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In tutta la mia vita non mi ero mai ritrovata in una situazione del genere, ferma fuori da un locale che neanche credevo esistesse ad aspettare impazientemente e spaventata quello che dovrebbe essere il mio fidanzato.
Rimasta ormai sola, non penso che lui mi perdonerà mai, né capira mai le motivazioni per cui negli ultimi mesi, e i primi mesi di mio figlio, io sia diventata così strana e assente.
Sorrisi vedendo la sua macchina arrivare da lontano, ma da solo l'andamento veloce della macchina posso percepire che ha premere quell'accelleratore è l'uomo che amo, ma che ho ferito e deluso a tal punto di essere perennemente stanco e arrabbiato con me, confuso sull'andamento del nostro rapporto e profondamente frustrato per tutto ciò che per lui è ancora tutto sconosciuto.

Salgo silenziosamente in macchina e lo guardo fissare il vuoto senza partire come di solito fa.
«Non mi dirai neanche sta volta che ci facevi qui?» il tono è teso, rigido e i suoi occhi mi guardano con freddezza.
Deglutisco, l'ho perso.
«Andiamo al posto in cui mi hai conosciuto, prometto che ti dirò tutto sta sera» non disse nulla e partì.

Mi sedetti sulla panchina della collina di casa James. Questa è la vecchia villa della casa di Stephen, qui lui ha bruttissimi ricordi della sua infanzia, ma belli con me e non vorrei fargli del male, ma se vuole sapere tutto deve iniziare da qui.

«Perché siamo qui?» il suo sguardo vaga, ma mai si ferma a guardare quella casa alle nostre spalle. Mi avvicino lento a lui e titubante afferro le sue mani che a stento riesco a trattenere dal suo impulso di toglierle.
«Non credere che io non sappia cosa stai passando in questo periodo e so che questa casa non la vorresti vedere, ma ti ho promesso amore eterno e di dirti la verità, quindi ti prego vieni qui da me e avrai ciò che meriti» lo trascino, quasi come una supplica, alla panchina che da su un precipizio, ma che ti mostra la grande e bella città in cui viviamo.

«Ti chiedo solo di ascoltare tutto il discorso e poi sarai tu a decidere cosa fare..» cerco da quando siamo insieme di mantenere un certo senso di calma e controllo, ma è difficile farlo quando sai di aver ferito l'amore della tua vita, il padre di tuo figlio. Lui annuisce, ma non mi guarda più, fissa il vuoto.

« Tuo fratello è tornato...» i suoi occhi mi accusano già di tradimento, eppure resta fermo pronto ad andarsene alla prima mia parola sbagliata e ciò mette soltanto tanta ansia e ancora più paura di perderlo.

«Non è successo quello che credi, fammi finire. Mi ha scritto una lettera che credo sia l'ora di leggetela.

Buongiorno principessa,
Mi chiedo spesso se nella tua finta vita perfetta che con tanta difficoltà fai credere a gli altri, ti ricordi della grande persona di merda che sei stata con me, tu e il mio amato fratellino.
Proprio voi che sapevate benissimo quanto per me la fiducia fosse importante.
La fiducia è un bene prezioso.
Non si concede facilmente.
Alcuni non la concedono affatto.
In molti se ne approfittano, scambiandola per ingenuità.
E altri come voi la tradiscono per una semplice scopata che ha fatto sì che io perdersi ogni minima cosa, che io rispondessi con cattiveria e violenza, che mi ha portato a non avere più nulla o nessuno accanto.
Credevo che tanto avrei avuto sempre un posto dove tornare.
Il punto è che, ogni volta che mi hai tradito, la fiducia vacillava. Ho provato a ricostruirla, persino a perdonare, certo. Ma rimaneva sempre, come una crepa. Ho continuato a colpire sullo stesso punto, ma sono finito per mandare tutto in frantumi.
E questa è solo colpa vostra, voi egoisti figli di puttana che avete voluto fare tutto alle mie spalle.
E piano piano i cocci tanto piccoli da non poter essere più affannosamente ricomposti hanno distrutto la solida vita che facevo, distruggendo le grandi speranze e promesse che avevo.
E così, tutto inizia lentamente a sfumare: progetti, ricordi, sentimenti. Resta solo un senso di amarezza e la consapevolezza del fatto che ormai è tardi.
Perché anche quando una parte di te, tenta ancora disperatamente di aggrapparsi alle illusioni, l'altra ormai è già lontana, incapace di ascoltare.
E con te ci ho sperato tanto, talmente tanto che ora dentro di me voglio solo vendetta.
E se non vuoiche essa ricada su tuo figlio ti conviene  venire al bar domani alle 09:30 e non dire nulla a Stephen, lui avrà la sua fetta di vendetta.
Il tuo principe azzurro.

Ci sono andata per cercare di capire che intenzioni avesse e soprattutto perché non volevo facesse del male a nostro figlio, tanto meno a te.
Comprendo che avrei dovuto dirtelo, ma sappiamo entrambi che da quando ho scelto te al posto suo, è impazzito e sinceramente sono fortemente convinta che possa fare peggio di ciò che sta già facendo.
Mi ha costretto ad andare a balli eleganti e mafiosi, mi ha presentato come la sua fidanzata in modo che facesse una sottospecie di buona figura.
Ma la cosa mi è sfuggita di mano..» le mani da prima salde sul lato della panchina dove ci troviamo, ora tremano in capaci di afferrare qualsiasi cosa.

«Voglio precisare che non mi sono mai fatta toccare o baciare, nonostante lui ci abbia provato parecchie volte. Ma ora vuole sposarsi con me e non so come uscirne senza avere repressioni violente su di voi...» non posso neanche chiamare la polizia perché mi darebbero la stessa colpa mafiosa che ha lui.

«Ti aiuterò ad uscirne, poi parleremo di noi» disse fissando il vuoto, sicuramente ancora scombussolato e certamente incazzato.
Annuisco e le nostre mani si riuniscono nuovamente.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 04, 2021 ⏰

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Vienimi a prendere. / Stephen James Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora