Capitolo II

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"Dai vita a un sorriso del tutto inatteso." -Dear Jack-

Mi arrivò un messaggio.
Da: "Fratellone❤"
"Ehi dolcezza scusa non posso venirti a prendere ci sono i ragazzi a casa, dobbiamo provare. Scusa, mi farò perdonare."

Dolcezza. Ha deciso che devo morire.
Prima piccola ora dolcezza...
Mio fratello e i suoi amici hanno una band. Sono molto bravi ma non sopporto Francesco, il chitarrista. È un puttaniere e ci prova sempre con me. Non posso reggerlo oggi.Non da sola.

-Vieni da me oggi. C'è Pierozzi.- dissi al mio migliore amico.
-Certo. Se ti tocca lo uccido- mi sussurò. Alzai gli occhi. Oggi erano tutti gelosi, Cristian se ne esce con queste frasi e oggi Lorenzo mi ha baciata solo per quelli. Non che mi dispiacesse ma è strano.

-Scusa- disse lui baciandomi il collo.
-Me la sono presa per troppo poco. Scusami tu.- dissi per poi abbracciarlo. La campanella di fine scuola suonò e ci staccammo per mettere nello zaino i libri e uscire.

Nell'atrio un bionda si affiancò a Cristian e inizio a strusciarsi contro di lui. Lui la spostò e le disse:
-Ma cosa vuoi?-
-Voglio te.- disse la troietta.Lui rise.
-Ma vai via. Sono impegnato-
Prese la mia mano ed insieme ci incamminammo verso i parcheggi della scuola.

Montammo sul suo motorino e in poco tempo arrivammo a casa mia.
Suonai il campanello e mi venne ad aprire Lorenzo sorridente che però si irrigidì vedendo Cristian.

-Ciao fratellone- dissi.
-Piccolina- mi baciò la guancia e si spostò per farmi entrare.
Guardò torvo Cristian prima di farlo passare.

Andammo in cucina dove trovai i ragazzi. Riccardo appena mi vide si alzò per abbracciarmi. Come fecero gli altri.
-Ciao bellezza- disse Pierozzi prima di toccarmi il fondoschiena.
Vidi mio fratello alzarsi e avvicinarsi.

-Francesco lasciala stare- disse.
-Brò non posso farci niente se tua sorella è bona.- disse Francesco guardandomi e ammiccando.

Mio fratello mi prese il polso e mi portò in soggiorno.
-Lascia perdere è uno scemo- mi disse.
-Lo so fratellone- dissi.
-Bene. Ordiniamo la pizza?- propose.
-Certo.-

Tornammo dagli altri.
-Saliamo in camera- dissi a Cristian.
-Certo amò- mi sussurrò.
-Noi saliamo sù. Quando le pizze arrivano chiamami okay?- dissi a Lorenzo. Lui si irriggidì e contrasse la mascella. Era ancora più bello. Quella leggera barba gli donava.

-Okay.- disse poi.
Gli sorrisi ringraziandolo e lui mi regalò uno di quei suoi fantastici sorrisi mozzafiato. Peccato che sapevo che lui non provava lo stesso che provo io per lui.

Dai. Chi è che ama il proprio fratello? Solo io. Sono destinata ad amare qualcuno che mi vede come sua sorella e basta. Vorrei non essermi innamorata di lui. Ma oramai il danno è fatto e non posso rimediare in alcun modo.

Sangue del mio sangue - Lorenzo CantariniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora