capitolo 2

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Il sole illuminava le antiche mura di roccia ricoperte di rampicanti che circondavano il Manor. Il viaggio era durato meno di un'ora e il pomeriggio era appena iniziato quando arrivarono alla dimora dei Malfoy. Narcissa poggiò una mano sul braccio di Draco per farlo fermare mentre si posizionava in testa al gruppo. Attraversarono un vialetto circondato da siepi alte e ben curate, vicino alle quali ogni tanto si vedeva camminare un pavone. Un'idea del padre di Draco, aveva capito Cara. La ragazza intanto si guardava attorno ammirata, mai avrebbe pensato che la sua famiglia vivesse in una villa del genere. Aveva sentito che erano ricchi e benestanti, sì, ma essere lì, nel posto che aveva immaginato forse più di un milione di volte, rendeva quel luogo unico nel suo genere, lontano anni luce da tutto ciò a cui poteva aver pensato in passato. Si fermarono davanti a un cancello di ferro che la donna però attraversò senza esitare, come se in realtà non ci fosse mai stato. Draco fece un passo in avanti esitante e prese la mano di Cara, Narcissa li aspettava dall'altro lato, le braccia intrecciate e l'espressione paziente. Non era la prima volta che succedeva, intuì Cara, ma allo stesso tempo quel sistema doveva essere nuovo, una cosa a cui il ragazzo ancora non si era abituato. Ci volle poco però perché anche lui sparisse dietro quelle aste decorate. La ragazza stava per seguire il suo esempio, quando Narcissa le disse di fermarsi. "Il cancello non ti riconosce, non ti farà passare" disse pensierosa, più a sé che a lei "dovrei andare dentro e sbloccarlo, ma se arrivassero prima..." guardò più volte il portone ancora lontano e la ragazza dall'altra parte della recinzione, poi si rivolse al figlio "vai tu Draco. Sai come fare, vero?" il ragazzo annuì e si avvio verso casa. Pochi minuti dopo il cancello si aprì e Cara prese la mano di Narcissa per farsi guidare.

"Ah eccovi, vi stavo aspettando" Draco si portò una mano davanti alla bocca recitando uno sbadiglio "devi farlo ogni volta?" disse Narcissa ridendo leggermente e abbassando la mano del figlio "è divertente" lei alzò gli occhi al cielo, poi si rivolse a entrambi "non abbiamo ancora pranzato, gli elfi dovrebbero aver preparato qualcosa. Avete fame?" Draco non rispose nemmeno, si avviò subito per la sala da pranzo. Cara fece lievemente cenno di sì con la testa e aspettò che Narcissa la guidasse attraverso i lunghi corridoi della casa. Appesi ai muri c'erano molte foto, soprattutto di Draco e del matrimonio dei suoi genitori. La ragazza sorrise leggermente guardandole, sembravano davvero felici. Esaminò ogni foto, fin quando i suoi occhi non caddero su una che sembrava recente: sua madre. Si fermò di colpo, cosa che a Narcissa non sfuggì "lei è mia sorella, Bellatrix. Questa foto è di quando era appena fuggita da Azkaban, circa un anno fa" le spiegò sorridendo. Cara non disse niente ma continuò a sorridere, gli occhi leggermente lucidi. Voleva imprimere nella mente ogni dettaglio di quel volto. Certo, l'aveva visto spesso sui giornali o nei cartelli in strada, ma quella foto...sembrava speciale. Il suo sguardo andò prima sugli occhi, poi sul naso, scendendo sulle labbra e tornando ai capelli. Quei capelli neri come la notte, così simili ai suoi. Si asciugò una lacrima senza farsi vedere dalla bionda e andò avanti come se niente fosse "davvero una bella foto" disse soltanto, mentre si avvicinavano alla sala. Draco era già lì, gli elfi avevano servito il pranzo e lui stava mangiando "Draco!" lo rimproverò la madre "potevi almeno aspettare la nostra ospite!" "Ma Cara non si è offesa, vero Cara?" rispose lui, la bocca ancora mezza piena del purè che accompagnava la fetta di carne che aveva nel piatto. La ragazza scoppiò a ridere "no no, fai pure". Le due si sedettero di fronte a lui e iniziarono a mangiare, parlando del più e del meno, chiedendo a Draco come era andato quell'anno a Hogwarts.

Quasi un'ora dopo i piatti erano vuoti e la tavola sparecchiata. I tre fecero per spostarsi nel salotto quando si sentì bussare alla porta. Narcissa guardò di scatto l'orologio, poi il figlio "sono qui" gli disse, il volto che non lasciava trapelare espressioni "chi è qui?" chiese Cara "meglio se vai di sopra, cara" Narcissa si rivolse gentilmente a lei "faremo le presentazioni un'altra volta" la ragazza non fece storie e si fece mostrare la camera da Draco, che poi tornò di sotto. Nel momento in cui finiva di percorrere le scale la madre aprì la porta e quattro uomini entrarono nel salone. Più precisamente, tre uomini e una donna. Si abbassarono i cappucci e il più vicino alla porta si scambiò un bacio veloce con la bionda "ci abbiamo messo un po', lo so" le disse dolcemente: era Lucius Malfoy, suo marito nonché padre di Draco "fa niente, Draco è di là, vai a salutarlo" gli disse lei "è già tornato?" la donna annuì con la testa e l'uomo dopo essersi tolto velocemente il mantello raggiunse il figlio. Era dalle vacanze di Pasqua che non lo vedeva. Narcissa spostò di nuovo la sua attenzione sui tre mangiamorte rimasti. Due di loro, Yaxley e Macnair, si stavano togliendo i mantelli parlando tra loro della missione appena svolta. La donna non fece domande, un po' perché sapeva che non doveva interessarla, un po' perché non voleva sentire il racconto di Macnair su come anche quella volta 'era stato il migliore'. Spostò allora lo sguardo sul quarto elemento, una donna dai capelli corvini e l'aria stanca "Bella" la abbracciò sorridente "allora, com'è andata?" "bene direi" rispose lei, la voce bassa "cos'è questo tono? C'è qualcosa che devi dirmi?" si preoccupò la bionda; Bella faceva spesso così, e non si poteva mai sapere il vero motivo. Ma questa volta la riccia rise allegramente "non preoccuparti sorellina, sono solo stanca. Credo che andrò a distendermi" la bionda sentito ciò sorrise "va bene, ma prima vai da Draco, ti stava aspettando" la riccia guardò dietro di lei e la sua bocca si piegò in un sorriso vedendo il nipote "come stai ragazzino?" rise allargando le braccia mentre il ragazzo correva ad abbracciarla "mi sei mancata zia Bella" disse lui sorridendo "anche tu tesoro" disse staccandosi dall'abbraccio "ma ora sono davvero esausta" mimò anche con il corpo in modo teatrale "certo, la tua stanza è di sopra come al solito" lei gli sorrise un'ultima volta e fece per avviarsi di sopra. La sorella guardò un attimo il portone ancora aperto, poi la chiamò "sai per caso quando torna il signore oscuro?" Bellatrix tornò seria "no Cissy, mi dispiace. Si è separato da noi appena siamo arrivati, non sappiamo dove sia andato" la bionda fece un cenno di assenso e la donna sparì su per le scale.

Remember me // BellamortDove le storie prendono vita. Scoprilo ora