❝𝖫'𝗎𝗈𝗆𝗈 𝗌𝖺𝗇𝗈 𝗇𝗈𝗇 𝗍𝗈𝗋𝗍𝗎𝗋𝖺 𝗀𝗅𝗂 𝖺𝗅𝗍𝗋𝗂, 𝗂𝗇 𝗀𝖾𝗇𝖾𝗋𝖾 𝖾̀ 𝖼𝗁𝗂 𝖾̀ 𝗌𝗍𝖺𝗍𝗈 𝗍𝗈𝗋𝗍𝗎𝗋𝖺𝗍𝗈 𝖺 𝖽𝗂𝗏𝖾𝗇𝗍𝖺𝗋𝖾 𝗍𝗈𝗋𝗍𝗎𝗋𝖺𝗍𝗈𝗋𝖾❞
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/SOPHIA'S POV/
San Diego, CaliforniaGeorge Barkeley fu un filosofo e vescovo anglicano, nonché riconosciuto esponente della prospettiva sostanzialistica. Barkley sosteneva che la materia non esistesse e che tutto ciò che gli uomini percepivano come reale, non fosse altro che un'immagine nella mente di Dio. Perciò, secondo il suo parere, la mente umana era soltanto una manifestazione dell'anima.
La dottrina di Barkeley venne poi attaccata da Thomas Hobbes, il quale disse che tutti gli eventi mentali avessero il loro fondamento fisico e che ogni comportamento umano non derivasse da nient'altro se non che da una concatenazione fisiologica derivante dagli stimoli esterni. Purtroppo però, le risorse e la scienza dell'epoca, non gli permisero di individuare con precisione delle reali spiegazioni. Questa scuola di pensiero venne in seguito rinvigorita grazie alla costante espansione della ricerca e dalle nuove conoscenze sul cervello umano.
Ci furono poi varie teorie metafisiche della mente, che nacquero in conseguenza alla scarsa certezza che al tempo si aveva riguardo il modo con cui il cervello provasse emozioni, ma vennero presto spazzate via a causa dei nuovi studi che si tennero all'epoca. Infatti, si arrivò ad un punto in cui diventò innegabile come tutte le componenti della nostra mente avessero origine dal funzionamento del cervello. La parte sentimentale della psiche venne completamente messa da parte, lasciando spazio al solo studio della fisionomia di quest organo.
Si pensava che il lato emotivo del nostro cervello non fosse abbastanza importante per essere scoperto. Gli scienziati si basarono solo ed esclusivamente su ciò che gli fu materialmente davanti a gli occhi, senza approfondire le migliaia di sfumature che dipingevano il quadro d'insieme.
Tutto questo, finché non arrivò Freud.
Sigismund Schlomo Freud fu uno psicoanalista, neurologo e filosofo austriaco, fondatore della psicoanalisi. Secondo la teoria dell'inconscio di Sigismund Freud, i processi mentali di cui gli uomini erano effettivamente coscienti, non costituivano altro se non una piccolissima parte dell'intera attività mentale. Difatti, sebbene Freud non avesse mai negato che la mente fosse una funzione del cervello, sostenne che la psiche di ognuno di noi avesse una coscienza propria della quale noi non eravamo a conoscenza e a cui avremmo potuto accedere solo grazie all'interpretazione dei sogni.