EPILOGO

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UN ANNO DOPO.

Beau rapì la moglie per portarla ai Caraibi. Lei beveva una limonata, lui una birra. Era pomeriggio, lei gli stava stesa tra le gambe su uno sdraio, il pancione di sette mesi esposto al tiepido sole pomeridiano.

Si sfiorò la pancia ed emise una risatina soffocata. Beau l'aveva osservata abbastanza spesso per capire cosa significava. Il loro bambino si stava movendo. A sua volta le fece scivolare una mano sul pancione e avvertì un calcio. Sorrise, le accarezzò i capelli.

"Che ne dici? Pensi che al Piccolo principe piacciano i Caraibi?"

Natasha sperava tanto che il bambino che stava spettando fosse un maschietto. Lei si girò appena e lo guardò con occhi adoranti. Quello sguardo riusciva ancora a togliergli il fiato.

"Io penso che il Piccolo Principe adora i Caraibi. Sarà un tipo da spiaggia," continuò lei.

"Proprio come la sua mamma," aggiunse Beau.

Lei sorrise dolcemente.

"Allora? Pensi che la città sia davvero insopportabile come immaginavi che fosse?"

Quel pensiero gli aveva tolto il sonno per mesi. Natasha aveva ripetuto troppe volte che detestava il traffico e i rumori. In quel momento, però, scosse la testa sorridendo.

"Non potrei detestare la città, se sono con te, amore mio. Senza contare che sei riuscito a trovare una splendida casetta in periferia accanto al bosco, torni a casa ogni giorno e fai l'amore con me ogni notte. A volte prepari perfino la cena e hai fatto la pace con il mio gatto. Cosa potrei desiderare di più dalla vita?"

Beau chinò la testa per baciarla. Era passato del tempo, eppure non riusciva ancora a saziarsi di lei. Un sospiro di piacere le salì alle labbra.

"Senza contare che ti lasci trascinare ogni fine settimana qui al mare," aggiunse trasognata. "Ho solo una lamentela da fare."

"Vale a dire?"

"Avrei voluto esporre i tuoi ritratti, nella mostra che ho organizzato per il mese prossimo."

Lui scoppiò a ridere. Sapeva che Natasha lo stesse prendendo in giro.

"Pensavo che i nudi che hai disegnato di me fossero soltanto per i nostri occhi."

"Ma l'artista che è in me vorrebbe condividerli con tutto il mondo. Dopotutto, mi ci è voluto un sacco di tempo per completarli, e solo perché continuavi a interrompermi mentre li disegnavo."

Per tutta risposta, Beau le accarezzò il seno.

"Non ricordo di averti sentita lamentarti, a quel tempo."

"Be', sei sempre stato piuttosto convin... cente."

Beau le infilò una mano sotto la canotta per sfiorarle un capezzolo. Negli ultimi tempi, il seno di lei era diventato particolarmente sensibile alle sue carezze. Natasha chiuse gli occhi ed emise un profondo sospiro.

"Stai tentando di distrarmi di nuovo."

"È uno dei miei passatempi preferiti, amore."

Lei sollevò la testa per baciarlo.

"Sai una cosa, Beau Hamilton? Sono completamente, senza via di scampo, pazza di te."

Quella confessione gli fece sciogliere il cuore nel petto, così come succedeva ogniqualvolta Natasha gli professava il suo amore.

"Amo il modo in cui mi incoraggi con il mio lavoro. Amo il modo in cui ti prendi cura di me, e il modo in cui lasci che io mi prenda cura di te. Amo il modo in cui mi hai aiutata a preparare un quadro dei ricordi di Eddie e ad appenderlo nel soggiorno."

"Eddie fa parte di te," le ricordò Beau. "Ed io gli sarò eternamente grato, Natti. Mi ha dato qualcosa di più prezioso di quanto avrei mai potuto sognare."

Gli occhi di lei si colmarono di lacrime.

"Non riesco a credere di essere così fortunata ad averti incontrato."

"È lo stesso per me, amore della mia vita. Credo proprio che dovremo continuare a dimostrarcelo a vicenda."

Nel dire questo, le depose un bacio fugace sulle labbra. Dimostrarle quanto l'amava sarebbe stato il suo passatempo preferito per il resto della sua vita.


FINE





Ciao a tutti!!!!

Eccoci qui, alla fine di questa meravigliosa storia d'amore. Spero vi sia piaciuta!!!! 

Nei prossimi giorni, pubblicherò i primi due capitoli di una nuova storia d'amore. Il titolo? 

 Il titolo? 

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A prestissimo!!!!!!!

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