Camminarono ancora, immersi in un silenzio tranquillo, con solo il rumore del mare come sottofondo.
La neve scricchiolava ad ogni passo che compivano, poi si disintegrava in pezzi più piccoli e, quando incontrava il mare, veniva sciolta e trascinata via. C'era una certa poesia in tutto quello. Una sorta di ciclico naturale che catturò l'attenzione di Katsuki quasi per caso.
Si ritrovò a pensare che lui e la neve non fossero poi così diversi: alla fine, erano solo acqua e, come tale, erano tornati al loro punto d'origine. Il mare. Ampio, immenso sconfinato. Insormontabile. Impossibile da ignorare. Come Ethel.
Come poteva far finta di niente?! Come poteva pretendere di crogiolarsi nell'incoscienza fingendo di non avere responsabilità?
Forse il rumore del suo cervello che lavorava si era fatto troppo alto, o forse gli si leggeva semplicemente in faccia quello che andava turbando il suo animo.
Izuku protese una mano e catturò la sua all'improvviso. La strinse subito incrociando le dita e gli sorrise innamorato. Bellissimo.
"Non pensarci troppo, finiresti per dare di matto." Gli consigliò con la sua voce dolce e musicale. Tenera come un dessert. Lasciava la stessa sensazione di zucchero dopo averla udita.
Katsuki non rispose. Non pose domande. Fece come gli era stato detto e ci provò. Tentò di non pensare a lei, ci provò davvero, ma la curiosità era tanta e, in fin dei conti, di sua figlia aveva visto solo una stupida foto.
"Parlami di lei." Non era una richiesta. La mano gli tremava leggermente e Izuku parve accorgersene perché la strinse maggiormente e poi la portò alle labbra per un tenero bacio.
"È... vivace. E molto sveglia. Capisce tutto al volo, anche troppe cose..." una risatina delicata, un tenue rossore sulle guance. Gli piaceva parlare di lei e a Katsuki piaceva vederlo felice.
"Tipo?" Domandò curioso. Izuku parve pensarci un attimo.
"Ha capito da sola dell'adozione. Pensavo di doverglielo spiegare io... in qualche modo. Invece è stata lei a spiegarlo a me." S'interruppe. Gli occhi lucidi di un ricordo commovente.
"Un bel giorno, mi ha preso per mano e mi ha detto che sapeva che non ero suo padre, ma lei mi voleva bene come se lo fossi davvero."
Katsuki rimase in silenzio. Izuku fece un sospirone per riprendersi e poi tornò a sorridergli felice.
"Ti chiama il fidanzato di papà!" Gli confessò ridendo e Katsuki si unì a lui con un sorriso sbilenco ma genuinamente divertito.
"Cosa le piace?"
"Le bambole degli hero e le moto."
"Le moto?" Domandò Katsuki certo di aver capito male.
"Già...temo che dovrò comprargliene una quando sarà grande... pensa che la mia l'ha scelta lei! Dovevi vederla! A tre anni parlava con il meccanico come se ne capisse più di lui!"
Si unirono in una risata divertita, sana, gioiosa. Katsuki capì quanto profondamente fosse innamorato di Izuku proprio in quel momento.
Vederlo ridere in imbarazzo, vederlo parlare della loro bambina con quegli occhi innamorati, lo fecero vacillare più di una volta spingendolo a domandarsi se era degno di amare ed essere amato da una persona così bella come Izuku.
"Da quanto tempo...?" Tentò di continuare la conversazione, ma il cuore pesante nel petto lo schiacciava come un macigno.
Che cosa avrebbe portato loro la sua presenza? Si sarebbe messo fra loro, si sarebbe insinuato in una famiglia già perfetta e l'avrebbe rovinata?
"Vive con me da quasi un anno." Rispose Izuku capendo al volo quello che aleggiava nella testa di Katsuki, così cambiò rapidamente discorso e lo trascinò ancora lungo la spiaggia, camminando ancora e ancora verso chissà dove.
(591 parole)
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First date
Fanfiction[BoyxBoy] [BakuDeku][ContenutiEspliciti][SpinOff!] *** Spin off di When the snow falls. Primo di una serie (si spera). *** Katsuki alle prese con una crisi nervosa. La crisi nervosa si chiama Izuku. *** Crediti fanart: https://twitter.com/unou_mha/s...