Camminarono fra le piccole stradine desolate nella periferia tedesca, poi arrivarono in città.
Louis non sapeva in quale metropoli si trovava, non aveva mai visitato la Germania, ma quell'ambiente che lo circondava non gli piaceva.
"Tu vivi qui?"
"No, abito qua vicino, ma non ti porteró li" rispose Harry continuando a camminare.
La neve fresca cadeva lentamente dal cielo posandosi sui capelli lunghi e ricci del ragazzo alto che stringeva con cura il polso di Louis; lui avrebbe voluto tanto accarezzarglieli.
Harry si bloccó davanti una grande vetrina e ci guardó attentamente dentro, iniziando a cercare qualcuno.
"Aspettami qua fuori,devo parlare con una persona; mi raccomando, non andartene"
"No, ti aspetteró qui fuori" Louis si sedette sulla soffice neve depositatasi sul piccolo marciapiede e inizió ad aspettare fissando le stradine che aveva dinanzi gli occhi.
"Okay sono tornato, spero di non averti fatto aspettare molto"
"Beh no, sei entrato solamente due secondi fa e-"
"Possiamo continuare il nostro giro"
"Non mi dici chi stavi cercando?"
"Non è importante"
"Ah, okay."
--"Louis William Tomlinson, vedi di svegliarti entro 5 secondi!" Urló la signora Tomlinson impacciata sulla porta.
"Non dovresti svegliarlo con così tanta nonchalance" aggiunse Eleanor dietro di lei.
Louis, ancora immerso nei propri sogni, inizió a girarsi e rigirarsi su se stesso, ritrovandosi poi una volta aperti gli occhi due donne arrabbiate di fronte.
"Ce l'hai fatta finalmente! alzati di corsa e vestiti, fra 20 minuti voglio vederti fuori casa con El,devi passare al mercato e prendermi la frutta"
"Perchè non hai mandato Lottie?"
"Perchè tua sorella, a differenza tua, sta studiando, e ora alzati e vestiti"detto ció, la madre uscì dalla stanza seguita dalla Calder.
Louis si sedette sul letto e si strofinó gli occhi, non era riuscito a finire il sogno.
"Harry... che bel nome, mi piace"
Afferró il diario che aveva posato sul comodino e lo aprì alla pagina del giorno.
"22 Gennaio.Mi ha detto il suo nome"
Lesse per un pó quella piccola frase che aveva scritto.
Non aveva poi così tanto senso, o almeno non lo avrebbe avuto per Eleanor.
La frase non aveva un soggetto,era rimasta anonima, ma Louis sapeva benissimo di chi stava parlando.
"Sei pronto Lou?"si sentì d'un tratto dall'altra parte della porta.
"Mi sto infilando i pantaloni, arrivo" rispose il ragazzo alzandosi con fretta dal materasso.
Prese dei pantaloni e un maglione di lana dal comodino,poi indossó tutto alla svelta.
Uscì e senza dire niente raggiunse la porta,dove vi era già Eleanor con le buste per la spesa.
"Prendi queste, per favore" disse lei porgendogliene due.
"Dove andiamo?"
"Al mercato vicino la scuola di tua sorella Lottie, è a pochi metri da qui, non c'è tanto da camminare... tornando a noi... sai dirmi altro di Lui?"
"Lui?"
"Sisi, quello la dei tuoi sogni"
"Ho scritto tutto sul diario,leggerai più tardi"dicendo questo, smisero di parlare fra di loro.
Camminarono a lungo per le vie affollate di Londra; famiglie serene passeggiavano mano nella mano al loro fianco, guardandosi intorno e ammirando la città come non l'avessero mai vista prima.
"Sono stranieri"fece notare Eleanor al ragazzo che, continuando ad avanzare goffamente, guardava con malinconia quelle coppie gioiose e ricche che potevano permettersi di viaggiare da parte a parte del mondo.
Arrivarono finalmente al mercato; voci acute e rumorose si facevano spazio nei pensieri di Louis, che tornó a concentrarsi sulla spesa.
"Scusi" inizió a dimenare le mani davanti al bancone della frutta; la gran donna rozza che stava dall'altra parte sonnecchiava come pochi sulla sedia dinanzi il cassetto che usava come cassa per custodire i soldi. "Potrebbe gentilmente svegliarsi e pesarmi questo sacchetto?" Continuava poi alzando la voce, ma la donna di svegliarsi proprio non ne voleva sapere.
Louis inizió a sbuffare e ad alzare gli occhi al cielo facendo ridacchiare sotto ai baffi Eleanor.
"Dammi qua" si intromise un uomo prendendogli dalla mano il sacchetto."sono 25 sterline"
"25 sterline solo per qualche mela? Scherziamo?"
"Paga o non tornerai a casa con quel sacchetto pieno di frutta" insistette arrogante il vecchio burlandosi di lui.
Louis, stufo della situazione, tiró fuori le 20 sterline che le aveva consegnato poco prima la madre, poi guardó Eleanor.
"Tieni"disse lei porgendogli le 5 monete che mancavano.
Dopo aver pagato, si allontanarono con lestezza dal banco della frutta e raggiunsero nuovamente le strade piene di gente.
"Ricordami di dire a mamma di non comprare più niente in quel mercato, sono dei ladri" continuava Louis infastidito dal comportamento sgradevole dell'uomo grossolano di poco prima.
"Oh Louis smettila, è uno dei pochi mercati che fa prezzi bassi lo sai"
"Vorrà dira che mi cercheró un lavoro per avere tanti soldi e per diventare una di quelle famiglie ricche che puó fare tutto quello che vuole"
"Non si diventa ricchi da un momento all'altro Louis"
"Si ma-" abbassando lo sguardo,l'attenzione di Tomlinson venne catturata da un volantino;
"Londra-Germania
2500 sterline per tre biglietti andata e ritorno più alloggio in Ostello.
Per ulteriori informazioni, mi troverete ogni pomeriggio dalle 3p.m. davanti il palazzo della regina." Lesse Louis a bassa voce, una grande idea gli era appena venuta in mente.******
Hey hey hey!
Sono tornata dopo non si sa quanto tempo (rido)Okay, mi spiace per la luunghissima attesa, ma
1)non avevo fantasia (come potete vedere da questo fantasmagorico capitolo)
2)non avevo mai tempo di scrivere
3)non esiste il punto 3.Il prossimo aggiornamento probabilmente sarà sabato 9 maggio:)
Scusate per questo schifoso capitolo che vi ho rifilato, è corto, ma come ho gia detto avevo poca immaginazione in questi giorni, spero comunque possa essere di vostro gradimento ♥
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same dream,same time.||larry
Fanfictionnon ci fu niente fra i due. nessuna parola, nessun tocco. solo due semplici ragazzi seduti sul freddo prato d'inverno immobili a guardarsi. nessun altro apparte loro avrebbe mai potuto vedere la bellezza di quei due colori messi assieme; quel verde...