Passeggiarono amabilmente sulla spiaggia mano nella mano, come una coppietta di sposini in viaggio di nozze.
Sembrava tutto perfetto, persino il mare che s'increspava e le onde che si stagliavano sulla battigia come braccia allungate, protese verso la neve ancora ammassata mischiata alla rena.
Izuku sorrideva costantemente, sprizzava gioia da ogni fottuto poro e Katsuki non riusciva a non trovarlo abbagliante tanto quanto il sole.
In un certo senso, gli dava pure fastidio vederlo così felice. Non faceva niente per nasconderlo e chiunque poteva godersi quel suo bel sorriso perfetto perché lui stesso andava elargendolo al mondo come se niente fosse.
Avrebbe tanto voluto strapparglielo dalle labbra con un bacio.
"Raccontami di te." Gli chiese con fare speranzoso. I suoi occhioni verdi sembravano stelle del firmamento pronte a vegliare sulla risposta di Katsuki, qualunque essa fosse.
Alzò le spalle con indifferenza.
"Che vuoi sapere?" Domandò di rimando, come se non lo mettesse per niente a disagio parlare di sé e aprirsi con un'altra persona che non fossero Mina ed Eijirou.
"Non saprei... cos'hai fatto per tutto questo tempo? Come ti diverti?"
Tristemente, la risposta ad entrambe era la stessa: play station.
Ma dissimulò. Preferì mentire piuttosto che rivelargli quanto fosse pateticamente un pesce fuor d'acqua.
"Niente di che... lavoro, mi alleno ed esco con i ragazzi." Si pavoneggiò di un'apparente quotidianità quando, in cuor suo, sapeva che non fosse esattamente così.
Bhe, più o meno. Sul lavoro e gli allenamenti era stato sincero, ma non così tanto con la seconda parte. In verità, non usciva poi così spesso con Mina, Eijirou o gli altri colleghi dell'agenzia. Era un lupo solitario, lo era sempre stato in verità preferendo alla chiassosa vita mondana una più quieta intimità.
Mina e Eijirou non erano proprio dello stesso avviso, ma non disdegnavano affatto la sua idea di relax. Avevano stabilito una ciclica periodicità con la quale riuscivano ad accontentarsi tutti di volta in volta. Va da sé che, almeno una volta al mese, fosse costretto ad uscire ed agghindarsi per andare in discoteca e accontentare quell'animale da pista da ballo che era Mina.
Per un attimo, gli occhi di Izuku si adombrarono e il suo sorriso venne annuvolato da un'ombra. Come un presagio di pioggia in una limpida giornata estiva.
Ma fu solo un secondo, poi voltò il viso verso l'orizzonte e perse lo sguardo oltre il confine del mare.
Solo dopo averci meditato un po', Katsuki intuì di essere stato frainteso. Ma forse era tardi. Non sapeva come consolarlo e nemmeno si sentiva in diritto di doverlo fare. Era stato lui a lasciarlo in uno strano e contorto senso, quindi Katsuki si sentiva totalmente in diritto di poter spacciare ai suoi occhi una vita sessuale piena e tanto attiva.
Quando tornò a guardarlo, l'ombra era sparita ed il sorriso più bello del mondo era tornato a distendere quelle labbra meravigliose.
Non ci voleva un genio per capire che Izuku era sempre rimasto da solo. Lo aveva aspettato, aveva atteso paziente ed in silenzio il suo unico amore come un cazzo di cane attende il ritorno del padrone dal lavoro.
Strinse i pugni nervoso. Non aveva mai neppure avuto la speranza che Katsuki potesse non avere ripercussioni dopo anni. Non era affatto detto che, un giorno o l'altro si sarebbero ritrovati insieme su quella spiaggia. Eppure lui lo aveva atteso lo stesso. Come una principessa aspetta il suo principe azzurro.
Lo guardò male. In cagnesco. Sopprimendo a stento la voglia di tirargli una testata sul naso.
Izuku parve riscuotersi dalla sua bolla felice in quel momento.
"Cosa c'è?" Domandò cadendo dal pero e Katsuki grugnì scorbutico spintonandolo sgarbato.
"Non capisci un cazzo, ecco cosa c'è." E chiuse la conversazione tirando a diritto spedito. Izuku gli trotterellò al fianco un istante dopo.
"Non capisco perché ti sei arrabbiato." Confessò candidamente. Katsuki percepì distintamente la voglia di tirargli un pugno.
"Ci sei rimasto male!" Lo accusò come se fosse colpevole di un vero e proprio delitto. Izuku si schermò alzando le mani al cielo.
"Un pochino, ma va bene! Non te ne faccio una colpa, cioè mica potevi sapere di me... insomma, hai capito!"
"Non me ne fai una colpa?! Ma ti senti quando parli?!"
"Dai, hai capito che volevo dire... per me va bene che tu abbia avuto altre storie."
"Oh! Scusa tanto se ho preferito non ammazzarmi di seghe nell'eventualità in cui il ragazzo che mi ha fatto cancellare la memoria fosse tornato a reclamare il mio culo!"
A quelle parole, la parte intimamente pudica di Izuku dichiarò la resa colorandogli le guance di rosso.
"E non ho chiesto il tuo cazzo di parere, non mi interessa sapere che per te va bene!" Gli berciò contro scimmiottandolo e finse di non notare la sua vergogna dipinta sul viso. Cazzo, era davvero carino quando arrossiva.
Tirò dritto davanti a sé e, dopo qualche passo, si voltò per prenderlo a male parole intimandogli di raggiungerlo altrimenti gli avrebbe rubato la moto e lo avrebbe lasciato lì da solo.
(831 parole)
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First date
Fanfiction[BoyxBoy] [BakuDeku][ContenutiEspliciti][SpinOff!] *** Spin off di When the snow falls. Primo di una serie (si spera). *** Katsuki alle prese con una crisi nervosa. La crisi nervosa si chiama Izuku. *** Crediti fanart: https://twitter.com/unou_mha/s...