Agosto, Venezia, Poco Nuvoloso

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Mamma non c'è.
Mi sono dimenticato di scriverle che tornavamo a quest'ora.
"Sarà uscita con il papà." nota Caterina.
"Molto probabile" rispondiamo in coro io e Alice.
"Senti Cate, facciamo che vai a guardare i cartoni in camera tua, così quando la mamma e il papà arrivano ti chiamiamo."
"Va bene." Caterina sfugge su alle scale e entra in camera sua.
"Devo finire il progetto per scuola." mi ero dimenticato che Alice è ancora nel pieno dei suoi anni alle superiori.
"Ok. Io sto qui a guardare il cellulare."
Alice corre in salotto, prende un cartellone e lo porta fino nella sua camera, di fianco a quella di Caterina.
Io mi stendo sul divano ancora con le scarpe che ho dimenticato di togliere appena entrato. Afferro il cellulare che avevo nella tasca, vedo ancora aperto il tastierino che ha usato Tommaso per mettere il numero. Clicco sul tastierino e su salva contatto, inizio a scrivere come mio solito. Contemporaneamente allo scrivere un semplice nome mi metto a dividerlo in sillabe. "To-MMa-so."
Aggiungo la mia faccina preferita ":D" e mi scappa un sorriso mentre la digito.
Dubbio. Tommaso si scrive con una o due S? Ci penso due secondi e poi mi rendo conto di aver detto una scemenza. Si scrive con una S. Fine. Anche se lo avessi scritto sbagliato chi vuoi che mi dica che l'ho scritto sbagliato? Spero non arrivi Tommaso a bussare alla porta e a correggermi perchè il suo nome è diverso dagli altri e quindi va con due S.
Cambiando discorso. Mi alzo dal divano e mi tolgo le scarpe che prima non avevo tolto all'entrata, poi vado verso la cucina e apro il frigo. Niente come al solito.
Apro la credenza e come sempre ci sono solo le barrette energetiche di papà.
Appena prendo la barretta sento suonare il campanello quindi mi avvio al portone e lo apro con la barretta ancora chiusa dietro la schiena per non farla vedere.
"Ciao amore!" e mi abbraccia.
"Ciao mamma."
"Alice e Cate?" mentre cerca di vedere dietro di me.
Vedo papà dietro la mamma finalmente, con una borsa, sono andati al supermercato allora.
"Sono in camera loro."
"Le chiamiamo più tardi così parliamo noi tre" indicando anche papà.
E sale l'ansia.
"V-va bene."
Mi siedo sul divano ancora un po' ansioso e stanco per aver badato alle mie sorelle.
Di fronte ho mamma che ha già tolto le scarpe, si sistema i capelli e mi guarda sorridendo.
Papà ha appena finito di mettere apposto la spesa, quindi si siede di fianco alla mamma.

i miei genitori scrivono di noi ~[BL]~ itaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora