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La prima cosa che registra non appena apre gli occhi è una parete bianca.

È tappezzata di fotografie, e tra di esse si riflettono i raggi del sole che filtrano dalla finestra appena aperta.

Il cervello ci mette poco a ricordare quello che è successo durante la notte appena trascorsa, ed un sorriso spontaneo non può fare a meno di adornargli il volto.

Allunga in braccio, e prima ancora di incotrare la figura di Giulia stesa al suo fianco ancora profondamente addormentata, le sfiora appena la pelle liscia di una gamba con le dita.

Quel contatto è ciò che basta per spingerlo a spostarsi completamente su un fianco, puntando gli occhi chiari su ciò che gli si presenta davanti.

L'immagine di Giulia coperta da una maglietta troppo grande per lei, i capelli scompigliati a nasconderle parte del volto.

È rannicchiata su se stessa, parzialmente coperta dal lenzuolo, in una posizione quasi fanciullesca, che le dona un aspetto incredibilmente dolce, ma anche estremamente rilassato.

Le si porta ancora più vicino, le sfiora il naso con il suo, e si prende del tempo per osservarla meglio.

Le labbra appena schiuse che lasciano andare dei sospiri regolari, le palpebre abbassate, le ciglia lunghe che proiettano la loro ombra appena sopra lo zigomo, la fronte completamente rilassata, priva di quel segni che a volte la caratterizzano quando è nervosa.

Fissa quell'immagine nella sua memoria, convinto di volersela portare dietro nei ricordi ancora per parecchio tempo, ed inizia a depositarle con insolita cura dolci baci sul viso.

Posa delicatamente le labbra sulla pelle di lei.

Guancia, naso, zigomi, palpebre chiuse, angolo delle labbra.

Lei scuote lievemente la testa, strizza gli occhi, ma il respiro si fa meno pesante e, quando Giovanni stampa dolcemente le labbra sulle sue, Giulia risponde a quello che è appena uno sfioramento.

Lo rifà ancora.
Una, due, tre volte.

Le sfiora il labbro inferiore con la punta della lingua, ed è a quel punto che lei schiude le sue appena, permettendo a Sangio di conivolgerla in quello che sarà il primo dei vari baci di quella giornata.

È un ritmo lento, trascinato.
Riporta alla luce tutte le sensazioni vissute la notte precedente, ed è ciò che basta per far colorare di un rosso acceso le gote di Giulia, scatenando una risata nervosa appena accennata che la costringe a separare le labbra da quelle di lui.

Nasconde il viso nel suo petto e gli stringe la vita con entrambe le braccia, mentre lui le percorre leggero la schiena con le dita.

"Buongiorno"

È un sussurro che si disperde in quell'atmosfera estremamente serena che li avvolge.

Quel calore che genera un torpore che pervade le membra.

Un calore che poco deve ai raggi della mattina che penetrano dalla finestra, ma che ha più a che fare con i loro corpi a contatto.

"Hai dormito bene?"

Lei annuisce contro la sua pelle.

Il gesto lo fa sorridere, ma non gli basta.

Vuole guardarla negli occhi.

Guida il suo volto con due dita sotto il mento fino a far incrociare i loro occhi, la osserva attentamente, alla ricerca di un qualsiasi segno di pentimento, non sembra trovare nulla di tutto ciò, ma vuole comunque esserne certo.

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