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Sospirai e mi lasciai andare comodamente contro lo schienale della sedia e inevitabilmente il mio pensiero si volse su Thomas; quel ragazzo mi girava attorno per tutto il giorno, le sue mosse erano imprevedibili e mi piaceva il senso di libertà che provavo quando stavo con lui. Ci conoscevamo fin da piccoli, lui e mio fratello sono migliori amici dalle elementari e da lì non si sono più separati, così che Thomas ormai è quasi diventato anche il mio migliore amico; lo conosco più di quanto conosco mio fratello quasi. Da quando i due ragazzi si sono conosciuti da piccoli, anche i nostri genitori si sono avvicinati e sono diventati amici tra loro, tra cene di famiglia, feste insieme, e viaggi a non finire. Abbiamo passato un infanzia bellissima e spensierata, finché purtroppo un giorno abbiamo perso i nostri genitori in un incidente mortale. I nostri genitori e quelli di Thomas erano partiti per un viaggio tra adulti, lasciando noi ragazzi da soli nel weekend a casa, ma al ritorno della vacanza la loro macchina sbandò e si ritrovarono nella riva del lago confinante con la foresta accanto a cui stavano passando. Già all'arrivo dell'ambulanza non ci fu molto da fare, ma fecero del loro meglio per poterli salvare. La perdita è stata straziante per tutti noi, ma fortunatamente potevamo contare l'uno sull'altro, aiutandoci a vicenda. Da allora Thomas viveva con noi, nella nostra casa, anche se a volte non voleva creare disturbo e dormiva fuori; Kyle gli aveva detto mille volte che per noi non era un disturbo, ma potevo capire il suo bisogno di stare da solo per un po', anche se a volte tornava a casa ubriaco o con qualche succhiotto sul collo; questo mi infastidiva, ma lo aiutavo ogni volta che non riusiva a reggersi da solo all'inpiedi. Legalmente non ci furono molti problemi visto che tutti e tre eravamo già maggiorenni, ma è stato comunque difficile andare avanti, soprattutto perché non da molto abbiamo subito la perdita.
Sono passati 3 anni e adesso io ho 21 anni e Kyle e Thomas ne hanno 23, riesciamo a cavarcela tra il mio lavoro come cameriera in un bar e come meccanici di Kyle e Thomas; che dovranno riprendere la prossima settimana visto che l'estate sta finendo, e anche le ferie.Comunque decisi di smettere di pensare al passato e dopo aver sistemato la tavola andai nel salone per raggiungere i ragazzi, li ritrovai sul divano, come li avevo lasciati prima, a giocare con la play a qualche gioco di macchine; erano seduti uno accanto all'altro e occupavano quasi tutto il divano, con le gambe divaricate e il busto in avanti con gli avambracci poggiati sulle loro ginocchia, tenevano il joystick in mano e sgrillettavano velocemente per superare l'altro e vincere. Andai verso di loro e mi sedetti il più lontano possibile, al limite del divano, dal lato di Thomas, che non appena mi vide mi sorrise <dai vieni a giocare anche tu> mi disse inaspettatamente, al che Kyle si girò verso di me per constatare che fossi qui <oh, lo sai che non so giocare>, <non fa niente, ti insegno io; almeno una partita> disse rivolgendosi verso di me; Kyle mise il gioco in pausa e si alzò <va bene, fate questa partita che io nel frattempo vado a farmi una doccia e poi si esce> disse per poi dirigersi verso il piano di sopra <va bene> risposi e mi avvicinai al ragazzo, egli divaricò ancor di più le gambe, per farmi segno di sedermi lì in mezzo. Anche se ci conoscevamo da anni... non eravamo più dei bambini e certe situazioni mi mettevano in imbarazzo. Mi sedetti in mezzo alle sue gambe, con la mia schiena che aderiva al suo petto ampio e muscoloso, Thomas si piegò su di me, con il viso accanto al mio e prese in mano il joystick avvolgendmi le braccia con le sue e facendomi impugnare il joystick per poi metterle le mani sopra le mie e farmi vedere cosa devo fare. Prima che capissi come si giocava ci volle un bel po' di tempo, visto che ero costantemente distratta dal calore che emanava Thomas, e dal suo inebriante odore di fumo che traspirava dalla sua pelle.
Dopo qualche minuto Thomas mi lasciò giocare da sola vedendo che me la stavo cavando abbastanza bene. e si rilassò poggiando il busto sullo schienale del divano, mise le mani sulle mie cosce e trasalì non appena sentì il suo tocco; Thomas sorrise e continuò ad accarezzarme le cosce, sempre più vicino all'inguine. Ero sicura di essere rossa in volto, mi sentivo in imbarazzo ma allo stesso tempo avrei voluto che lui mi toccasse, mentre il videogioo adesso era proprio l'ultimo dei miei pensieri. Sentivo le sue dita che mi accarezzavano delicatamente e non mi opposi quando si spinse oltre, massaggiandomi il basso ventre per poi scendere sempre più giù, fino alla mia intimità umida. Thomas teneva salda una mano sulla mia coscia scoperta e l'altra mano era poggiata sopra la mia intimità, coperta soltanto dal leggero strato di cotone dei pantaloncini, azzardò muovendo le dita su e giù accarezzandomi e non vide nessuna protesta da parte mia, anzi poteva sentirmi trattenere il fiato a volte evidentemente eccitata, così continuò mettendo più pressione. Si fermò non appena poggiai la mia mano sopra la sua, cessando il suo movimento delicato e lì stava per ritirarsi, probabilmente maledicendosi per l'errore che aveva fatto, e invece gli presi la mano e la guidai fin dentro i pantaloncini, dandogli libero accesso per potermi toccare. Sentivo l'erezione nei suoi pantaloni che stava diventando sempre più ingestibile, con il mio culo poggiatogli proprio lì sopra; così presi a strusciarmi delicatamente sulla patta dei suoi pantaloni... lo sentì duro duro sotto di me mentre cercava di trattenersi con respiro affannoso; nel frattempo mi stavaaccarezzando da sopra le mutandine che presto spostò di lato. Le sue dita non mi penetrarono, piuttosto rimase ad accarezzare le mie pieghe, lentamente. Ormai non riusciva più a controllarmi, offuscata dal piacere mollai il joystick sul divano e mi lasciai andare su Thomas, poggiando la schiena sul suo petto, nel frattempo osservavo come le sue dita mi toccavano e mi facevano godere e questo non fece altro che farmi bagnare ancora di più.
Thomas mi teneva stretta tra le sue braccia mentre mi accarezzava con le sue lunghe dita, scese a mordicchiare e baciarmi il collo facendomi inclinare la testa di lato e mi osservava ansimante. Mi fece divaricare ancora di più le gambe e mosse le dita sempre più velocemente, sentendomi mugugnare e gemere ogni tanto, si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò <vieni per me piccola> all'udire di questa frase non riuscì più trattenermi, le gambe mi tremarono, sentì ammontare l'orgasmo e gemetti il nome di Thomas a bassa voce. Ormai ero completamente sdraiata sul corpo di Thomas, che dietro di me respirava affannosamente, probabilmente per l'eccitazione; alzai il busto e mi girai verso di lui, eravamo vicinissimi, ci guardavamo negli occhi, Thomas tolse le dita dalla mia intimità e si portò la mano in bocca, leccando gli umori rimasti sulle sue dita, alla vista di ciò mi persi a guardargli le labbre e Thomas non perse tanto tempo prima di divorarmivoracemente le labbra; mi aveva subito infilato la lingua in bocca e adesso respiravamo affannati l'uno sull'altra, mentre mi teneva stretta dai capelli e mi spingeva il volto sempre più vicino al suo, quasi come se potessimo fonderci, e io tenevo le mani in mezzo ai suoi capelli, tirando qualche ciocca dei suoi capelli scuri ogni tanto; le labbra si sfregavano, si accarezzavano, le lingue danzavano, si rincorrevano, si levigavano e i respiri si mischiavano tra di loro facendoci inebriare; finché una voce improvvisa non ci fece staccare immediatamente <stavo pensando di mettere questa maglietta per...> sentimmo la voce di Kyle in lontananza e ci staccammo subito, scesi dal divano e andai immediatamente in cucina, cercando di darmi una sistemata e mettendomi a lavare impacciatamente i piatti, mentre Thomas cercò di darsi una sistemata, mettendo le mani in tasca, anche se molto difficile visto che la sua erezione era ben evidente attraverso i pantaloni della tuta.
Aspettò Kyle che stava scendendo e nel frattempo si schiariva la voce.
<allora... che ne dici di questa maglietta per uscire questa sera?> chiese Kyle ormai all'ultimo gradino delle scale, Thomas si girò appena, disinteressato <sisi...> Kyle aggrottò il viso <cos'è successo?> gli andò di fronte <nulla, cosa sarebbe dovuto succedere?> rispose schiarendosi la voce e alzandosi dal divano, con le mani sopra all'erezione che non ne voleva proprio sapere di passare, dunque si girò di fretta per non farglielo notare e si diresse al piano di sopra <cazzo quanto ci hai messo a fare questa doccia, è da un'ora che devo andare in bagno> gli gridò dalle scale, senza dargli possibilità di dire altro.
Si chiuse in bagno e sentì il getto d'acqua della doccia.
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Al limite dell'ignoto piacere
RomanceThomas e Rose sono due amici che in apparenza sembrano odiarsi, ma in ogni luogo si trovino la loro attrazione sessuale è alle stelle. Si conoscono da molto tempo, si amano, si odiano, ma in fondo non riescono a fare a meno l'uno dell'altra. Il piac...