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Sukuna's pov

La mocciosa stava ancora leggendo quel dannato manga. Non sapevo che fare e guardare la giornata di quello scemo non mi andava. Le avevo mentito ma non me ne pentivo neanche un po'. Volevo vedere la sua reazione ma per mia sfortuna mi irritai a vederla imbarazzata.

non mi dire che ha dei sentimenti per quell'idiota

Decisi di fare la mia mossa. Sopportavo il freddo e questa tunica di merda mi serviva solo per fare bella figura con le persone, cosa che non potevo più fare ormai.

Mi alzai dalla sedia e raggiunsi l'armadio. Vedetti la ragazza che mi stava guardando curiosa e allora lo feci. Mi tolsi la tunica lentamente, volevo che mi squadrasse per bene. Rimasi soltando con dei pantaloni corti ma larghi. Li indossavo spesso per allenarmi. Mi voltai e la guardai, con mio stupore la vidi rossa.
"Ti piace quello che vedi eh mocciosa?" ghignai. Volevo infastidirla. Mi ignorò e andò avanti a leggere. Senza che dicessi qualcosa feci scomparire tutto quello che c'era sotto a quel tempio tranne il letto. Il povero manga che stava leggendo scomparì insieme alla libreria. Al posto di quegli oggetti ci fu una specie di palestra con pesi, sbarre..di tutto e di più.

"Ridammi quel manga" mi disse con rabbia  facendo uscire la sua maledizione. Quella maledizione che non vedevo dal vivo da secoli. Mi incantai a guardarla. Volevo sentire di nuovo quelle fiamme su di me.

Mi avvicinai a lei, le presi la mano con forza e me la appoggia al petto. La maledizione c'era ancora. Mi bruciai a sentirla di nuovo. Subito dopo scansa la mano.
"Ma che fai? Vuoi morire?"
"Quella fiamme su di me non fanno nulla" dissi con potenza. Sapevo che stava per dire altro.
"Molto semplicemente posso resistere perché punto 1 sono già morto, punto 2 sono il marito di quella maledizione e punto 3 mia moglie non mi ha mai fatto del male neanche se avesse voluto" dopo questa frase emise un sonoro "tsk" e si alzò.
"Quindi quello che fai è allenarti" non era una domanda e la vidi con un ghigno.
"Vuoi allenarti con me?" le proposi. Nel frattempo girai attorno alla sua figura fermandomi dietro di lei. Mi avvicinai al suo orecchio.
"Potremmo divertirci dopotutto" disse sussurando provocandole dei brividi. Senza pudore le leccai lentamente il collo.
In un attimo mi trovai per terra.

questa stronza mi ha atterrato così facilmente, cazzo la adoro

"Si, mi posso divertire a prenderti a botte. Dopotutto non sei cosi forte" mi disse con un tono calmo misto all'eccitazione. Questa ragazza mi sta facendo impazzire e non è la prima volta che mi fa pensare ciò.
Ad un certo punto si toglie dalla mia vista e mi alzai di scatto. Si stava togliendo quella vestaglia del cazzo e potevo vedere benissimo le sue forme anche dietro a quella fottuta porta trasparente.

Dopo poco mi disse una cosa.
"Sukuna"
"Che vuoi" dissi con un tono troppo serio.
"Dammi un top sportivo altrimenti non mi alleno e anche dei pantaloncini larghi" senza esitare le porsi quei miseri indumenti. Non volevo darglieli, volevo vederla in intimo e magari anche nuda ma sapevo che con una come lei è difficile quindi la accontento.

La stavo ancora immaginando nuda ma un calcio sul fianco mi fece svegliare come niente. Mi toccai il fianco dolorante e mi voltai incazzato. Ma poi la guardai e mi resi conto che assomigliava in tutto a mia moglie. Addominali, muscoli su ogni dove.. la fissai.
"Mai distrarsi Ryoumen" fui di nuovo scaraventato nel mondo reale dopo aver sentito il mio nome.
"Non mi chiamare in quel modo" odiavo il mio nome ma detto da lei era bello, non sembrava di una maledizione, sembrava quasi di una persona normale.

Finimmo il nostro allenamento basato su un combattimento abbastanza accesso. Eravamo pieni di lividi e di sangue. Un combattimento del genere non l'avevo mai provato. Per di più avevo anche palpato il suo culo che era davvero morbido e mi ero anche ritrovato con le sue tette in faccia. Insomma ero più che soddisfatto.
"Ora ti medico, avvicinati" le dissi questa stronzata solo per averla più vicina e per poterla di nuovo toccare.
"Mi so medicare da sola, è stato un bel allenamento" e tutta la mia speranza calò da questa affermazione di merda.

Ormai si era fatta sera e mi era venuta fame. Avevamo rimesso entrambi la vestaglia e dovetti ancora aiutarla, non mi dispiaceva toccarla di nuovo ma con delicatezza ovviamente.

Feci lo stesso procedimento di prima ma non tolsi nulla, stavolta aggiunsi soltanto una cucina.
"Che vuoi per mangiare?" mi voltai verso la figura della ragazza che ora stava rimettendo a posto il manga.
"Pollo?" mi domandò come se fossi d'accordo.
Stavamo ancora pensando se ci poteva andare bene ma poi all'unisono dicemmo "Pollo fritto"ci guardammo negli occhi. Per la prima volta oserei dire. Erano nocciola, completamente diversi da quelli del fratello. Erano belli.
Poi mi voltai e iniziai a cucinare quel dannato pollo.
"Ti servi una mano per caso?" mi chiese dolcemente appoggiando il mento sulla mia spalla. Mi fermai un secondo per quel tocco così improvviso ma poi continuai.
"No tranquilla, in 10 minuti tutto sarà pronto. Se vuoi apparecchia il tavolino" e senza dire nulla apparecchiò con religioso silenzio.

Dopo 10 minuti contati portai il pollo su quel tavolino troppo piccolo per due, infatti quando mi sedetti per terra sul mio cuscino toccai le gambe di Kita ma notai che la cosa non la infastidì, infatti non ricevetti nessun calcio. Anzi le nostre gambe si stavamno toccando e intrecciando. Una sensazione troppo bella per una maledizione come me.
Ad un tratto esclamò, facendomi tossire per via del pollo che mi stava andando di traverso.
"Cazzo manca il ketchup, senza non sa da nulla" emise uno sbuffo cosi sonoro che mi irritò. Per sua fortuna feci comparire la salsa e continuò a mangiare.

Dopo aver finito di mangiare e messo tutto a posto, la ragazza si stese nuovamente sul letto.
"Ryoumen" sbuffai dopo aver sentito nuovamente il mio nome "quando mi fai tornare nel mondo dei vivi?" effettivamente ci stavo pensando anche io.
"Non lo so" dopo questa frase del cazzo mi beccai un cuscino in faccia. Me lo meritavo.
"Come non lo sai? Mandami la adesso" scossi la testa come per dire no e le lanciai il cuscino.
"Dovrai rimanere con me stanotte e poi, domani mattina potrai ritornare"
"Allora prima dobbiamo parlare di alcune cose" sapevo benissimo di cosa e avevo anche paura che questo momento potesse arrivare, ma dopotutto il futuro è già scritto e non potevo fare nulla.

Alla fine i due si misero a dormire sullo stesso letto anche se la ragazza non voleva. Dopo alcune lamentele si fece anche coccolare dalla maledizione li presente e non le dispiaceva affatto. Sentire un vuoto nel petto, dove ci doveva essere il cuore, nell'altra persona la fece rabbrividire ma si stava abituando. La ragazza si stava abituando alla presenza di Sukuna cosa che lui non sapeva e che nel futuro non era nemmeno presente questo fatto. Sukuna non poteva sapere che lei poteva cambiarlo, anzi lo venne a sapere troppo tardi... quando ormai la morte aveva sovrastato tutta l'accademia.

Doppio aggiornamento perché si, sono ispirata. Secondo voi di cosa hanno parlato Sukuna e Kita? ipotesi? pensateci bene. Vi ricordo che sarà comunque una storia su Itadori ma ci sarà in mezzo anche Sukuna, quindi aggiungerò una cosa al titolo. Ma abbiate fiducia in me, non aveva specificato anche su un altro tipo di amore 👀. Detto ciò vi è piaciuto il capitolo? dovrei migliorare qualcosa? se vi è piaciuto mettete una stellina. Ci vediamo al prossimo capitoloo.
~Fra☁️

beautiful boy (storia su Sukuna Ryoumen)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora