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Matteo è fuori da un'oretta ormai e io sono rimasto tutto il tempo seduto sul bordo del letto a mangiarmi le unghie.
Mi dispiace così tanto, non avrei dovuto dire niente a nessuno, sono uno stronzo, capisco che sia arrabbiato, ne ha tutte le ragioni.
Ormai ho finito le lacrime, mi sono lavato il viso tre volte per mascherarlo, so che Matteo sarebbe triste nel vedermi così e non lo voglio vedere triste, anche se ho ancora gli occhi rossi.
In quel momento sento la porta cigolare e vedo il mio ragazzo entrare.
Ha il viso arrossato, i capelli spettinati e gli occhi iniettati di sangue. Ha pianto. Mi sento una merda.
Mi avvicino a lui con cautela, non vorrei non fosse pronto per un contatto.
Mi guarda negli occhi e mormora un flebile "scusa", poi si fionda tra le mie braccia ed inizia a singhiozzare.
-Mi dispiace se me ne sono andato... se mi sono arrabbiato... non hai fatto niente di così grave... ho esagerato... voglio solo sapere perché...-
Lo porto verso il letto e lo faccio scadere accanto a me, continuando ad abbracciarlo.
-Ora calmati, non è successo niente- dico dandogli dei piccoli baci tra i capelli.
Finalmente smette di singhiozzare e mi guarda.
-Ho detto a Ciro di te tanto tempo fa, mi piacevi da molto e lui è un mio grande amico, volevo un consiglio...-
Lui sorride leggermente ma non dice niente, così continuo.
-Quando ci stavamo... ecco... passami il termine... frequentando... lui mi ha spronato a chiederti di stare insieme e poi voleva notizie... ma non l'ha detto a nessuno giuro...-
Matteo mi dà un bacio sulle labbra.
-Io ti piacevo?-
-Non poco...-
-È tutto ok, stai tranquillo- dice accarezzandomi il petto.
-Ciro è un fratello maggiore per me, capito? È stato il primo che ho conosciuto in nazionale e mi ha aiutato molto-
Lui annuisce.
-Ero preoccupato per te... pensavo stessi male... ma non avevo il coraggio di venire...-
-Menomale che non l'hai fatto subito, ho pianto come una fontana mentre stavi fuori- dico ridendo per alleggerire la tensione.
Lui cambia faccia.
-Oh cazzo, ti ho fatto piangere... amore... io non volevo...- dice accarezzandomi freneticamente il volto.
COME MI HA CHIAMATO?? ASPE NON HO CAPITO IL GIOCO.
-Matteo...-
-Che c'è? Stai ancora male? Sono uno stronzo...-
-No no no, tu mi hai chiamato... amore...-
Lui abbassa lo sguardo.
-Ti dà fastidio..? Scusami... non volevo esagerare...-
-Cazzo, a volte sei così scemo- dico per poi baciarlo dolcemente. -Non mi dà fastidio, mi piace-
Gli spunta un sorriso.
-Ti piace? Bene, amore-
Comincio a ridere.
-Come stai, amore? Mi sa che dovrò usare questa parola più spesso, sai amore?- dice prendendomi in giro e facendomi arrossire.
-Oh cazzo, amore, mi sa che hai caldo, amore-
-Dio, ti manderei volentieri a fanculo, ma sei adorabile, non ce la faccio-
E la serata si conclude così, con lui che mi prende per il culo mentre io arrossisco, finché non decidiamo di metterci a dormire.

_Run_Pesina&Locatelli_Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora