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siamo tutti sotto ľ ombrellone. io e ethan siamo tutti e due su una sola sdraio e sono abbracciata al suo petto. damiano si sta ancora limonando con vic, thomas sta guardando qualcosa al telefono con lello.
ethan prende una sigaretta, ma proprio mentre sta per accenderla la prendo e la butto a terra.
ethan:"che fai??"
io:"amore non mi piace il fatto che tu fumi tanto, potresti rovinarti"
ethan:"amore stai tranquilla, ma se vuoi posso smettere"
io:"oddio lo faresti davvero?"
ethan:"certo, per te questo ed altro"
prendo il suo mento e mi avvicino alla sua bocca. un bacio. passionale e profondo. chiede il permesso con la lingua e glielo acconsento. ci sentiamo osservati ma non ci frega molto.

ethan:"gaia fermati o finiremo per farlo qui davanti a tutti"
io:"oh si scusa, finiamo dopo eh" dei sorrisetti maliziosi si stampano sui nostri visi.

sono le 22 circa, vic caccia dalla borsa varie cose da mangiare e delle birre. io e ethan beviamo insieme da una bottiglia. mangiamo dei panini che avevamo preparato io e vic a pomeriggio a casa. finiamo di mangiare e stendiamo un telo gigante sulla sabbia in riva al mare. ci mettiamo tutti lì per guardare le stelle.
dopo un po'
ethan:"guarda amore" indica una stella cadente. la riesco a vedere di striscio
io:" sai Ethan le stelle sonouna mia passione. sin da piccola mi hanno sempre incuriosita. quando avevo circa 10 anni ho iniziato ad andare fuori al giardino, ď estate dopo cena, per osservare il cielo in tutto il suo splendore. uscivo sempre fuori con mio padre che mi ha insegnato alcuni nomi delle stelle e da li ho sempre avuto questa passione"

Ethan's pov

vedo delle lacrime che rigano il viso di Gaia.
io:"tutto bene amore?"
gaia:"si... mbhe cioè più o meno. parlare di mio padre mi fa sempre questo effetto"
io:"perché? se ti va di dirmelo ovviamente"
gaia:" avevo 12 anni si... una notte entrarono in casa, spararono a mio papà. rubarono letteralmente metà della casa. ricordo solo la porta della mia camera aprirsi bruscamente. cercavo di proteggermi sotto le coperte. un uomo, ricordo, un uomo con un passamontagna, e una pistola. spostò le coperte. urlavo, "tranquilla non ti farò nulla" furono le parole dell'uomo. dalla porta ne entrò un altro "andiamo lasciala stare  sta arrivando la polizia". se ne andarono. lasciando lì mio padre morto. scappai subito da mia madre, che da quel giorno rimase traumatizzata dallo shock, non parla più." scoppia in lacrime

io:"oh piccola vieni qui" le apro le braccia, la sento tremare, deve essere stato un vero e proprio trauma per lei, poverina.
io:" tranquilla ci sono io ora con te, nessuno ti farà del male ok?" le bacio la fronte. trema ancora, le do la mia felpa.
gaia:" grazie ethan non devi fare tutto questo per me"
io:" scherzi? te lo devo. mi hai migliorato la vita..."

ᒪᗩ ᑫᑌIᗴTᗴ ᗪOᑭO ᒪᗩ TᗴᗰᑭᗴՏTᗩ// ethan torchioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora