Let's save Hogwarts!

dolore pungente

Mi alzai dal letto stravolta dal sonno e senza forze, visto che la mia civetta stava beccandola sua gabbia era io momento di alzarsi e darle da mangiare, mia alzai lentamente dal caldo letto e appoggiai i miei piedi sul pavimento freddo, andai vicino alla gabbia la apri e Mona planò sul mio braccio, la accarezzai e poi le diedi le tarme, le beccò e poi volò sul comodino per riposarsi intanto presi la divisa e gli accessori e me ne andai in bagno.

Ritornai dal bagno vestita e pronta per una nuova giornata di scuola, rimisi la mia civetta nella gabbia e uscì dalla mia camera.
Scesi dalle scale della torre dove si trovava la mia camera e mi trovai nella sala comune dei Corovonero, c'erano delle persone che ripassavano ed altre che parlottavano a bassa voce ed erano le 7.45.

Passai vicino a dei ragazzi che parlottavano a bassa voce, mi guardarono e uno di loro mi chiese "ehi... sei nuova per caso?"
Lo guardai sorpresa visto che nessuno in quella scuola voleva avvicinarmi ed essere mio amico gli dissi "ehi si. Sono nuova. Quanti hanno hai fatto qui tu?"
Lui mi rispose "questo è il 4° anno e presumo che questo sia il tuo primo anno?"
Annui, ma non riuscii a capire cosa mi stava dicendo perché sentii una voce risuonarmi nella testa non fidarti di lui... è pericoloso ma scossi la testa e gli dissi "scusa potresti ripetere?"
Lui mi disse con voce bassa "ti va di venire a vedere una delle mie partite di quidditch? Sai sono molto bravo visto che sono il capo della squadra."
Annui pensando che nessuno mi aveva mai invitato per una cosa del genere e le mie guance si erano arrossate per la sorpresa e per la felicità, gli feci un sorriso e lui me lo restituì di rimando con quei suoi denti bianchi da far invidia ad una stella ed i suoi capelli color rame soffici ed i suoi occhi blu con sfumature dorate nell'iride che mi facevano perdere in un mare di vuoto, gli chiesi timidamente "posso sapere come ti chiami?" lui mi sorrise e mi disse "alla partita lo scoprirai piccola" me ne andai dalla sala facendo un cenno ai suoi amici ed anche al capitano.

Mi ritrovai a vagare per la scuola cercando l'aula di trasfigurazione, la trovai al primo piano perché avevo visto che alcuni Corvonero erano entrati nell'aula Classe n°1 di fretta, mi affrettai e scelsi il secondo posto per ascoltare meglio la lezione e prendere appunti, tirai fuori le penne ed il quaderno, portai anche il libro "Guida pratica alla trasfigurazione per principianti" perché non volevo trovarmi impreparata, nel caso dovessimo scrivere o leggere ma c'era qualcosa che non andava, il prof ancora non si era fatto vedere e sentivo uno sguardo insistente sul mio corpo infatti mi girai facendo attenzione ai ragazzi che c'erano in aula ma pour banchi dietro di me trasversalmente vedevo il suo volto con un ghigno con i suoi occhi fissi su di me come se volesse qualcosa da me, ma non avrebbe avuto niente da me perché gli avevo promesso di stare lontano e poi non eravamo nemmeno amici... basta pensarci Ophelia.
Scossi la testa voltandomi verso la cattedra aspettando che arrivasse il professore difatti la porta si aprì rivelando il professore rosso in faccia per la corsa che presuppongo abbia fatto per arrivare in aula.

Si mise comodo e cominciò subito a parlare di quale incantesimo usare per trasformare una piuma in un ago con Acutus, ci fece vedere come usando l'incantesimo e ci riuscì, restai sbalordita ma promisi di riuscirci almeno ai primi 5 tentativi, ci provai e ci riprovai finché ci riuscì al terzo tentativo infatti il professore mi si avvicinò dicendo "Brava signorina?" "Ophelia  Dumaine, signore." "Brava Sig.ma Dumaine 10 punti a Corvonero e anche altri dieci punti per Corvonero per la bravura del Sig.no?"
"Jax Cronnon signore" rispose il ragazzo mentre rispondeva mi guardava come se fossi una preda, forse la sua ma non mi sarei fatta prendere difatti lo guardai male e mi girai verso la cattedra.

La campanella suonò facendo alzare tutti per andare alla prossima aula di Storia della Magia, tutte e due le casate Corvonero e Serpeverde andarono insieme nell'aula, mi sedetti sempre nel secondo posto ma avvertii una presenza alla mia destra, si sedette lui... non volevo ne vederlo ne sentirlo parlare ma allora perché si era seduto vicino a me? Sbuffai sonoramente e rotei gli occhi intanto lui mi si avvicinò all'orecchio dicendomi "non sbuffare ragazzina sembri una di quelle ragazze depresse che voglio togliersi la vita con una lametta"
Gli risposi "no ancora non sono così depressa ma diventerò pazza se cerco di comprenderti quindi non avvicinarti a me, grazie" facendo un sorriso falso.
Lui mi disse ancora vicino al mio orecchio "ragazzina, non devi capirmi... devi lasciar andare te stessa e lasciar andare le tue pulsioni.." avvicinandosi ancora di più al mio viso dicendo sottovoce "sessuali" guardandomi gli occhi e la bocca intensamente per poi staccarsi velocemente per via del prof che era arrivato, si mise al suo posto e mi fece l'occhiolino e cercai di ascoltare la lezione intanto io ero diventata rossa come un peperone e respiravo a fatica, sentì la voce del professore come un lontano ricordo e pensai solo a quel momento ma mi ripresi perché sentivo gli anelli freddi sulla sua mano ed il peso sulla mia coscia accarezzarmi e allora gli dissi sottovoce "smettila Jax o ti stacco la mano" lui rise piano e stacco la sua mano dalla mia coscia per il resto della lezione finché la campanella suonò e tutti gli alunni andarono a pranzo uscendo dalla porta dell'aula.
Mi alzai dalla sedia ma Jax mi prese dal braccio facendomi sedere sulle sue gambe, gli dissi scocciata "ora che cosa vuoi Jax?"
Lui mi disse "mi andava perché?" Io gli dissi "no niente perché non sono il tuo giocattolo quindi non devi trattarmi come tale sono una ragazza e vado trattata come tale stupido" cercai di alzarmi ma lui mi prese per i fianchi stringendomi ma non facendomi male, con tono serio "senti io ti tratto come voglio, ragazzina. questo ti deve bastare" guardandolo negli occhi gli sottolineai "a me non basta e adesso devo andare ciao" mi alzai dalle sue gambe e e gli feci il dito medio andandomene dalla classe lasciandolo solo.