L'amore della mia vita

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La mattina dopo ero uno straccio, non riuscivo a muovermi ma sapere che avrei incontrato l’amore della mia vita mi fece tornare in piena forma. Mi vestii subito e in macchina mi diresse a scuola. Li fuori al portone grande c’era lui, ad aspettarmi. Io, ovviamente, attesi che i miei genitori si fossero completamente dileguati per corrergli incontro e baciarlo. Un bacio speciale, una sensazione speciale: che cos’ era? Ma si certo, quello che mi faceva battere il cuore ogni volta che Andrea mi sfiorava, che mi baciava, che mi parlava….l’amore! Ci dirigemmo insieme dentro alle aule e ci salutammo con una pacca sulla spalla altrui che, in realtà, utilizzammo come scusa per baciarti senza farci vedere. Entrammo nelle proprie classi e ci risaluttammo con un movimento della mano che, in realtà, era un “Ti amo” reciproco. Ci eravamo messi d’accordo la sera prima su questi stratagemmi. Aspettai 5 ore interminabili e alla fine uscii e me lo ritrovai praticamente davanti, ci guardammo e cominciammo a ridere come pazzi. Dopo una lunga risata ci riguardiamo, quegli occhi, dolci che mi stregano il cuore. “ Ti amo” “ Anch’io Ti amo Andrea”

Una volta a casa lui mi scrisse e mi disse:” Sai, incontrare te è stata la fortuna più grande che mi sia mai capitata. Ti amo Marco, non dimenticarlo mai, Ti Amo! Ti amo! Niente ti porterà via da me. <3 “ . Con il sorriso sulle labbra e una lacrima che mi scendeva sulla guancia risposi:” Ti amo anche io Andrea! Non ti lascerò neanche io andare via! Mi hai cambiato la vita <3”. In quello stesso momento pensai che senza di lui non avrei mai scoperto chi sono e chi amo. Senza di lui non avrei mai scoperto di essere Gay, di amare un ragazzo. Nessuno mi impedirà di amarlo, nessuno. Il mondo si rifermò, il mio cuore riprese a battere all’impazzata! Davvero avevo detto una cosa del genere?! Si, lo amavo.

Nei giorni successivi cercai di far pensare ai miei genitori che stessi male, triste altrimenti avrebbero sospettato qualcosa.

Un pomeriggio stavo a casa da solo, mio padre a lavoro, mia madre da mia nonna  mio fratello a casa di un amico. Stavo studiando quando bussò qualcuno al citofono. Pensai fosse mia madre tornata da casa di mia nonna ma la voce disse:” Ehi, Ciccio sto qua sotto ho bisogno di un bacio!”. Mi affacciai subito e vidi il volto di Andryx. Con il corpo in fermento presi le chiavi e scesi giù correndo come non avevo mai fatto! Aprii il portone e lo abbracciai talmente forte da fargli esclamare:” Ehi, attento che mi strozzi!”. Con il sorriso sulle labbra lo guardai e per poco non mi misi a piangere dalla felicità. Mi si avvicinò e mi disse:” Ti amo” “ anch’io”. Queste parole precedettero un bacio che non scorderò mai! Sentii tutto l’amore che provavo per lui salire al massimo del suo limite, quasi intento a superarlo. Capii che lui era la persona con cui volevo stare, mi faceva sentire bene, lo amavo come non avevo mai amato nessuno. “ Non ti lascerò mai” dissi. Lui mi rispose semplicemente con un altro bacio. Ci lasciammo e io tutto contento risalì a casa e mi rimisi a studiare. Cercai in tutti i modi di far lasciare la mia testa al ricordo del bacio che mi cambiò la vita. Dico così perché mi ha fatto scoprire un lato di me che non sapevo nemmeno esistesse. Fino a qualche giorno fa pensavo di essere etero al 100% ma la relazione con Andrea mi ha fatto capire che sono completamente l’opposto, e ne sono felice.

                                                                             2.

 Dopo un intero pomeriggio a non fare altro che pensare ad Andryx lasciai il salone e andai in camera mia: una chiamata persa da Andrea. Lo richiamai subito e quello che mi disse in quel momento mi sconvolse:” Marco? Ah no, Fabio! Mi hanno detto che non ti chiami Marco e che mi hai solo preso in giro vero?!”. In quello stesso momento il mio cuore smise di battere, il mio corpo cedette e si stese sul letto senza foze. “ Allora?! Rispondimi!” “ Andrea non ti ho preso in giro e che..” “COSA?!” non mi lasciò finire la frase che mi urlò contro. Non gli potevo dare torto, aveva ragione ma io come potevo sapere che quell’unico messaggio che inviò Elena quel giorno avrebbe dato inizio ad una relazione così intensa, ma daltronde era solo colpa mia. “ Andrea ascoltami ti prego, io te lo volevo dire! Sul serio, non sto mentendo!” “ E come faccio io ora a fidarmi di te?! Come posso pensare che tu stia dicendo la verità?! E dimmi è vera anche la storia che tu ti sei finto triste e depresso solo per farmi smettere di tagliare?! Be ti do un’informazione io non mi taglio! Vero: ero triste e depresso ma non certo da arrivare al punto di tagliarmi! Pensavo davvero che potevo fidarmi di te eh?! Mai errore più grande! “ No Andrea, te lo giuro! Non è stato un errore! Te lo giuro! Io sono davvero innamorato di te! Non c’è persona che ami di più! “ Allora perché mi hai mentito!” “ Non pensavo che mi amassi anche tu! Volevo aiutarti solamente!” “ Non inventare scuse! Non farti più vedere!”. Dopo quelle parole, morì dentro. Il mio cuore non rispondeva più, le mie mani tremavano e la mia testa si era svuotata. Avevo fatto un errore enorme. “Dovevo dirglielo prima, non doveva saperlo da altri!”. MI stesi sul letto, cominciai a piangere come non avevo mai fatto. In quel momento speravo che fosse solo un sogno, che adesso Andrea mi abbracciasse da dietro tranquillizzandomi…..ma non fu così. Bagnando tutto il cuscino imploravo pietà. Imploravo di non sentire un dolore così grande. Non potevo pensarci: stava andando tutto bene, ero così felice. Il dolore che mi stese. Che non mi fece più rialzare. 

Un cuore, due animeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora