Capitolo 5 parte 2

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Lumil morì prima di finire l'incantesimo ma comunque ci furono lo stesso degli effetti, anche se non eterni. Lumil andò in cielo e divenne un stella. Astra tornò normale e prima di cadere in un sonno durato secoli, vide il corpo di suo madre steso a terra. Si ricordò dell'incantesimo del sonno eterno di Lumil, ma non sapeva che non era riuscita a finirlo. Era convinta che avrebbe dormito per sempre. Si avvicinò ad essa e si mise in ginocchio, guardando il volto della madre si accorse che stava ancora sorridendo. Con le forze rimaste costruì un mausoleo nella sua radura. La vista le si stava annebbiando:- Dormiremo insieme, un sonno eterno e nessuno ci potrà svegliare.

Astra si addormentò fra le margherite della sua amata radura sognando Nicolaos e il giorno in cui si sarebbero rivisti.

Nico tornò in se e guardò la dea.

-Astra…

-Avete la stessa anima…- gli sorrise Astra.

-Non te ne andare, ti prego.

-Purtroppo non abbiamo potuto vivere insieme anche stavolta…la ferita non si risarcirà…la folgore era imbevuta di sangue di idra.

Dal volto di Nico scese una lacrima e Astra gliela asciugò.

-Non piangere amore, mi hai regalato i giorni più felici della mia vita. Ti amo.

Astra chiuse lentamente gli occhi e si lasciò andare, esalò il suo ultimo respiro. Nico gridò di dolore e strinse il suo corpo che si stava smaterializzando in una luce intensa. Zeus osservava la scena pentito:-Allora…avevo sbagliato…non è un mostro…il suo cuore era puro…lei era un…

-…angelo.- concluse Nico. I semidei del campo osservavano la scena, Piper piangeva, Percy e Annabeth si abbracciavano mentre Leo guardava il terreno con aria triste.

-C'è un modo per riportarla indietro…fatemi provare per farmi perdonare.- disse il dio del cielo.

Chiamò gli altri dei che si misero in cerchio, tendendosi le mani, ed evocarono il progenitore di Astra: Caos. Il caos apparve sotto forma di una fiamma al cui interno si vedeva lo spazio infinito. La creatura parlò:

-Come avete potuto uccidere una creatura così pura? Non meritava di nascere in un mondo così oscuro. Nessuno l'ha mai capita. Cosa volete?

-….la rivoglio qui…con me.- intervenne Nico.

-Perché?

-Perché la amo…

-Per riaverla dovrai passare delle prove…accetti?

-Accetto.- confermò Nico.

-Ebbene che le prove abbiano inizio.- con ciò inghiotti Nico nel buio dello spazio.

Nico riaprì gli occhi, era tutto completamente buio e fluttuava nello spazio. Le stelle davano una luce lontana e fredda.

-Prima prova. -disse Caos. Cinque figure si crearono dal buio. Una vecchia, un bambino, un uomo, un filo di ferro e un gatta.

-Chi sono io fra queste figure? Rispondi bene.- chiese Caos. Nico era impreparato, rimpiangeva Annabeth, lei era la figlia della dea della saggezza  ed avrebbe saputo rispondere. Gli venne un'illuminazione. Era caos, ogni cosa.

-Tutte e nessuna.- rispose il figlio di Ade.

-Risposta esatta complimenti. -esordì Caos.

-Seconda prova.

Gli apparve Astra. Era fuori controllo come nel passato. La ragazza la guardò. Sorrise. Si preparò a colpirlo. Nico si avvicino a lei. Il semidio sapeva cosa fare, lo sentiva nel suo cuore. Presa la sua testa fra le mani  e le disse:

-Sei la creatura più bella che abbia mai visto, ti amo.- la baciò. Lei si irrigidì, combattè contro se stessa. Alla fine Nico sentì che lo abbracciava ed aprì gli occhi, Astra stava sorridendo dolcemente. Scomparve.

-Terza e ultima prova. Cerca Astra fra le stelle, se la troverai potrai riportarla indietro con te.

Nico guardò il cielo, era pieno di stelle sia luminose che fioche, di tuti i colori. Erano milioni. Era una impossibile, come avrebbe fatto a scegliere la stella giusta… erano troppe! Poi la vide. Vide una stella in mezzo al buio più profondo, una piccola luce che lottava nell'oscurità.

-Astra! Sono qui, ti vengo a prendere!- urlò Nico. La piccola luce sentendo quelle parole brillò di più sconfiggendo il buio.

-Hai superato tutte le prove… sii felice con lei. Ti farò un dono, l'immortalità. E' un desiderio di mia figlia.

Nico sentì una nuova linfa scorrere in lui, si sentiva forte. Quindi adesso era immortale? Caos lo rimandò sulla Terra attraverso un varco. I suoi amici del campo corsero ad  abbracciarlo.

-Finalmente sei tornato.

Una luce apparve dove era morta Astra. Quella luce scese dal cielo, era lei. Nico la prese fra le sue braccia. Era bellissima. Astra aprì gli occhi.

-Nico…-mormorò.

-Si, sono qui. Non ti abbandonerò mai.

Astra rise, una risata cristallina che le illuminò il bellissimo viso.

-Andiamo a casa?

-Si andiamo.

Salutarono i loro amici promettendo loro di farsi vivi di tanto in tanto e che erano benvenuti nel loro regno. Gli dei non avrebbero più dato fastidio ad Astra. Erano finalmente felici.

-Sei pronto?- chiese Astra.

-Sempre, stupido. Adesso abbiamo un'eternità da condividere. Ma prima ho fame, facciamo un salto al McDonald's.

-Certo...scemo.-Astra rise e una luce accecante li investì.

Si smaterializzarono. Le risate cristalline di Astra e Nico rimasero sospese nello spazio infinito dell'eternità.

La nuova deaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora