Le giornate stavano passando lentamente. Non facevo nulla se non stare insieme a Sukuna, Itadori e qualche volta anche con Nanami. Con il primo, ogni volta che andavo nel suo dominio, passavo delle ore stupende perfino delle notti tranquille. Mi diceva più volte che si stava trattenendo a non andare oltre ai baci e abbracci e ogni volta ripagavo questo con della semplice cucina italiana o americana che a lui piaceva tanto.
Con il secondo scherzavo molto di più anche se non ci scambiavamo molto affetto per ovvi motivi. Passavamo del tempo completamente in segreto, mangiamavamo e qualche volta ci scambiavamo alcuni baci che, certe volte, diventano fin troppo passionali.
Le mie giornate erano cosi. Due ragazzi completamente opposti con me. È una situazione abbastanza tragica ma cosa posso dire?
Mi piacciono entrambi? si
So chi mi piace di più? ovviamente no
Penso che questa situazione sia capitata un po' a tutte ma non a questi livelli inimmaginabili, o mi sto sbagliando?Dopo questo piccolo monologo o conversazione interiore, decido di andare da Satoru. I corridoi erano vuoti, si sentivano solo i miei passi e lo scricchiolio del legno sotto i miei piedi. Non sentivo nessuno e la cosa mi stava preoccupando.
"Non mi dire che sono da sola.." dissi tra me e me sussurrando.
Visto che mi serviva una risposta andai prima nella camera di quello spilungone, che trovai rigorosamente vuota, e poi nel suo ufficio.
Iniziai a sentire le prime voci e un piccolo sospiro di sollievo uscì dalla mia bocca.
"Gojo è rischioso, non possiamo" sentì la voce di Nanami. Avevo un tono particolare, non era la voce di tutti i giorni.
Mi fermai di colpo davanti alla porta che stavo per aprire. Misi la schiena contro il muro affianco all'oggetto nominato prima.
"Lo so ma non possiamo fare niente"
Sentì un sospiro. Uno di quelli che ti fa capire molte cose. Un sospiro frustrato e allo stesso tempo preoccupato.
"Ormai la profezia si sta compiendo, ho fatto di tutto pur di non farla avverare" i miei occhi si spalancarono di colpo. Non capivo di cosa stavano parlando.che profezia?
"Farei di tutto per salvarla, cazzo di tutto" mio fratello iniziò ad urlare. Poi, subito dopo, sentì dei piccolo singhiozzi. Da lì capì di chi stava parlando. Era intuibile.
D'istinto misi una mano davanti alla mia bocca per sopprimere i singhiozzi che si crearono in quella conversazione non mia. Cercai di ascoltare altro ma le mie orecchie si tapparono all'improvviso, negando di sentire anche tutto il rumore attorno a me. Mi staccai ancora dal muro e camminai lentamente per andare fuori in giardino. Mi serviva aria fresca e soprattutto tempo per metabolizzare il tutto.
Passarono delle ore e ormai la mia tranquillità si fece largo in me. Aprì di nuovo gli occhi per la millesima volta e guardai quasi affranta il paesaggio che mi circondava. Ero circondata da un piccolo bosco con alberi giganti e anche piccoli, gli animali passavano di li quasi incuranti della mia presenza e sentivo dei piccoli cinguettii. Poi c'era il vento che mi arrivava delicatamente in faccia spostandomi i capelli e dandomi quella brezza tanto amata. L'odore che mi circondava era fresco, buono, pulito. Muschio e legno. Due odori che mi facevano impazzire e rilassare allo stesso tempo. Non so quante ore passai li però mi serviva altro tempo.
devo farlo
Mi ripetei questa frase ogni minuto da quando sono in questo bosco. Dovevo farlo e lo sapevo benissimo. Mi servivano risposte e di certo non posso cercarle da mio fratello o da qualcun'altro. Però prima di averle volevo passare quegli ultimi momenti di tranquillità tra me e me. Sapevo che ogni volta facevo questo rituale, un piccolo pezzo di me andava in frantumi. È come autodistruggersi. Alla fine la mia maledizione è proprio questo, ovvero l'auto distruzione e ovviamente la distruzione del mondo che mi circondava. Chiusi di nuovo gli occhi sperando di non aprirli più.
"Ah Kita è da tanto tempo che non ci vediamo" l'uomo davanti a me iniziò a ridere di gusto mentre gli edifici intorno a noi iniziarono a cadere.
"Non ci siamo mai visti prima" dissi seccata
"Io ti sorveglio da sempre mia cara Kita, mi hanno incaricato di ucciderti" fece una smorfia alquanto inquietante e prese, dalla sua maledizione posata sulla sua spalla, una semplice spada da cui non riuscivo a percepire energia malefica.
"Chi sei" la mia curiosità si stava facendo largo in me e la cosa non mi piaceva.
"Ma non mi dire" rise di nuovo avanzando di qualche passo e io, di rimando, indietreggiai.
"Per dire che hai vissuto con mio figlio per tutto questo tempo e non sai chi sono" rise di nuovo e allora capì.
"Il tuo fratellone non ti ha detto chi sono? Che maleducato" stava avanzando sempre più vicino a me e ip indietreggiavo e stavo zitta. Non sapevo cosa dire.
"Zenin.." pronunciai appena ma venni interrotta.
"Non sono uno Zenin ma un Fushiguro, ho preso il cognome da mia moglie" disse quasi arrabbiato ma non perché la frase detta da me gli desse fastidio, ma bensì perché centrava sua moglie.
"Tasto dolente Fushiguro?" dissi quasi spavalda. Nel frattempo iniziai ad avanzare verso la sua figura tenendo una mano dietro la mia schiena. Lui mon disse nulla, mi guardò come una preda da uccidere.Aprì istintivamente i miei occhi prendendo delle boccate d'aria. Poggiai una mano sul petto per sentire i miei battiti e notai che fossero completamente accellerati.
"Respira Kita..non è qui, respira" cercai di rassicurarmi in questo modo e per un po' ci riuscì. Girai il capo verso quel braccio con quella ferita. La guardai anche se era coperta dalla maglia ma potevo benissimo immaginarla. Lunga e profonda. Allungai la mano verso di essa e la toccai.
"Bastardo" dissi in modo soffocato.
"Per fortuna che sei morto Toji" dissi in modo frustrato lasciando andare la mano che stava toccando la mia ferita.
Guardai avanti a me e notai che l'azzurro nel cielo divenne più scuro."È ora di farlo"
Mi alzai dalla panchina e mi sedetti a terra cautamente.
Incrociai le gambe e misi le mani sopra le ginocchia.Presi un respiro tanto profondo.
"Oh Kita presentanti a me, mi servono risposte"
Aspettai e all'improvviso venni circondata da fiamme bianche. Da qui la ma caduta iniziò.Aaaaa ecco a voi. Cosa succederà?? Fate teorie che ce ne saranno delle belle. Vi è piaciuto il capitolo? se si mettete una stellina.
(Voi state bene? spero di si)
ci vediamo al prossimo capitolo bellissimi.
~Fra☁️
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beautiful boy (storia su Sukuna Ryoumen)
FanfictionOrmai la mia vita è segnata, è stata già scritta e nulla o nessuno può cambiarla, almeno cosi pensavo. Mi guardai attorno e vidi soltanto i miei amici rincorrersi con gli shikigami di Megumi. Erano felici, consapevoli che la loro vita fosse bella. C...