ᑕᗩᑭITOᒪO ᙭III

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La ragazza tossi sollevando un po' la testa

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La ragazza tossi sollevando un po' la testa.

Schiusi la bocca.

Socchiusi gli occhi, potevo sentire l'erba fredda sotto la mia guancia, iniziai a respirare affannosamente. 

Ero viva.

O forse era il paradiso?

Ero stanca, avevo le mani sudate e la pelle squartata. No ero viva. Stavo male, stavo molto male, desideravo di morire ma ero viva.

Nel luogo regnava il silenzio, un silenzio troppo profondo, un silenzio pauroso.

Aprì gli occhi, non c'era luce era tutto avvolto nella penombra.

Osservai meglio, quello che oscurava il cielo non erano nuvole bensì fumo.

Mi alzai in piedi, barcollai, mi appoggiai a un albero per restare in piedi.

Spolverai la mia pancia da quella che immaginai essere neve.

Stavo tremando.

Improvvisamente fui investita da quello che era successo prima. Non so quanto prima, poteva essere passati minuti, ore o giorni...

Mi voltai verso la foresta ma non rimaneva niente, solo alberi spelacchiati.

Le braccia mi prudevano, le guardai.

Erano piene di grosse croste, pochi pezzi di pelle si erano salvati.

Il fumo mi faceva lacrimare gli occhi e respirare con fatica.

Mi addentrai nella nuvola grigia, a terra c'era i corpi di tutti, nessuno si era salvato.

Nessuno.

Guardavo i volti delle persone ma non la vedevo, le lacrime però scesero comunque, non avevo bisogno di essere certa.

Però doveva essere viva, io l'avevo salvata, prima che io svenissi lei era corsa via. Il suo corpo non c'era per quello, perché era ancora viva.

Le croste mi facevano male ma il dolore era sopportabile, corsi, non sapevo dove stavo andando.

Mi ritrovai di fronte un dirupo, mi fermai, vidi un tubo di metallo distante un metro circa, in fondo potevo vedere rovi e ortiche.

Immaginai che quella fosse la parte più estrema del parco visto che c'era ancora qualche albero verde e il cielo era più chiaro.

Presi un bel respiro e spostai un piedi sul tubo, lo senti scricchiolare.

Cercai di staccare l'altro piede ma era incastrato nei rovi. Chiusi gli occhi e quando gli riapri vicino al mio piedi i rovi erano marroni e rinsecchiti, lo sfilai senza problemi e mi ritrovai sul tubo.

Alla mia sinistra si trovava il dirupo mentre alla mia destra notai un muro bianco. Ero al confine. Quello non era un muro. Era la Luna. Stavo toccando la Luna.

THE MOON|| La ragazza dagli occhi bluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora