[Akaashi]
Ormai è da qualche giorno che vivo nella magione con Koutaro, la vita almeno è un po' divertente per quanto monotona.
Oggi, mi svegliai prima del solito, scesi in cucina, e ancora era tutto spento, così mi affacciai alla finestra, e mi accorsi che ancora il sole non era nemmeno sorto. Così me ne tornai a letto, anche se non ho dormito.
Alla fine, dopo qualche ora, mi alzai e vidi Koutaro, aveva una sguardo perso, come se fosse successo qualcosa, qualcosa di brutto, molto brutto.
"Buongiorno Koutaro" dissi con calma, prendendo una fetta di torta alle mele.

...nessuna risposta.

"B u o n g i o r n o   K o u t a r o."  Dissi scandendo e ripetendo il tutto con un tono più forte.

"Oh Keiji, scusami non ti avevo sentito. Buongiorno a te!"

"Koutaro, è successo qualcosa?"

"No... ho solo un brutto presentimento."

"Capisco"

Io non sono una persona superstiziosa, però, nemmeno io ho un buon presentimento, non so su cosa, però è come se stesse per succedere qualcosa, qualcosa di importante.

Passarono le ore, e si fece pomeriggio.
Io e Koutaro eravamo dentro casa, dato il fatto che sembra pioverà.
Ad un certo punto bussarono alla nostra porta, e senza darci il tempo di dire "prego", oppure di aprire, si presentò davanti a noi, il più fidato messaggero del mio paese.

"Principe Keiji, Principe Koutaro.
Sono qui per comunicarvi che la guerra è ufficialmente cominciata." Disse con affanno.
La guerra...eh? Ormai c'era da aspettarselo, non ero nemmeno stupito.

"Grazie mille." Disse calmo Koutaro.

"Ah, un'altra cosa... Principe Keiji, ordini da vostro padre."

"Dimmi pure."

"Vi chiede di schierare i soldati come VOI meglio credete. Qui con me ho portato una cartina con il terreno, e con su scritto il numero di soldati a disposizione."

Mi mancava solo questo. Da adesso avrei centinaia, anzi, migliaia di vite che peseranno su di me.

"Bene. Dammelo per favore."
Lui fece come ordinato, e mi porse il pezzo di carta, ed è proprio su quel pezzo di carta, che devo mettere tutte le mie competenze.
Iniziai ad elaborare.

"Dobbiamo suddividere tutto egualmente.
Come prima cosa, faremo affiancare ogni truppa da due soldati del castello, in modo tale di non avere soltanto la quantità, ma anche la qualità.

In prima linea schiereremo 500 soldati, mentre nelle retrovie, solamente 100, ma saranno 50 di essi, saranno tra i soldati più abili di tutti e quattro i paesi alleati.
Per quanto riguarda la fiancata destra, e quella sinistra, al momento ci metteremo semplicemente 200 soldati ognuna.
Tutti i rimanente si dovranno tenere pronti per essere mandati come eventuale rinforzo."

Conclusi il tutto, senza mai smettere di ragionare. Il piano andava bene, mi ero già preparato, avevo un vantaggio, la mia prudenza, è quel vantaggio.

Alla fine, il consigliere prese il tutto, salutò e se ne andò in tutta fretta.

"Wow" disse Koutaro semplicemente.

"Grazie, ma adesso ho bisogno di stare un po' da solo. Vado a farmi un giro in giardino."

"Ma guarda che piove."

"Lo so." Aggiunge, e poi me ne andai.

Per quanto io possa essere calmo e razionale, non sono senza sentimenti, e sapere che milioni di vite, dipendano da cosa io pensi, non mi fa stare bene.

Fuori piove a dirotto, ed ormai sono tutto bagnato fradicio, ma non me la sento di rientrare, non ancora.

"Sei zuppo Keiji."

"Che ci fai qui fuori Koutaro? Piove a dirotto."

"Se non sbaglio, anche tu sei fuori."

"Si, ma io ho appena elaborato un piano, che decreta la vita di migliaia di persone."

"È difficile, lo so. Però... se me ne vuoi parlare, il ti ascolto volentieri." Disse Koutaro accennando un sorriso.

"Io- Io non potrei mai sopportare il fatto che qualcuno potesse morire per un mio errore.
Queste persone... Queste persone hanno una vita, una famiglia, dei figli, un lavoro, e io potrei portargli via tutto. So che non sono solo, e che la colpa non sarebbe solo mia però io vernante-"

Ad un certo punto, lì sotto quella pioggia, riprovai quella dolce sensazione che avevo provato soltanto una volta prima di oggi.
Non appena mi ricomposi, mi accorsi che le mie labbra e quelle di Koutaro era unite in un bacio, un bacio che andava a diventare sempre più profondo e meno casto, fino a quando la sua lingua non chiese accesso alla mia bocca, e che io preso dal momento, acconsentì.

Dopo un po', ci staccammo, e io lo guardai cercando di contenere-per quanto fosse possibile- l'imbarazzo.

"K-Koutaro! Perché lo hai fatto?"

"Possiamo parlarne dentro, magari davanti al fuoco?"

"Va bene"

Così entrammo e ci sedemmo davanti al camino.

"So che potresti odiarmi, ma il non mi pento di ciò che ho appena fatto, e sono pronto a prendermi ogni responsabilità per l'atto commesso." Disse con un lieve sorriso, che trasmetteva calore, ma nello stesso tempo sicurezza e sincerità.

"Non potrei mai odiarti... Ahhh, e poi io non ti ho detto niente, proprio come non ti ho negato niente. Quindi non è colpa tua, anzi lo è ma solo per metà."

"Quindi... non ti è dispiaciuto. Giusto?" Disse imbarazzato.

"Ehm. Oh, sono tutto bagnato, se non mi lavo e non mi cambio subito mi verrà il raffreddore.
Vado a lavarmi, ci vediamo dopo."

"Va bene!" Disse in fine Koutaro facendo un sorriso.

Così finisce che io ci muoio, non posso andare avanti così. Ma se i ha baciato, vuol dire che magari gli piaccio? Non lo so, cioè prima dovrei capire cosa provo realmente per lui. Ahhh è tutto così complicato nella mia vita.





Ciao a tutti!💕
Spero che il capitolo vi sia piaciuto💓
Povero Akaashi complessato, però almeno ha Bokuto👀
Scusate eventuali errori di battitura.💞

[𝐁𝐨𝐤𝐮𝐀𝐤𝐚]𝓛𝓲𝓴𝓮 𝓽𝓱𝓮 𝓼𝓽𝓪𝓻𝓼☆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora