Scendo in campo per la partita inaugurale dell'Europeo. Non riesco a credere di essere qui. Titolare alla prima partita.
Ma più di tutto non riesco a credere di essere qui con lui.
Matteo è rimasto in panchina. Io e lui stiamo più o meno insieme, non so come definire il nostro rapporto, Ciro dice che siamo scopamici, ma non abbiamo scopato quindi non ha senso.
Mentre faccio tutti questi film mentali inizia l'inno di Mameli. Tutti cantiamo, l'Olimpico esplode e finalmente inizia la partita.

-PORCA PUTENA CIRO- grida Mimmo Berardi e tutti ridono.
Matteo, seduto accanto a me, mi guarda e sorride.
-Hai giocato bene-
Oh cazzo, ho la tachicardia.
-Grazie-
Sono un coglione.
-Tutto bene? Sei rosso in viso, hai caldo? Vuoi che accenda l'aria condizionata?-
Porca di quella gran puttana porca, sono pure arrossito.
-No no, tranquillo, sto bene-
Matteo mi prende una mano senza farsi vedere dagli altri.
-Che succede, hai visto un fantasma?-
-Ho visto te. Cioè... non nel senso che sembri un fantasma... nel senso che...-
Mi guarda alzando un sopracciglio.
-Te lo dico dopo in camera, ok?-
Lui annuisce e appoggia la testa sul sedile, senza mollarmi la mano.

-Beh, cosa dovevi dirmi?- chiede, sedendosi sul bordo del letto.
Si è cambiato la maglietta e ne ha messa una più larga per dormire.
-Ti volevo dire che non avevo caldo prima sull'autobus-
-Me ne sono accorto, avevi le mani congelate- mi risponde ridendo. - Perché non ti siedi?-
Mi metto accanto a lui.
-È che... senti, non so se sei... pronto... ma io vorrei che stessimo insieme, intendo ufficialmente-
Lui abbassa lo sguardo e mi prende una mano, poi ci lascia un bacio sopra, tornando a guardarmi.
-Va bene, fidanzato- dice ridendo.
Cazzo, sono più felice di quando il Lecco vince contro il Como. E ce ne vuole.
Lo guardo un po' incerto.
-Che c'è?-
-Volevo baciarti- dico arrossendo.
-Wow, riccioli d'oro sembra che tu abbia di nuovo caldo-
Lo guardo male.
-Ma smettila, non sei credibile- detto questo mi bacia.
Sono al settimo cielo.
Ci eravamo già baciati, ma non stavamo effettivamente insieme.
Matteo mi accarezza il volto e gioca coi miei capelli.
-Vuoi dormire?-
Annuisco.
-Sono stanchissimo, ho le gambe a pezzi-
-Allora da domani più allenamento e meno baci dal grande Pessina-
-Il grande Pessina saresti tu?-
-E chi sennò? Vuoi dire che già mi tradisci con mio cugino? Capisco che sei bello e cadono tutti ai tuoi piedi, ma fai meno il playboy Loca-
Ha detto che sono bello.
L'ha detto.
-Non accetto le tue condizioni, grande Pessina, preferisco avere le gambe rotte dopo ogni partita-
Lui sorride e si mette sotto le coperte, io lo imito e dopo dieci minuti mi addormento.

_Run_Pesina&Locatelli_Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora