal riuscite dello stesso dipinto; e questo, in un certo senso, lo rende immune da qualunque forma di giudizio.

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