"Deve smetterla di frequentare quel ragazzo" disse la madre leggendo con tensione la perfetta calligrafia della ragazza "gli mette in testa delle assurdità"
"No signora, suo figlio deve continuare ad incontrare Niall, è l'unico a cui svela ogni piccolo segreto che ha...neanche a me dice tutto, ho bisogno di lui per conoscere più profondamente Louis. Si fidi di me"
"Okay okay" chiuse l'agendina e la lasció sul tavolo "puoi chiamare i ragazzi e dirgli che è pronto il pranzo?"
Eleanor accennó un si e andó ad avvertire i due fratelli.
Bussó prima alla porta della stanza di Lottie, che uscì subito andando spedita verso la cucina, poi andó a bussare alla stanza di Louis.
"Hey Louis, è pronto il pranzo" sussurró abbassando lentamente la maniglia.
"Okay, ma quando entri nella mia camera devi prima chiedermi il permesso." Disse lui fermando la porta e richiudendosela alle spalle.
La ragazza rimase immobile a fissare il pomello freddo di quella stanza, poi seguì Louis.
Si accomodarono vicini e iniziarono a mangiare silenziosamente la minestra.
"Beh Louis, dove siete stati?" Chiese la madre rompendo il silenzio imbarazzante che si era creato.
"Abbiamo fatto un giro"
"Okay, vi siete divertiti?"
"Boh. Non lo so"
"Okay"aggiunse infine la madre concludendo la chiacchierata.
Louis mangió sbrigativamente la minestra e si precipitó nuovamente nella sua piccola stanza,per terminare ció che aveva iniziato poco prima.
Sedendosi alla piccola scrivania che aveva nella stanza, prese dal cassetto un foglio dove vi era disegnato un volto; lui adorava disegnare, anche se non si considerava un bravo artista.
Usava l'arte quando si annoiava, quando era triste, quando era arrabbiato e quando pensava, e lui pensava frequentemente: ció che di solito gli frullava nella testa era il ragazzo Riccio che ogni notte vedeva nei sogni.
I suoi cassetti erano pieni di disegni raffiguranti il volto del ragazzo, ma non vi era tutta questa somiglianza, perció Louis li accartocciava e li lasciava sulla scrivania.
"Cosa disegni di bello?" Domandó Eleanor irrompendo nella stanza.
Si fermó dietro il ragazzo e poggió le sue fredde mani sulle calde spalle del ragazzo, facendolo rabbrividire.
"umh? Niente, provavo a disegnare quel ragazzo e-"
"Sei bravo, perche li accartocci?" Disse lei prendendo un foglio dalla scrivania e lisciandolo con le mani.
"Non mi convincono"
"Umh okay, se hai bisogno mi trovi in cucina"
Annuendo spazientito, Louis tornó con il volto fisso su quei fogli stropicciati abbandonati sul tavolo di legno.
**Quella notte, El convinse Louis a non chiudere occhio, provando a fare qualche gioco insieme.
"Non so, potremmo giocare a obbligo e verità"
"Non mi convince questo gioco"
"E se facessimo solo verità?"
"Okay" rispose Louis
"Okay, allora... cosa vorresti fare da grande?"
"ho sempre desiderato diventare un cantante, o magari uno scrittore... poi mi piacerebbe viaggiare per il mondo... hai presente quel muro che divide la città di Berlino in due grandi zone? Ecco, voglio vederlo da vicino, è possibile questo?"
"Penso di si... perche non dovrebbe? Magari un giorno possiamo organizzarci e fare un viaggio... te lo pago io"
"Ok... mi sai dire l'ora? Avrei un po di sonno"
"Sono le 2:45 ma la notte è ancora lunga mio caro!"
Louis alzó gli occhi al cielo e lasciando Eleanor da sola seduta sul freddo pavimento, si alzó e si buttó fra le coperte.
"Mi dispiace ma non sono un tipo che passa le notti in bianco" disse semplicemente, poi spense la piccola lucina che aveva sul comodino.
La ragazza, immobile sul pavimento, sgattaioló fuori dalla porta dirigendosi nella piccola cameretta che le avevano dato per le seguenti notti, si sdraió sul piccolo lettino e si addormentó.--
Eccolo, nuovamente li.
Camminava lentamente strusciando i piedi per terra, cercando ovunque il suo volto.
Poi lo trovó seduto sotto una quercia.
"Riccio!"
"Louis!"
Si guardarono sorridenti e il ragazzo si alzó prendendo le mani di Louis e facendolo rabbrividire.
"Non chiamarmi Riccio, chiamami Harry" spiegó facendogli l'occhiolino.
Finalmente Louis conobbe il Suo nome, finalmente Louis aveva qualcosa da urlare a tutto il mondo.
"Harry"
"Louis"
Si sorrisero un ultima volta, poi Harry lo trascinó per il polso fuori da quel giardino ricoperto da soffice neve.
Camminavano con lentezza i due, non avevano fretta,la fretta li avrebbe divisi di nuovo.
Il polso di Louis stava andando a fuoco, così come le sue guance.
"Dove andiamo?"
"Tu dove vorresti andare?"
"non lo so, non mi è familiare questo posto"
"Siamo in Germania, Lou"
Germania? Harry era tedesco?
"Sei tedesco?"
"Forse si, forse no, non lo so"
Louis voleva sapere perchè Harry continuasse a nascondergli informazioni sulla sua vita, non ci voleva molto a dire il nome della città di provenienza.
Harry, invece, sapeva benissimo cosa stava facendo.
Louis sarebbe andato a cercarlo e una volta arrivato, si sarebbe rattristito.
Harry era comunista, al contrario della famiglia Tomlinson.
"E un giorno me lo dirai?"
"Certo. Un giorno, magari la prossima settimana" dicendo testuali parole, si giró e continuó a camminare trascinando con gentilezza Louis alle sue spalle.
Non si rivolsero più parola per il resto del tragitto, solo silenzi.********
Spazio autrice
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Hey people,Beh, innanzi tutto questa non è stata una settimana rose e fiori per le directioners...
L'addio (che io spero sia soltanto un arrivederci, puó anche starsene lontano due anni, basta che poi torna) di Zayn ha devastato letteralmente il fandom...
Non so quale sia il motivo di questo abbandono ma qualunque esso sia cercheró di appoggiarlo, purché lui sia felice; nel frattempo, invece di abbandonare gli altri 4, dovremmo stargli ancora più vicino ed essere forti, anche se puó sembrare molto difficile...Pace e amore♥
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same dream,same time.||larry
Fanfictionnon ci fu niente fra i due. nessuna parola, nessun tocco. solo due semplici ragazzi seduti sul freddo prato d'inverno immobili a guardarsi. nessun altro apparte loro avrebbe mai potuto vedere la bellezza di quei due colori messi assieme; quel verde...