Capitolo 2 (parte 2)

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-Mia signora.- disse un ragazzo dai capelli d'ebano. Inchinato davanti ad una donna i cui capelli argentei risplendevano flebilmente, il ragazzo aveva il bel viso nascosto dai capelli, così soffici e leggeri da sembrare piume. La donna lo fissò con i suoi occhi blu,- Benvenuto, Nicolaos, figlio di Ade.-, pronunciò come un soffio Lumil. Una giovane ragazza entrò nella stanza.
-Madre...-disse lei, volgendo lo sguardo verso il ragazzo -....chi è costui?
- Figlia mia, il nome di questo ragazzo è Nicolaos ed è il figlio di Ade.- rispose amorevolmente la regina.
- Ade? Non lo conosco.
- Lo so, tesoro. Ti ho tenuto nascosta l'esistenza degli dei. Devi sapere che noi non siamo sole. Ne esistano altri come noi due. Ade è uno di questi. Nicolaos è suo figlio ma non è un dio. È un semidio. Sua madre era umana.
- Perché non me l'hai mai detto, madre?- disse tutto d'un fiato Astra.
- Avresti voluto sapere di più su di loro, gli dei non sanno della tua esistenza. Se lo sapessero....ti ucciderebbero.
- Perché mamma?
- Perché sei troppo potente amore mio, ti vedono come un pericolo. Ma Nicolaos ha promesso di mantenere il segreto e resterà qui per un tempo indefinito.
- Ah....Non ti preoccupare mamma... sono abituata ad essere un pericolo...-
Nicolaos aveva sollevato la testa, ascoltando la discussione senza fiatare. Astra poteva vedere finalmente il suo viso. " Un bel ragazzo" pensò lei " sarà pieno di sé?". Il ragazzo le sorrise e Astra arrossì.
- Ebbene, Nicolaos, Kato ti scorterà fino alla tua stanza e ti informerà su tutto ciò che vuoi sapere.
L'anziano servo apparì da un angolo buio:-Certo, mia signora. Prego semidio, mi segua.
Il ragazzo e Kato scomparvero in un corridoio.
- Astra?
- Si, madre?
- Ho visto come vi guardavate, tesoro. Sai benissimo che non puoi permetterti il lusso d'amare. L'amore fa troppo male. E non riusciresti a sopportare tutto quel dolore.
- Madre, perché sei così negativa? Non mi piace per nulla e se anche fosse beh....Perché pensi sempre al peggio? Non vuoi che io sia felice? Che possa essere amata?- disse Astra con le lacrime agli occhi.
- Tesoro...sai bene che io ti voglio bene. Non voglio che tu soffra. Ti prego amore mio stai attenta...- rispose alla figlia. Astra sentì le sue calde lacrime che scendevano dal viso. Possibile che provasse già qualcosa per quel figlio di Ade? Si erano appena conosciuti e non poteva credere in un colpo di fulmine. Uscì dalla sala del trono e corse verso il suo amato bosco.

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