「Capitolo 8」Ti imbarazzi facilmente, Chuuya~

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Chuuya andò di controvoglia al lavoro quel giorno.

Chuuya: "quel rincoglionito- giuro che lo ammazzo."

Infondo il rosso aveva ragione, dato che la sera prima Chuuya si era trovato per terra, quasi incapace di reggersi in piedi, e non nell'infermeria della Port Mafia, solo per colpa del moro.

Ma quel giorno nessuno sarebbe morto. Infatti Mori aveva richiesto la presenza di Osamu per nuove operazioni dei suoi subordinati, e quindi il rosso non lo incrociò minimamente per tutto il giorno.

Solo all'arrivo del calar del sole si ebbero notizie di Osamu.

Sul braccio di Chuuya comparì una scritta "観覧車" (N.A. "Ruota panoramica"), che riuscì a suscitare la curiosità del rosso. Così uscì dalla Port Mafia, dirigendosi a grandi passi sotto il luogo indicato. Ad aspettarlo c'era Osamu, con dei vestiti casual. I jeans aderenti lo facevano sembrare molto più magro di quello che in realtà era. Vedendolo così nessuno poteva anche solo pensare che facesse parte di una organizzazione criminale.

Il moro, vedendo Chuuya, fece un cenno con la mano, lasciandosi raggiungere dopo qualche secondo.

Osamu: "Ciao nanetto"

Chuuya: "Non chiamarmi nanetto! Comunque... perchè mi hai portato qui?"

Osamu: "Non ti ci ho portato io, ci sei venuto da solo"

Il rosso arrossì leggermente.

Chuuya: "Si, come vuoi- intendevo, perchè proprio qui?"

Osamu: "Perchè è l'unico posto di Yokohama che conosci"

Osamu non aveva tutti i torti, e il rosso lo sapeva. Avevano fatto molti giri della città insieme, principalmente per le missioni, ma il suo senso dell'orientamento si basava sulla grande ruota presente vicino all'oceano.

Successivamente i due decisero di camminare, uno affiancato all'altro, per la via dei ciliegi. In quel periodo i ciliegi erano in piena fioritura, e il panorama presente in quella zona sembrava un quadro. Chuuya si sentiva come un bambino davanti alle caramelle. Adorava come i fiori rosei venivano cullati dal vento per qualche secondo, per poi appoggiarsi intatti a terra: riteneva che quei petali gli assomigliassero molto, proprio perchè sembravano fluttuare come se non avessero gravità.

Il rosso rimase talmente tanto rapito che non si rese conto di essere stato preso per mano dal moro, che nel mentre lo stava guidando per non farlo sbattere in giro. Appena se ne accorse, Chuuya lasciò la presa. All'espressione disorientata di Osamu, il rosso rispose con una domanda.

Chuuya: "Quindi... dove stiamo andando?"

Ma il moro non fece in tempo a rispondere che iniziò a piovere, e man mano che aumentavano i secondi passati sotto la pioggia, man mano quest'ultima diventava sempre più fitta, e i due furono costretti ad andare a casa del più alto.

Arrivarono a destinazione poco dopo. La casa del moro era relativamente piccola, ma era accogliente, anche se un po' in disordine. La cucina era compresa di salotto, e alla fine della stanza era collegato un piccolo corridoio che portava al bagno e alla camera da letto.

Chuuya: "mi sembra ovvio che ci dobbiamo lavare, quindi mi prendo la libertà di andare io a cambiarmi per primo."

Osamu: "Guarda che questa è casa mia, nanetto. Ci vado prima io."

Senza rendersene conto, entrambi finirono all'interno del piccolo bagno, a sbraitarsi a vicenda. Osamu prese per le spalle Chuuya, riuscendo a bloccarlo sul muro di fronte, e a farlo zittire.

Osamu: "Siccome nessuno dei due è intenzionato a lasciare il posto all'altro, credo che non ci sia niente di male a condividere la doccia"

Chuuya diventò completamente rosso, e cercò di evitare lo sguardo del moro.

Chuuya: "Ma sei impazzito?!"

Osamu: "Perché? Non siamo forse soulmate?"

Chuuya: "Si, ma-"

Il moro si avvicinò all'orecchio del più basso.

Osamu: "Ti imbarazzi facilmente, Chuuya~"

Le emozioni del rosso in quel momento erano contrastanti: da una parte voleva ammazzare quell'ammasso di bende che aveva davanti, dall'altra invece si stava godendo ogni singolo tocco e parola.

Osamu: "Bene, allora è deciso. Chi tace acconsente."

Il moro lasciò la presa, e si iniziò a togliere la maglietta, passando poi alla cintura e ai pantaloni. Vedendo che il rosso non dava segni di movimento, Osamu richiamò la sua attenzione schioccando le dita.

Chuuya: "Si si, ora mi spoglio, tranquillo-"

Le mani del più basso sbottonavano la camicia, mentre gli occhi ammiravano ogni singolo centimetro di pelle non coperta dalle bende, e ovviamente il suo sguardo si soffermò anche sui boxer, e rendendosene conto girò lo sguardo lentamente per non dare sospetti.

Chuuya: "Le bende non le togli?"

Osamu: "Preferisco non toglierle in presenza delle persone."

Chuuya non fece altre domande riguardanti le bende, e il discorso non venne più ripreso per tutta la serata. Infondo, dopo la doccia veloce e dopo tutti gli sguardi maliziosi di Osamu, c'era ben altro a cui pensare.

-- SPAZIO AUTRICE --

⚠️AVVISO⚠️

Il prossimo capitolo conterrà scene spinte, dettagliate e con molti particolari. Il capitolo in questione non è necessario per la trama in sé, quindi se siete sensibili non leggete il capitolo.
E siccome probabilmente nessuno leggerà lo spazio autrice (capiamoci, chi cazzo legge lo spazio autrice?), metterò l'avviso anche a inizio del prossimo capitolo ✨

Un grazie a @_Lum1ne_ per l'idea 

Spero vi sia piaciuto il capitolo, e nel caso fosse così lasciate una stellina ⭐ per supportarmi.

A presto con il nuovo capitolo ^^


Like Sunflowers ._•°°•_.🌻 [Soukoku AU]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora