5. La comprovata ipotesi del cervello entropico

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Trigger warnings: in questo capitolo si fa un riferimento esplicito ai disturbi alimentari.

CAPITOLO 5 – Nicholas

Ipotesi del cervello entropico: modello del funzionamento cerebrale che individua una relazione tra l'entropia totale nel cervello e gli stati psicologici a lungo termine, ad esempio la depressione, la schizofrenia o l'insonnia

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Ipotesi del cervello entropico: modello del funzionamento cerebrale che individua una relazione tra l'entropia totale nel cervello e gli stati psicologici a lungo termine, ad esempio la depressione, la schizofrenia o l'insonnia. Il cervello umano, nella sua condizione di base, tende ad operare in un equilibrio che si colloca tra ordine puro e puri stati randomici: le nostre menti sono sufficientemente ordinate da poter fare le cose che abbiamo bisogno di fare, pur rimanendo abbastanza flessibili da interagire con la realtà. I risultati emersi da studi di risonanza magnetica suggeriscono che farmaci psicostimolanti aumentano le connessioni complessive nelle aree corticali, portando alla disorganizzazione dell'attività cerebrale e rendendoci capaci – secondo alcuni scienziati – di esperire nuove capacità intellettive o di guarire da patologie caratterizzate da assenza di entropia.



Aprile 2023

È una sensazione piacevole, di lieve ottundimento e calore che fluisce sottopelle per effetto della vasodilatazione. Etanolo, acetaldeide, ossidazione ad acetato1 e poi un altro tuffo nel circolo sanguigno, così che l'alcol possa impregnarmi la barriera ematoencefalica2 e annacquare ciò che mi resta della ragione.

Prendo un altro sorso di vino, facendo roteare il liquido rosso scuro all'interno di un calice di cristallo finissimo. Non sono mai stato un intenditore, ma il sapore è quello corposo e intenso di una bottiglia di ottima annata. Come la precedente e quella prima ancora, che ho avuto il favore di scegliere di persona. Avrei dovuto smettere di bere cinque bicchieri fa, quando nel mio organismo c'erano ancora enzimi a sufficienza per fare i conti con un'intossicazione, ma questa dopotutto è la mia festa: l'aspettativa dei presenti è che io mi diverta al pari di tutti gli altri, anche a costo di diventare inadeguato e scomposto come non mi hanno mai visto prima d'ora.

Un Nicholas Reichenbach sceso dal piedistallo, qualcuno al loro livello.

Mi infilo l'indice dentro il nodo della cravatta, tirandolo verso il basso per allentarne la stretta e senza volerlo finisco per sprofondare nella tappezzeria vellutata del divano. La mezzanotte è passata da un pezzo e tutte le interazioni con cui dovevo cimentarmi sono state spuntate dalla lista; ogni brindisi dedicato al mio nome, ogni scatto di chi voleva immortalare il nostro incontro: ho fatto il mio dovere di ospite d'onore, passato di mano in mano come il pezzo forte di una collezione, e quando Szilàrd ha ritenuto che la mia presenza non fosse più indispensabile per fargli pubblicità, ho ottenuto il permesso di congedarmi. Posso starmene al riparo dai riflettori, adesso, senza dover discutere di lavoro o politica, o di qualunque altro argomento di grande spessore che queste persone sperano di sentir uscire dalla bocca di uno come me.

Verso l'ultimo goccio di vino nel bicchiere, alzando lo sguardo verso il centro della sala. Faccio fatica a distinguere le ultime coppie ancora in pista, tra uno sbuffo di tulle e uno scalpiccio di tacchi sopra il legno lucidato. L'orchestra si è ritirata da tempo, ma da qualche altoparlante continua a riecheggiare una lirica in versione strumentale di un'opera di Saint-Saëns.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 19, 2023 ⏰

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