Mi alzai con cautela e aprì la porta. Mi ritrovai davanti Nobara.
"Ma che ci fai qua?" sussurrai consapevole che Megumi avrà sentito tutto.
"Mangiamo qualcosa? Avrei fame" la guardai con sdegno ma dopotutto anche io avevo fame. Prima che uscissi, Megumi si mise davanti a noi.
"Cosa state facendo voi due"
Io e Nobara ci guardammo come per intenderci. All'unisono dicemmo solo una cosa.
"Ciclo" . Megumi mi conosceva bene e sapevo che di solito mi alzavo nel bel mezzo della notte solo per mangiare per colpa del ciclo.
"Volete dei pancake?" Fushiguro ci chiese con fare dolce. Entrambe ci mettemmo quasi a piangere per la sua dolcezza e senza che dicessimo qualcosa lui capì subito.La notte passò tranquillamente. Oggi era il primo giorno effettivo di scuola. Mi aspettavo tanti allenamenti anche se non potevo fare nessuna missione.
Mi alzai e mi vestì con dei pantaloni corti sportivi e una maglia lunga. Non volevo mettere la divisa, non volevo sporcarla.Mi dirigo in classe e con mio stupore trovai tutti quanti, ero l'unica in ritardo.
"Sempre in ritardo eh"
"Taci cazzone" mi sedetti con tutta tranquillità sotto gli occhi sorpresi di Nobara e Itadori.
Mi sentivo gli occhi addoso di Yuji, mi stavano scrutando con attenzione. Ha notato che tra me e il sensei difronte a me c'era una somiglianza.
"Sensei"
"Dimmi yuji"
"Ma fate parte della stessa famiglia?"
Io e Gojo ci guardammo come per dirci se dovevamo dirglielo. Dopotutto c'eravamo solo noi in quella stanza e Megumi sapeva già tutto.
"Beh Itadori" iniziai a dire ma fui interrotta.
"Siamo fratelli ma non ditelo in giro altrimenti la uccidono" disse con nonchalance.
"Stronzo di una nuvola senza ritegno cosa mi interrompi a fare eh?" urlai incazzata
"Satoru non ti conviene, ha il ciclo" disse all'improvviso Megumi. Mi girai lentamente verso la direzione della voce.
"Megumi Fushiguro" lo guardai infuocata. Mi stavano uscendo le fiamme e tutti lo notarono.
"Voi uomini non capite nulla. Megumi nessuna delle due ha il ciclo. Quello che è successo stanotte era solo una scusa"
Gojo sorpreso ci urlò contro. Ormai ero esasperata, se dovevo fare qualcosa di segreto non dovevo farlo con nessuno dei presenti.
"CHE COSA È SUCCESSO"
"Coglione abbiamo solo mangiato dei pancake di Megumi"
Continuammo a parlare tranquillamente e poco dopo andammo in giardino per allenarci.Megumi si stava allenando con i suoi shinigami, Nobara stava lottando insieme a Yuji invece io ero con Gojo. Il guardino era grande ma avevo paura di perdere il controllo.
"Bene sorellina, incominciamo?" senza che io rispondessi il pezzo di merda mi tirò un pugno che schivai facilmente. Lottammo come non mai, nessuno dei due voleva perdere. Ad un certo punto Satoru si teletrasportò, lo cercai con gli occhi ma non vidi nulla. Mi aiutai con la mia maledizione. Presi un respiro profondo e feci uscire dai piedi delle piccole fiamme bianche per concentrarmi. Nel mentre mi generai un piccolo coltello per lanciarlo a quel mago.
Ancora nel bel mezzo della mia ricerca sentì un rumore dietro di me e senza esitare diventai un tuttuno con le mie fiamme e mi teletrasportai dietro a mio fratello. Senza aspettare cercai di infilargli il coltello però mi prese il polso per fermarmi.
"Non sei veloce come me"
"Ma almeno sono più intelligente" infatti con l'altra mano generai delle catene e lo rinchiusi tra essi.
"Satoru sei sempre troppo convinto" e mi misi a ridere.
Proprio quando Gojo stava per parlare fu interrotto da 3 persone.
"Ma tu chi saresti? Una dea?" disse Nobara stupita.
Megumi mi stava guardando con il sorriso. Era fiero dei miei progressi. E poi c'era Yuji che aveva la bocca aperta. Si avvicinarono tutti quanti solo per farmi delle domande.
"Ma che tipo di potere hai? È una sorta di maledizione?" mi chiese Yuji.
"Non te lo aveva spiegato Gojo ieri?" lui annuì e prima di dire una cosa fu interrotto.
"Moccioso non capisci che hai davanti la reincarnazione di mia moglie?" sulla guancia di Itadori sbucò una bocca alquanto familiare. Yuji cercò di coprirla ma la bocca si ripresentò sulla mano e stavolta sbucò anche un occhio.
"Kita stai facendo progressi con la maledizione, la controlli davvero bene. Sai potremmo andare d'accordo" e prima che dicessi qualcosa sia la mano che l'occhio scomparirono.
"Kita, Gojo mi ha detto tutto e anche Nobara lo sa" annuì e me ne andai. Non volevo parlarne. Ormai la mia vita era stata già scritta. Non a caso diedero a me la maledizione. Non l'hanno fatto a caso, io sono solo un sacrificio che è scappato dalla sua stessa morte. Volevo vivere di più e per fortuna Satoru mi aiutò.Nel cammino per andare nella mia stanza mi imbattei in una persona a me conosciuta.
"MAKI" e la abbracciai. Era cambiata ormai e lo notai subito dal fisico più muscolo e dall'aria cazzuta.
"Come stai maledizione vivente?" mi disse in modo scherzoso scompigliandomi i capelli.
"Guarda che ora non sono l'unica maledizione vivente, nell'istituto ce nè un altro. Non so se hai saputo" stavolta le risposi con tono serio, cosa che notò subito.
"Ho saputo dal preside, ma proprio lui eh? Hai sfiga Kita" mi disse senza risultare troppo seria.
"Si beh è anche carino ma di certo non come Yuta eh Maki" la guardai con un ghigno. Sapevo della sua cotta per il ragazzo, e sapevo anche che era ricambiata ma entrambi sono delle teste dure e non vogliono dichiararsi.
Mi stava guardando imbarazzata.
"Ma tu. Che. PANDAA" si mise ad urlare il nome del suo compagno di classe. In un minuto scarso ci affiancarono sia Panda che Toge.
"Oh ciao Kita, l'hai fatto di nuovo vero?" mi chiese dolcemente ma con tono divertito. Annuì.
"Tonno" mi girai verso Toge e lo salutai.
"Come sta andando con la gola?"
"Salmone con maionese" capì subito che voleva dire che stava andando bene e non ha più riscontrato dolori lancinanti.
Ci mettemo a parlare tranquillamente e si fece sera. Non vidi neanche gli altri tre. Avevo un brutto presentimento.Andai nella mia stanza, mi spoglia e presi un manga. Proprio quando mi stavo per sdraiare sul letto vidi una cosa che mi fece spaventare. Urlai il nome di Gojo ma nessuno mi sentì. Con cautela mi avvicinai a quel dito raggrinzito e che ormai conoscevo bene. Lo toccai per un millisecondo ma per mia sfortuna quel misero tocco mi fece andare in un posto che temevo più della mia stessa vita.
Ero circondata da scheletri, acqua e buio. Davanti a me c'era un tempio. Guardai davanti a me e vidi due persone a me familiari. Riconobbi Itadori e riconobbi solo per la faccia Sukuna che era seduto sul suo trono.
"Benvenuta nel mio regno Kita" gnignò con fare minaccioso ma solo verso Itadori.
"Itadori che ci fai qua" sembrava un'imposizione che una domanda.
"Diciamo che sto morendo e mi serve un patto"
Cercai di fermarlo invano, lottarono prr aver un compromesso. Riuscirono a fermarsi, infatti dopo un secondo aver furmulato il patto morì per colpa della persona che si trovò seduta su quel trono.
"Ora siamo solo noi due, non sei felice?"Piccola cosa ragazzi, non voglio scrivere di nuovo tutti i dialoghi con le varie scene di combattimento, perché in primis mi stufo io e sicuramente anche voi per leggere delle cose che già sapete.
Dopo questa piccola cosa, vi sta piacendo la storia? se si mettete una stellina.
⚠️ in questa storia non aggiornerò ogni giorno, massimo due volte a settimana.
ok è ora che me ne stia zitta. Al prossimo capitolo
~Fra☁️
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beautiful boy (storia su Sukuna Ryoumen)
FanfictionOrmai la mia vita è segnata, è stata già scritta e nulla o nessuno può cambiarla, almeno cosi pensavo. Mi guardai attorno e vidi soltanto i miei amici rincorrersi con gli shikigami di Megumi. Erano felici, consapevoli che la loro vita fosse bella. C...