• o t t o •

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Hello diario,

lo so, è da un po' che non ti aggiorno, ma le ultime settimane sono state così piene di emozioni che ho avuto come il bisogno di processarle, di permettere che si sedimentassero in me per poterle esternare nel modo più sincero e veritiero possibile.

È strano.
Ciò che faccio mi ha sempre portata ad avere un rapporto sciolto con tutti i tipi di corpi, maschili o femminili che fossero, con la fisicità in generale.
Eppure non avrei mai pensato che il contatto tra pelli potesse causare brividi.
Non avrei mai creduto che questo potesse provocare una tale elettricità, che quasi non permette di stare in piedi, di mantenere l'equilibrio.

È come essere seduti sui seggiolini volanti, quelli delle giostre, del luna park.
E tu sai bene che non mi sono mai piaciuti.
Ti manca la terra sotto i piedi, hai paura di cadere, di farti male.
Eppure ora, malgrado mi senta così, sospesa nel vuoto, il timore è vinto dalla voglia che avverto più forte che mai di lasciarmi andare, di abbandonarmi a tutte quelle sensazioni che mi fanno tremare le gambe e girare la testa.

Quando sono con lui sento come se il mondo attorno a me improvvisamente si fermasse, ed è come se ci ritrovassimo sospesi in una dimensione parallela, circondati da una sottile patina di una qualche sostanza metafisica che ci distacca dalla realtà così come la conosciamo, per permetterci l'immersione in un'altra più dolce, quasi sospesa, ma anche più elettrica, più eccitante.

Qualche sera fa mi è venuto a prendere in accademia e, come ormai facciamo spesso, siamo rimasti un po' in macchina, appartati nel solito parcheggio.
Ci siamo raccontati ancora e ancora, ci siamo emozionati, poi ci siamo anche sfiorati.
Ho sentito come se quella nuova connessione tra le nostre menti avesse amplificato ancora di più quella tra i nostri corpi.
È stata una consapevolezza improvvisa la necessità che ho avvertito di voler approfondire quel contatto, di averne quasi il bisogno.
Mi ha colpito con una violenza tale che per un momento ho vacillato nel bel mezzo del bacio che ci stavamo scambiando.
Lui ha percepito qualcosa, ne sono convinta, l'ho sentito.
Lui capisce sempre tutto prima che io parli.
Una volta mi ha confessato che ci riesce notando il cambiamento nel mio sguardo, nell'espressione dei miei occhi, e che anche il colore pare mutare un po' a seconda del tipo pensiero che mi passa per la testa.
Sono quasi certa che i miei fossero diventati un po' più scuri in quel momento.

Stasera finalmente lo rivedo.
Sono così felice, questa settimana sono stata particolarmente impegnata con le prove per lo spettacolo che sembra avvicinarsi sempre di più, e le occasioni per stare assieme sono state meno del solito.
Come una responsabilità incombente questa nuova sfida mi sta alle calcagna, mi raggiunge, eppure a me sembra sempre di vagare nel vuoto.
Simone mi ha dato tanta fiducia, ed io ho paura di deludere, di non essere all'altezza, di non essere abbastanza.
Non riesco a stare tranquilla.
È una sensazione che ho sempre odiato e, se legata alla danza, sembra essere ancora più insopportabile ed insostenibile.
Spero passi, ti terrò aggiornato.

Mi auguro che questo senso di oppressione si attenui stasera al Friends.
Sono di turno, ma c'è Gio' che canta, e la sua voce riesce sempre a tranquillizzarmi.
Lui in verità riesce a calmarmi ogni volta.
Sarà la sua presenza, il suo profumo, o forse il modo in cui mi guarda.
Non lo saprei nemmeno spiegare in realtà, ma quello sguardo fermo ed allo stesso tempo dolce è tremendamente rassicurante.
Mi fa sentire bella, desiderata, apprezzata.
Ed a volte penso sarebbe bello se potessi guardarmi attraverso i suoi occhi, se riuscissi a considerarmi come lui mi vede.
Sicuramente è molto meglio di come mi vedo io.

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