Come ogni mattina che si rispetti, mi svegliai e lì c'era il mio Romeo, tranquillo e beato nei suoi sogni, sembrava un angioletto, ma tutti sapevamo che lui in realtà non fosse così. Carl quella mattina, stranamente, non si era alzato e preparato per uscire, anzi aveva passato tutto la mattinata lì, con me affianco a ridere e scherzare come due bambini.
Carl: " piccola io ti conosco da quando sei venuta ad abitare qui, pochi anni fa, con tua mamma, non vorrei farti questa domanda, ma stiamo insieme e mi sorge la curiosità" oh cazzo, sapevo di chi volesse parlare, non volevo parlare di Bob ma era arrivato il momento
io: " amore ci sono tante cose che non sai, so che cosa vuoi sapere, lui si chiama Bob, si era trasferito con mamma un mese dopo essersi messi insieme, dato che Bob mise la mamma incinta , decisero di andare dai genitori di lui, solo che dopo un po' di tempo la mamma si era stufata delle continue torture che la nonna faceva sia a me che a lei quando papà non c'era. Ci picchiava, una volta aveva quasi spaccato di testa la mamma, lei quando glielo disse Bob non ci credeva, allora decise di venire qui per far sì che io crescessi in un' ambiente sereno e tranquillo, solo che la mente di mia madre, era qualcosa che nessuno poteva mai capire o a stento controllare, per questo è morta, ora non so dove sia Bob e non voglio saperlo" Carl per tutta la durata del mio racconto era rimasto lì ad ascoltarmi senza aprire bocca, sapeva quanto la mancanza di un genitore facesse male, per questo mi baciò e mi strinse forte in un abbraccio.
C'era silenzio nella stanza, ma non uno di quei silenzi tristi e malinconici, ma un silenzio che ti faceva pensare e sorridere.
Quel bellissimo silenzio venne interrotto da Fiona
Fiona: "ragazzi, correte Lip ha portato le lasagne rubate dalla signora Skur, veloci prima che le venga a cercare" dice ridendo e gridando nello stesso momento.
io: "amore andiamo dai, è da tanto che non mangiamo le lasagne della signora Skur" dico alzandomi dal letto e mettendomi le scarpe
Carl: " no amore vai tu non mi va di mangiare, ti aspetto qui" non ci faccio tanto peso, anche perché le lasagne della signora Skur non erano delle migliori, però sempre meglio di rimanere a stomaco vuoto.
Scendo di sotto ed erano già tutti seduti a tavola, pronti per avventarsi su quelle lasagne,
io: " ehi ehi non iniziate a mangiare senza di me" dico correndo per sedermi e iniziare a fare la porzione, prima che Lip la finisse tutta
Fiona: " ehi ma Carl non mangia niente?" dice Fiona stranita.
Faccio spallucce.
Subito iniziamo a mangiare.Carl pov's:
Bea è scesa a mangiare, so che non sono fatti miei, ma prima, quando ha parlato di suo padre, si vedeva che era triste, voglio fare qualcosa per lei e renderla felice, dimostrargli che non faccio solo casini. Così decisi di prendere il telefono e iniziare a cercare in rubrica il numero di Bob; ma Bob faceva di cognome Milkovich giusto? ma in rubrica non c'è nessun Bob Milkovich. Continuando a scorrere nella rubrica, trovo un contatto con scritto " papà", allora prendo e salvo il numero nella mia di rubrica.Fine Carl pov's
Cazzo, le lasagne della signora Skur sono proprio pesanti, credo che non mangerò per almeno due giorni, aiuto Fiona a sparecchiare e a pulire i piatti;
Fiona: " ehi piccola puoi anche andare da Carl ora, si starà preoccupando non vedendoti per più di un'ora" dice ridendo
io: " va beeeneee F" le do un bacio sulla guancia.
Salgo di sopra e vedo Carl ancora steso sul letto,
io: " ehi piccolo che ci fai qui ancora sdraiato?"
Carl: " niente piccola, solo che ero un po' stanco, io ora devo uscire ci vediamo sta sera" dice baciandomi la fronte e uscendo di casa; cazzo dove andava così di fretta ?Carl pov's:
Ok, ora devo chiamare Bob, devo dimostrare a Bea che non faccio solo stronzate nella vita quotidiana.
Prendo il telefono e lo chiamo,
Bob: " pronto sono Bob, chi mi cerca ?" cazzo aveva una voce più che acuta
io: " oh ehm sono Carl, Carl Gallagh-" non mi lascia finire nemmeno la frase
Bob: "ok buon per te Carl, ora vuoi dirmi cosa vuoi? sto lavorando e non posso perdere tempo" cazzo se mi facessi finire la frase, magari riuscirei a dirtelo brutta testa di culo
io: " oh ehm sono il ragazzo di sua figlia Bea, lei si trova nel South Side di Chicago, se vuole le mando la via così può venire qui per farle una sorpresa" cazzo, ora stavano finendo a me le parole, sto tipo non parlava più
io: " ohi pronto, c'è ancora signore?" dico stranito
Bob: "oh sì certo ragazzo, mandami la via tramite messaggi, sarò lì già da sta sera, pur di rivedere la mia piccolina"
io:" oh ehm va ben-" è un brutto vizio non lasciar finire qualcuno di parlare.
Mando la via di casa mia a Bob, dato che Bea stava sempre lì ormai; poi decido di andare a fare un giro per schiarire le idee
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ha un viso angelico,ma non troppo
Tiểu Thuyết ChungCiao mi chiamo Beatrice Milkovich, beh sì come potete immaginare dal nome sono parente a Mickey. Siamo cugini ma da quando la mamma è morta mi sono trasferita a casa sua ed è come se fossi sua sorella. Avevo una bellissima vita prima del suicidio di...