Si guardò intorno, con i sui grandi occhi neri che mettevano paura a tutti, per assicurarsi di non essere osservata o udita. Prese la lettera dalla borsa scolastica e cominciò a osservarla come se fosse una scoperta mondiale. "Dal tuo ammiratore segreto" lesse a mente quello che la colpì principalmente di quel pezzo di carta. Decise di aprirla e cominciò a leggere.
Cara Hisako Nakagawa,
So che ti sembrerà strano ricevere questa lettera, ma non avere paura, non è una lettera di minaccia.
Sono qui per raccontarti la crudele verità su tuo padre. Non ascoltare le dicerie di tua madre, dice che sia morto in un incidente sul lavoro, ma leggi attentamente quello che ti sto per raccontare: Tuo padre, è vivo! (Non saltare dalla gioia ora) Non è morto nell'incidente che ti hanno raccontato. Non so bene dove si trova... e nemmeno che vita sta facendo... però ha bisogno del tuo aiuto, Hisako! Se vuoi salvarlo, segui queste istruzioni:
Alle ore 17:00 ci incontreremo al parco più vicino alla tua scuola. Per favore, vieni da sola e senza spie o aggeggi elettronici. Qualsiasi cosa tu abbia in mente, non farla, segui la lettera e basta!
Il tuo ammiratore segreto.
Hisako ne rimase pietrificata a quella lettura, le si gelò il sangue, e le cadde la lettera dalle mani. Improvvisamente, fu avvolta da un'aura viola, con una tonalità davvero scura, ma non le pesava, anzi, si sentiva bene; per una volta, stava accettando il suo lato peggiore: la Hisako ribelle.
Suonò la campanella che segnò la fine di quella giornata scolastica, che forse, per Hisako, sarebbe stata l'ultima... - Hisako, torniamo a casa insieme? - le chiese il suo migliore amico, Kazuo Noyaka. - Prima devo prendere delle cose in classe - gli rispose ed entrò nella loro classe. - Ma guarda un po', ben tornata - commentò la capoclasse, Akane Gotou. Hisako, non rispose. Si avvicinò al suo banco e prese i suoi quaderni con molta calma. - Hisako... - disse Kazuo un po' annoiato e scocciato, sperando che l'amica si sbrigasse. In quel momento si spensero le luci, alzò un vento fortissimo e gli sguardi di tutti erano intimoriti. La ragazza dai capelli neri si avvicinò al ragazzo dai capelli viola con uno viso truce. - Vuoi sapere una cosa? - gli chiese con un sorriso apatico. - Mi fai schifo, tutti in questa classe mi fate schifo! Oggi, è l'ultimo giorno che mi vedrete, finalmente. Addio, idioti! - disse con una fierezza che non aveva mai avuto, si notò agli occhi di tutti che colei che parlava era il suo lato ribelle... almeno per chi la conosceva da anni. Hisako, senza dire nulla più, uscì dall'aula, chiudendo dietro di sé la porta violentemente, scese in fretta le scale e si diresse a casa sulla sua amata bicicletta lucente come l'acciaio.
- A voi non sembra strano? - chiese Akane ai suoi compagni. - Cosa? La tua sedia a rotelle che oggi è blu? - chiese il bullo della classe, Hideo Inoue. - No, il comportamento di Nakagawa-chan - disse un po' offesa, ma ormai dovette fare l'abitudine. - Mi sbaglio, o era il suo lato ribelle, Noyaka-kun? - chiese la ragazza vicino ad Akane, Kimiko Endou. - Noyaka-kun? - ripeté non ricevendo risposta. Kazuo era scappato all'inseguimento della sua migliore amica, della persona che amava da anni ma che gli diede il palo più di una volta. - È andato dalla sua amata, Endou-chan - disse scherzoso Hideo, un fedele amico di Kazuo e Hisako, nonostante fosse un bullo. - Io mi chiedo come faccia a esserti amico un ragazzo dolce e volenteroso come lui... lo uccidi solo con le parole! - intervenne una ragazza seduta in fondo all'aula, Toko Watanabe. Il fiato di Hideo si fece pesante e osservò ognuno dei suoi compagni, sperando che la tensione se ne andasse e potesse fuggire da scuola. - Andiamo, non è che te la stai facendo sotto? - continuò la ragazza. Hideo la guardò disgustata perr non far cadere il suo muro costruito in tre anni. - Ti fanno schifo le donne, sei gay? - chiese lei con molta amarezza. Gli occhi dei loro compagni si spalancarono, aspettando una risposta che avrebbe fatto cadere la maschera al bullo. Una cosa che la classe 25, della Hope's Peak Academy (corso di riserva), odiò, in maggior parte, fu tutto ciò che riguardava la LGBTQIA+; gli fece schifo sapere, o pensare, che uno dei loro compagni ne facesse parte... ovviamente non a tutti. - Parla, Inoue-kun! - disse uno dei ragazzi che supportò quella comunità, Kazuhiko Minori. Lo abbracciò, cosa che nessuno, nemmeno lo stesso ragazzo, si aspettò che accadesse: la maschera di Hideo cadde, in un modo pessimo, che gli causò un crollo tremendo. Amava Kazuo, ma lui non avrebbe mai ricambiato, però gli bastava solo la sua presenza per stare bene. - Andiamo a casa, Inoue-kun - gli disse prendendolo in spalla.
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𝑰 𝒄𝒂𝒏'𝒕 𝒓𝒆𝒎𝒆𝒃𝒆𝒓 𝒇𝒐𝒓𝒈𝒆𝒕 𝒚𝒐𝒖
AdventureQuei dannatissimi sedici anni. Hisako Nakagawa capì cosa le tennero nascosto: suo padre e la sua scomparsa; non lo scoprì da sola, ma ebbe la fortuna di nascere in un paesino in Giappone, Shirakawa-go nella prefettura di Gifu, dove fu riconosciuto p...