Quando si pensa al diavolo la prima immagine che si materializza nelle nostre menti è quella di una figura grottesca, con due grosse corna minacciose.
Ma quando Rosè lo incontrò per la prima volta, capì che ciò non era così.
Il suo sguardo.
Lui, che era l'angelo più brillante, il favorito di Dio.Privato da quella luce che l'aveva reso così potente alla destra del padre, le tenebre avevano preso il suo posto.
La figura inclinò il capo, esaminando la ragazza come se fosse un animale randagio, un sorriso affilato si fece largo sul suo volto quando realizzò che Rosè lo aveva riconosciuto.
''Sapevo che mi avresti riconosciuto''
Rosè si aspettava che la sua voce fosse roca e profonda, ma al contrario si rivelò ferma e invitante.
Come poteva la voce del diavolo essere invitante?
Il suo completo nero gli calzava a pennello, i primi due bottoni della camicia erano slacciati, come se dimenticati, non risultando importanti. Rivelando una parte di quel corpo di una perfezione classicheggiante.
Ma la prima cosa che la bionda notò furono le sue ali, non c'erano più.
''Le tue ali'' Disse in un sussurro la ragazza, mancavano solo loro per completare il quadro.
Il diavolo si stava sempre più avvicinato a lei, stando solo a qualche centimetro di distanza parlò''Non ricordi forse più chi sono?''
Ripenso alle sue ali, adagiate elegantemente al suolo, senza forza di volare, senza vigore, spente.Non gli sarebbero più servite.
''Non farò mai ritorno da colui che una volta chiamavo padre''I suoi occhi s'indurirono al pensiero di ciò che aveva abbandonato.
''Così come tu non hai intenzione di tornare da tua madre, dico bene Rosé?''
Una strana mezza risata uscì dalla bocca di quella creatura così perfetta, ma crudele, quando vide l'espressione di rabbia e dolore nel viso della giovane
Per un attimo si chiese se non si stesse specchiando nel suo stesso dipinto.
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Il Diavolo che guardava le stelle; P.JM
FanfictionLe lacrime tradiscono l'angelo, incapace di trattenerle, e scendono senza freno facendo da contrasto al rosso iracondo degli occhi. Uno sguardo umano, non più angelico, si staglia sul viso perfetto dell'angelo caduto.