CAPITOLO VII

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"Avrei voluto abbracciarlo, baciarlo e sorridergli. Dirgli che l'avrei amato, dandogli tutto il bene che gli è mancato. Ma non potevo e mi limitai a osservarlo in silenzio mentre il mio cuore sussultava ad ogni incrocio di sguardi"

Uscì da scuola e mi guardai in torni.
Lo vidì lì, all'angolo del parcheggio sulla sua moto.

Con la camincia semi aperta che lasciava intravedere il suo meraviglioso petto.

I cappelli al vento. I suoi cappelli...
Avrei voluto toccarglieli, metterci una mano e scompigliarleli.

Lui era lì, in tutta la sua bellezza che mi cercava con lo sguardo e non appena mi trovò agitò la mano nella mia direzione.

Mi avvicinai lentamente. Il vento nei suoi capelli era uno spettacolo troppo bello da interrompere.

Arrivata al suo fianco abbassai la testa alla sua altezza.

I nostri nasi si sfiorarono. Le nostre labbra anche, ansiose di un contatto che solo dopo alcuni minuti avvenne.

Le nostre labbra si unirono, leccò il mio labbro inferiore chiedendomi l'accesso che subito gli diedi.

La sua lingua cercava la mia e non appena la trovò iniziò una danza vertiginosa tra loro.

"Ciao piccola" disse per poi tornare a baciarmi con foga.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Mi prese la mano e mi portò alla panchina del parco più vicina a noi.
Mi accarezzò il viso e portò la sua mano sul mio vigomo.

Fece fare al suo dito dei movimenti circolari sul mio zigomo e iniziò ad accarezzarmi i capelli dolcemente.

Avvicinò il suo viso al mio e portò le sue labbra al mio orecchio. Prese il lobo tra i denti e poi lo baciò.

-Mi sono innamorato di te. E questa cosa mi fà paura- sussurrò.

Come lo capivo.

Io avevo paura. Lui aveva paura.
Entrambi ne avevamo. Erano paure diverse però.

La sua era una paura normale. Chi non nè avrebbe? Innamorarsi della propria sorella. Sembra uno scherzo. A noi è successo.

La mia no. Avevo paura quasi di tutto. A volte le mie paure erano legate a qualcosa che era accaduto.

Altre volte erano semplicemente dovute ai mostri che avevo dentro.

-Ho fame-
Mi disse Lorenzo distogliendomi dai miei pensieri.

Mi prese di nuovo la mano e mi portò al suo motorino. In poco tempo arrivanno davanti a un ristorante.

Mangiammo e Lorenzo pagò anche il mio pranzo contro la mia volontà.

Solo quando uscimmo mi resi conto che eravamo al mare.

Mi portò in riva al mare e ci sedemmo a terra.

-Sei così bella non meriti questo-
Disse guardandomi.

Non capivo. A cosa si riferiva?

Lorenzo pov's

Non merita davvero tutto questo lei.
Meriterebbe un bravo ragazzo, dolce e che la sappia rendere felice.

Invece con lei c'è un delinquente.
Che inoltre è suo fratello.

Non merita un ragazzo che si droga, che spaccia, che picchia e che fà parte di un clan.

Anche i miei amici fanno parte di questo clan di cui Pierozzi è il capo.

Io che la tenevo lontana da lui mi rendo conto di essere uguale a Francesco.

S.A.
( Spazio Autrice)
Innanzitutto. Ciao.
Mi chiamo Giulia. Scusate se il capitolo è corto. Ma non ho ispirazione. Vorrei davvero sapere se vi piace questa storia. Allora? Commentate.

Baci, Giulia xx.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 09, 2015 ⏰

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Sangue del mio sangue - Lorenzo CantariniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora