2. il risveglio

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"Sembra morta.." disse una ragazza con la voce familiare, Leane.

"Ovviamente no" tentai di aprire gli occhi ma si chiusero subito, "Di certo non lo farò io" mi costrinsi a tenere gli occhi aperti, la vista era troppo sfocata per capire i dettagli degli oggetti intorno a me, ma per lo più riuscivo a scorgerne le sagome, Leane la mia migliore amica era in piedi davanti a quello che sembrava essere un letto scomodissimo, non confonderei quei capelli rossi nemmeno a Time Square.

Finalmente riuscii a mettere a fuoco quello che vedevo, mi trovavo all'ospedale. Avrei dovuto capirlo subito dal silenzio e da quel maledetto bip che mi faceva uscire di testa, il mio sguardo incrociò quello di Leane e lei sorrise "Si è svegliata" disse quasi gridando, lanciò il telefono sulla poltrona e si avvicinò a me "Hey..Elizabeth! È sveglia" qualcosa cadde rumorosamente a terra, girai il collo per quanto il dolore mi permetteva e vidi mia madre che si fiondava verso il letto da tortura su cui ero sdraiata.

"Sei sveglia...Jade.." sussurrò con gli occhi lucidi, "Acqua.." dissi con il tono più alto che la voce mi permetteva gracchiando come una rana, Leane si voltò verso un tavolino con tre bottiglie dacqua, "Quanto tempo è passato?" chiesi afferrando coi denti la cannuccia che Leane mi aveva avvicinato, Cinque mesi rispose mia madre lasciando scendere una lacrima lungo la sua guancia.

Mi sentii immediatamente meglio, non sentivo più alcun tipo di dolore o di intorpidimento, mi misi a sedere senza la minima fatica, che cera dentro quell'acqua?.

"Leane puoi chiamare il dottore per favore?" le chiese mia madre voltandosi verso di lei, "Certamente" rispose risoluta andando verso la porta, io e mia madre ci guardammo "L'acqua fa miracoli eh.." dissi poggiandomi sul cuscino con la schiena, "Ma come fai..?" Non fa niente, devo dirti una cosa si sedette sullo sgabello in ferro, "Dov'è Jessica?" chiesi allungando il collo, "Ecco lei è.." tirò su col naso, "Non c'è più Jade" aprii più volte la bocca senza emettere alcun suono, mi sentivo così sciocca, l'avevo vista andare a fuoco e pensavo che fosse viva.

Non sapevo cosa dire, e dovevo dire qualcosa, sembrava che mia madre stesse per crollare, ma un colpo secco al di fuori della stanza mi fece riprendere da quella morsa di dolore, era un dottore molto ambiguo, sembrava un topo, letteralmente, mi guardò con i suoi piccoli occhietti neri come la pece mettendomi in soggezione.

Si presentò stringendo la mano a mia madre "Sono Jonh Markle", persino la sua voce sembrava uno squittio, "Non l'ho mai vista in tutti questi mesi" constatò alzando un sopracciglio, "Sì l'altro dottore è bloccato nel traffico e hanno mandato me" si voltò a chiudere la porta, "Ci metterà molto ad arrivare?" chiese impaziente, "Non posso saperlo signora" rispose tirando fuori una penna dal taschino.

Sul retro del quadernetto nero cera un piccolo teschio grigio, ironico dato lambiente, sfogliava velocemente tra le pagine, "Allora Jade, sei stata in coma per cinque mesi e due giorni in uno stato di minima coscienza" notando la mia confusione nel sentire quel termine disse, "È la condizione intermedia nella quale si possono riconoscere comportamenti sporadici di coscienza, anche se non avevi alcuna consapevolezza di te o del mondo e neppure nessuna capacità di esprimere i propri bisogni" osservò il bicchiere e vuoto, "Evidentemente avevi sete", allora senti dolore da qualche parte? mi chiese fermandosi dal sfogliare il quadernetto, mia madre da dietro mi impose di dire di sì, "Un po ovunque" ero sempre stata una brava bugiarda, qualità di cui non ero proprio fiera.

"Senti qualcosa di diverso in te?", mi sembrava una domanda strana da porre una persona appena svegliatasi dal coma, credevo facessero domande tipo "Ti arriva il sangue al cervello?", anche se effettivamente c'era qualcosa di strano in me.

Buttò il quaderno sul tavolo di ferro ai piedi del letto e mi guardò insistentemente, "La trovi una domanda difficile?, mi avevano detto che eri intelligente", la porta si aprì di nuovo, un altro dottore molto diverso da John, con i capelli biondo chiaro e gli occhi verde acceso, era davvero affascinante.

Jade Johnson (Pt. 1): The end project Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora