Il tempo, lo spazio, l'infinito, la morte. Mi sembrano inutili ora come ora.
Secondo voi gli oggetti sono vivi? Secondo me si, almeno per il momento.
Ogni oggetto si crea utilizzando qualcosa che ha vita, ad esempio:
Per contribuire un tavolo il legno noi abbiamo bisogno di un albero. Ma esso è vivo, respira, si nutre, si riproduce. Se noi ne staccassimo un pezzo allora in quel piccolo pezzettino è possibile che ci sia un po' di vita dell'albero? Anche solo pensando alla linfa, alle cellule che lo compongono, a quegli atomi con i loro elettroni che non smettono mai di ruotare. Quella è energia. Quella è vita. Eppure perché noi non diamo importanza ad un tavolo? Cosa abbiamo noi più di lui?
Immaginate quel povero tavolo lì, fermo, mentre sostiene costantemente il peso della gravità, degli oggetti che noi gli poggiamo di sopra, le nostre mani, braccia, pasti, calore, freddo, pioggia, vento, luce, sole, notte, paura, terrore, allegria, amicizia, sangue, merda, vomito, urla, distruzione, riappacificazione, sputo, bicchieri, vocali, parole sparse al vento, sintonia, disturbo,
morte.
Si può morire su un tavolo? Beh noi mangiamo la morte. Gli animali di cui ci nutriamo sono morti. Quindi perché no, si può anche morire su un tavolo.
Mai una scusa, un perdono, nessuno si pente di aver distrutto l'anima di quel povero tavolo.
A quell'albero ormai vecchio, rimarrà per sempre un vuoto dentro, incolmabile, una scheggia, un'asse, un tavolo, che non tornerà mai più intero.
La morte
si sconta
vivendo.
STAI LEGGENDO
Diario di un
Short StoryIn questo diario scriverò tutto quello che mi passa per la testa. Scegliete voi quindi come continuare il titolo.