Taehyung sorrise come un ebete.
L'ho baciato.
Ma che cazzo mi è preso?Poi, Taehyung si lagnò.
Quello non era Jungkook.Con uno sguardo febbricitante s'introdusse nella villetta dal padre.
Quest'ultimo lo aveva chiamato proprio l'attimo prima che pel di carota gli sferrasse il pugno.Taehyung salì la scala a chiocciola e si celò nella stanza del vecchio Kim.
L'occhio faceva male.
Il piccolo scontro fra loro due onestamente campava in aria.
Taehyung si sentì come se avesse corso tre miglia difilato dopo la scaletta a chiocciola.
Non era in forma?
Si disse poi che era con buona probabilità il suo cuoricino stretto in una morsa fra le tenaglia.
Anche perché frequentava la palestra con rigore e come poteva non essere in forma?La camera da letto del padre era degli anni Settanta.
Aveva un comodino di mogano, col pomello in vetro, unito alla orlatura del letto singolo (il quale era però degli anni Trenta) sul quale poggiava una radio démodé.
Insomma, armadio, scrittoio secretaire, comò, pettiniera, specchi, poltroncina, scrivania, scansie e ante.Là persino la polvere sapeva di démodé.
Da un tradizionalista come lui, di fatto, non c'era da aspettarsi nulla di à la page.
Le cose d'avanguardia per certo non gli piacevano.Il signor Kim, benché fosse già alticcio per il suo nettare degli dèi, cioè il suo whisky, sembrava stesse leggendo un libro che esigeva impegno.
Una fiaschetta del whisky era accostata alla sua mano destra e a quella sinistra un libro di Murakami Haruki.
Centellinava qualche libro sporadicamente.Anche eomeoni, la madre, era già alticcia.
Ebbra del suo brandy si era chiusa nella sua camera da letto a pisolare.
Sì, il signor Kim e la signora Kim avevano camere da letto diverse poiché la passione sempre più voracemente andasse smorzandosi.«Sorridi perché morirò presto, non è vero? Razza di imbecille, sei tremendo.»
Non era un bonario rimprovero quello del padre.
Leggeva il libro ma con la coda dell'occhio guardava anche il figlio appena insinuatosi in camera sua.«Non mi stupirei se qualche tuo studente d'arte cercasse di ucciderti. Ad ogni modo, cos'hai? Perché hai deciso di tornare a casa? Stai visibilmente male.» affermò e poi domandò Taehyung.
Marciò dopodiché verso il letto del vecchio col cipiglio duro.Si odiavano a formare energia atomica.
Il signor Kim era un malaccetto.
Era subdolamente ostile col preside all'Università nella città di Yokohama. Ma lo era ancor di più coi suoi studenti.
Soprattuto quando dopo una lezione interrogava uno studente al fine di appurare se ci fosse alcunché di ambiguo nel loro linguaggio del corpo.
Diceva sempre: dalla droga si può uscire.
E molti di loro se la prendevano.
Ritardato gli dicevano, invece, loro.Avere a che a fare con adolescenti era un supplizio, soprattutto se molti di loro erano dei tossicomani o addirittura fuorilegge.
Il fatto che alle lezioni del vecchio Kim ci fossero diversi tossicomani lo faceva a dir poco incazzare.
Perché proprio da lui?
Purgato da ogni illusione, il vecchio, per nulla ascetico, si comportava sempre male nei confronti degli altri.«Portami del tè.» aggiunse in seguito sempre il vecchio.
Il fatto che uno come lui facesse il professore d'arte era pressoché ridicolo.
«Va bene, chiedo alla domestica di fartelo.»
Così, neppure se fossero passati dieci minuti, Taehyung uscì di lì per scendere giù in cucina.
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UNDER YOUR BREATH, TAEGGUK
Fiksi Penggemaruna pellicola porno, un pornodivo e il suo bodyguard.