14. Non gli ho mai risposto

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Steve sorride, prima di riabbassare la testa e annuire.
"Non puoi, Steve."
"Non è una cosa che posso controllare, t/n" si alza dal letto e cammina nervosamente per la stanza.
"Io sto con James adesso..."
"Lo so, cazzo, ma prima che vi metteste insieme mi sembrava che ci fosse qualcosa anche da parte tua nei miei confronti" si abbassa sulle sue ginocchia proprio difronte a me.
"Non so cosa vuoi sentirti dire" esclamo con tono calmo.
"Dimmi che sbaglio, t/n. Dimmi che mi sono solo immaginato tutto, che tu non provi niente per me e io ti lascio andare" sospiro e abbasso la testa.
"Non provo niente per te, Steve."
"Ora dimmelo guardandomi negli occhi" porta la sua mano al mio mento e mi obbliga a guardare quei suoi occhi blu. Restiamo in silenzio per un po'.
"Dimmelo, t/n."
"Io..." la voce mi trema "non posso" mi alzo dal letto e gli volgo le spalle.
"Sapevo che anche tu provavi qualcosa."
"Va bene, Steve, hai ragione. Provo qualcosa per te, sono attratta da te, ma non può esserci niente tra noi, ok? Non posso fare questo a James" mi sfogo urlandogli contro, lui mi afferra le mani.
"Lo troveremo, t/n" una lacrima scorre sul mio viso.
"È colpa mia se John l'ha preso. È tutta colpa mia" inizio a piangere.
"Stai tranquilla."
"Come posso stare tranquilla? Lo starà torturando come facevano prima! James starà soffrendo, mentre io sono qui con te a confidarci i nostri sentimenti... mi dispiace, Steve, ma non posso farlo" lascio andare le mie mani che erano ancora intrecciate alle sue, mi allontano ed esco dalla mia camera.

"t/n, se dovesse succederti qualcosa..."
"No, James" lo raggiungo a letto "non pensarci nemmeno."
"È solo che... vorrei averti detto come mi sentivo molto tempo fa" si gratta la testa, mi corico vicino a lui e mi poggio sul suo petto. Mi sembra quasi di sentire il suo cuore battere più veloce.
"Meglio tardi che mai, no?" scherzo, lui sorride.
"Dovresti sorridere di più, James."
"Non ti piace la mia faccia rilassata e seria?" dice imitandola.
"Scemo, certo che mi piace" gli tiro uno schiaffo "ma mi piaci di più quando sorridi."
"Ti amo" confessa mostrandomi il suo sorriso migliore, io ricambio e porto le labbra sulle sue.

È da un'ora circa che mi alleno al sacco (o meglio, scarico la mia rabbia) e non smetto di pensare a James.
Mi distraggo dai miei pensieri quando sento una specie di vento, di aria leggera su di me, ma solo per un secondo. Mi fermo e mi guardo attorno, le finestre sono chiuse. Riprendo il mio allenamento ma poco dopo sento di nuovo aria, è strano.
"Non è possibile" esclamo tirando avanti le braccia. Mi sembra di vedere un'ombra passare velocissima e non appena me ne accorgo colpisco con i miei poteri.
"Ahia" si lamenta la figura dopo essere stata sbattuta contro la parete, mi avvicino.
"Tu saresti?" domando con ancora la sfera blu sulla mia mano. È un ragazzo giovane, biondo e abbastanza alto, ha un'aria familiare.
"Pietro" si alza e mi porge la mano per salutare, ma non la stringo.
"Vedo che hai gli stessi poteri di mia sorella."
"Sei il fratello di Wanda?" mi rilasso, me ne aveva parlato.
"Sono proprio io" si indica scherzoso.
"Piacere, t/n" questa volta sono io a porgere la mano, lui ride e poi me la stringe.
"Sei molto più bella di come ti ha descritto Wanda" dice guardandomi dalla testa ai piedi.
"Pietro!" lo richiama Wanda entrando in palestra "scusalo, t/n."
"Oh non preoccuparti" poi mi rivolgo al fratello "molto carino da parte tua, Pietro."
"Come stai, tesoro?"
"No, tu come stai? Non dovresti riposare? Ti hanno sparato, Wanda."
"Oh, sto bene, mi sto riprendendo velocemente."
"Beh, menomale che quel Bucky ha permesso al signor Stark di portarti subito via, se no non staresti così bene" dice Pietro. Sentendo il suo nome, Wanda mi guarda immediatamente, io abbasso lo sguardo.
"Ho detto qualcosa di sbagliato?" chiede il ragazzo chiaramente confuso.
"No, niente" cerco di tranquillizzarlo, ma sua sorella gli fa un'occhiataccia.
"Vi lascio sole."
"Mi dispiace per Bucky, è colpa mia."
"Non dirlo neanche per scherzo, Wanda! Ti hanno sparato, l'avrei fatto anche io al suo posto" gli stringo la mano.
"Lo so."
"È solo che... ho bisogno di trovarlo il prima possibile, non posso continuare senza di lui" mi abbraccia.
"Ci mettiamo subito al lavoro, va bene?"
"Grazie."

"Avete guardato le telecamere di sorveglianza?" siamo tutti riuniti nella sala conferenze.
"Certo, è la prima cosa che abbiamo fatto, ma non si vede nulla, sono stati bravi ad evitarle" risponde Tony, tiro un pugno sul tavolo e mi alzo nervosa.
"Calmati, t/n" dice Natasha.
"COME POSSO CALMARMI? QUELLO STRONZO L'HA RAPITO SOLO PERCHÉ VUOLE ME" le urlo contro, il capitano si avvicina per trattenermi.
"Vedi di abbassare il tono, stiamo cercando di aiutarti" la difende Thor, ma Nat lo interrompe subito.
"Sai cosa? Sarebbe stato meglio se avesse preso te al posto di Bucky, così non ci avresti trattato come delle merde per tutto questo tempo" non posso credere che l'abbia detto davvero. Non lei, non Natasha, pensavo fossimo amiche.
"Romanoff!" la sgrida Tony.
"Che c'è? Lo pensiamo tutti, te compreso! Ma adesso ti metti a fare il bravo paparino" mi avvicino a lei e le tiro uno schiaffo.
"Puoi dire a me tutto quello che vuoi, ma non osare dire una cosa del genere a mio padre o ti faccio fuori" lei resta in silenzio "e menomale che eri mia amica" esco dalla stanza.
"t/n, aspetta!"
"Lasciami stare, Steve" continuo a camminare.
"Non lo pensa davvero, lo sai" mi fermo e mi volto verso di lui.
"Ora la difendi anche tu?" scuote la testa.
"Assolutamente no, ma siete amiche e questa situazione vi sta dividendo, ci sta mettendo tutti alla prova" si spiega e infondo infondo so che ha ragione.
"È lei a dovermi delle scuse."
"Su questo non ci sono dubbi" sospiro e abbasso lo sguardo.
"Cosa c'è?"
"Non gli ho mai risposto, Steve..." confesso non riuscendo più a trattenere le lacrime "non gli ho mai detto di amarlo" mi asciugo gli occhi umidi.
"Lo ami?" chiede aspettando una risposta, annuisco.
"Glielo dirai presto" mi stringe forte a sé.

Super soldiers | Bucky e SteveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora