Capitolo III

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"Il tempo cambia e tu non cambi mai." -Dear Jack-

-Tuo fratello mi sembra strano. È diventato molto geloso- disse Cristian.
-Lo so. È da stamattina che si comporta così. Pensa che quando mi ha accompagnata a scuola questa mattina un gruppo di ragazzi mi stavano guardando e lui per fargli capire che sono sua mi ha baciato a stampo- gli raccontai.
-Che cosa? Vi siete baciati?- chiese.
-Si, ultimamente lo facciamo spesso.
È un pò strano- dissi ridendo.
-Molto strano- mi corresse.

-Scendete- urlò Alessio dal piano di sotto. Io e Cristian ci alzammo e scendemmo le scale.
Ci sedemmo al tavolo: lui vicino a Alessandro ed io tra Lorenzo e Francesco. Era l'unico posto vuoto.

Mangiammo la pizza ed a un certo punto sentì la mano di Lorenzo sulla mia coscia. Alzai lo sguardo su di lui e mi sorrise. Ricambiai il sorriso e restammo a giardarci per un tempo indeterminato.

-Allora Giulia sei d'accordo?- chiese Riccardo.
-Scusa Riccardo su cosa?- dissi uscendo dal mio stato di trans. Mi sentivo lo sguardo di mio fratello addosso.
-Giochiamo al obbligo o verità? - richiese Riccardo. Ed io annui assente.

Ci spostammo in salotto e ci sedemmo a terra. Alessio fece girare la bottiglia che puntò Francesco. Alessio gli fece la domanda e lui disse obbligo.

Alessio ridacchiò, mi guardò e poi disse: -Bacia Giulia-
Io guardi Francesco che si alzò e mi venne vicino. Prima che arrivasse mi girai verso mio fratello che girò lo sguardo per non guardare. Francesco mi fece alzare e mi accarezzò la guancia. Si avvicinò a me sempre di più al mio viso e fece combaciare le nostre labbra.

Dopo qualche minuto di staccò e mi sorrise accarezzandomi la guancia.
-Le tue labbra hanno un buon sapore- disse infine. -È solo un gioco ricorda- esclamai risedendomi.

Toccò a Francesco che dovette chiedere a Riccardo. Lui scelse verità
-Ti interessa qualcuna?- chiese.
-Penso di si- disse imbarazzato Ruiu.
Dopo vari obblighi Cristian chiese a Lorenzo che scelse obbligo.
-Bacia una persona tra noi- disse Cristian. Lorenzo si alzò e venne ovviamente verso di me, ero l'unica ragazza.

Lorenzo avvicino il suo viso al mio. Con il pollice tracciò il contorno delle mie labbra fissandole.
Azzerò le distanze e fece unire le nostre labbra che iniziarono a  muoversi sincronizate. Leccò il mio labbro inferiore per chiedere l'accesso. Glielo permisi iniziò una danza delle nostre lingue. Dopo un tempo lunghissimo ci staccammo per riprendere fiato.

Mi guardò negli occhi e mi diede un altro bacio a stampo per poi sorridermi e farmi sedere sulle sue gambe mentre tutti gli altri erano confusi e immobili ad osservare la scena.

Dopo qualche altro obbligo e qualche rivelazione ci alzammo per accompagnare tutti alla porta.
Salutai i ragazzi e mi avvicinai a Cristian. Lo abbracciai fortissimo e lui ricambiò. Sentivo uno sguardo addosso ma non ci feci molto caso.

-Domani parliamo- disse prima di uscire con gli altri.

Sangue del mio sangue - Lorenzo CantariniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora