CAPITOLO 2

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Domenica mattina. Secondo giorno in California.
Mi sveglio alle 8:30, cosa strana per una come me. Mi alzo malvolentieri dal comodissimo letto e mi posiziono davanti allo specchio. Ho un aspetto orribile. Peggio di un bratipo. Ma me ne fotto e mi avvio in cucina per preparare la colazione.
"Che buon odore di caffè! " Esclama Giulia entrando in cucina.
"Che ore sono?" Chiede.
"Quasi le 9"
"Cosa!?? È così presto!? California fa male." Rido.
"Che stai facendo?" Chiede Giulia avvicinandosi.
"Il caffè" Rispondo e non sapendo che Giulia era dietro di me, mi giro e cadiamo con tutto il caffè. Mi sporco tutta.
"Oh no! Povero caffè. Scusami" dice preoccupandosi del caffè e non di me che sono a terra bagnata di caffè.
"Ehi! Io sto bene. Grazie per avermelo chiesto." Dico alzandomi da terra mentre lei scoppia in una risata rumorosa.
"Anziché ridere pulisci. E poi andiamo a fare colazione fuori." Dico andando in camera.
"Okay. Ti voglio bene" Grida per essere sentita.
"Io no." Grido a mia volta.
Arrivata in bagno, mi faccio la doccia. Appena esco mi metto davanti all'armadio per vedere che cosa mi devo mettere. Ma come sempre non so mai cosa mettermi.
"Giuliaa. Aiutamii. Ho un problemaa!" Grido.
"Che c'è? " grida anche lei correndo verso la mia camera.
"Non so che mettermi"
"Stai scherzando spero. Tu mi chiami come se è morto qualcuno solo per questa cazzata?"
"Si. Mi dispiace" ridacchio.
"Tieni. Mettiti questi." Mi passa i pantaloncini neri a vita alta, le Converse nere e una maglietta bianca.
"Grazie, babe"
"Prego amò"
Mi inizio a preparare. I capelli li attacco in una coda e ci metto una fascia bianca a fantasia. Dopo mi trucco con fondotinta, matita nera, maschara, phard e rossetto rosa.
"Sono prontaa" Grido per farmi sentire.

"Dove dobbiamo andare? Sono stanca di camminaree" Si lamenta Giulia.
"Se non la smetti di lamentarti. Non ti porto più da Starbucks."
"No noo, basta. Mi sto zitta."
Dopo neanche 5 minuti arriviamo. Entrate ordiniamo e ci andiamo a sedere all'ultimo tavolo libero.
Due ragazzi si avvivinano al nostro tavolo.
"Ehi ragazze! Ci possiamo sedere qui con voi? Il locale è tutto pieno." Dice uno sei ragazzi.
"Certo che si" risponde Giulia entusiasta
I due si accomodarono accanto a noi.
"Comunque io sono Jack  e lui è Jack" Parla il biondino.
"Wow. Jack&Jack" Dice Giulia.
"Ma che cazz..? Veramente Jack vi chiamate?" chiedo.
"Noi così sappiamo" dice il Jack moro.
"Io sono Giulia e lei è Bella"
"Ehi bella lo sai che con questa fascia assomigli ad un nostro amico?" Chiede ridendo.
"Taylor" Dice Jack J. unendosi con l'altro Jack per ridere.
"Allora...è la prima volta che vi devo da queste parti."
"Siamo arrivate soltanto ieri" Risponde Giulia
"Da dove venite? " Chiede il Jack biondo.
"Dall'Italia". Rispondo.
"Wow mi è sempre piaciuta l'Italia!"
Da lì in poi cominciamo a parlare del più e del meno.
"Bene ragazzi. Grazie per la compagnia, noi adesso dobbiamo proprio andare." Dico alzandomi e Giulia mi segue. Dopo esserci scambiati i numeri di telefono, salutiamo i Jacks e ce ne andiamo.

Capitolo 2 finitoo. Questa sera se ci arrivo pubblico il terzo.
Un beso, Alice.

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