ᑕᗩᑭITOᒪO ᐯII

28 4 0
                                    

Cercai di aprirlo con la maniglia ma ovviamente non funzionò, tirai una spallata, poi un' altra, alla terza una delle due porte si scardinò e cadde a terra provocando un tonfo assurdo, solo in quel momento mi venne in mente che avrei potuto usare ...

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Cercai di aprirlo con la maniglia ma ovviamente non funzionò, tirai una spallata, poi un' altra, alla terza una delle due porte si scardinò e cadde a terra provocando un tonfo assurdo, solo in quel momento mi venne in mente che avrei potuto usare la mia magia.

Nessuno però ne dentro ne fuori aveva rivolto la sua attenzione verso di me.

Vidi delle scale strette, ripide e poco illuminate mi fiondai subito giù. Quando arrivai alla fine mi accostai al muro per vedere se c'era qualcuno, esaminai il luogo: era un lungo corridoio maleodorante e dalla luce sinistra, su entrambi i lati si estendevano file e file di celle, vidi che seduta a un tavolo una sentinella russava beatamente.

Stando attenta a non fare rumore camminai per i corridoi in cerca di lei, sentivo dei passi alle mie spalle ma non c'era nessuno. In quel ambiente silente ogni suono rimbombava forte dando l'idea che quei tunnel continuavano all'infinito.

Sentivo il cuore battermi forte, mi aspettavo ogni volta di trovare qualcuno dietro di me pronto ad uccidermi.

Era tutto così uguale e monotono, sembrava di non muoversi. Molti candelabri erano spenti, l'illuminazione era poca e si notava subito la mancanza di finestre. Quel luogo metteva ansia.

Tutti i carcerati mi puntavano gli occhi addosso eppure nessuno di quegli sguardi pietosi mi era famigliare. Alcuni mi guardavano male, altri con curiosità, altri ancora non mi guardavano proprio, mi fissavano si; ma non mi vedevano realmente.

Poi la vidi, vidi i suoi occhi color mandorla brillare illuminati da un mozzicone di candela li vicino.

Le corsi in contro, era lei. Mi chiamò per nome:" Come ci sei arrivata qui?" mi chiese. Aveva qualche ferita sulle braccia e diverse occhiaie ma per il resto sembra stare bene

"Non ho tempo di spiegartelo ora" le dissi.

"Sono felice di rivederti" mi disse lei, due lacrime le scivolarono lungo le guance rosee "Il mondo non crede più nella magia, non esistono maghi, non ci sono più fiabe o libri nei quali si parla di magia..." il tono della sua voce era debole, spezzato dai singhiozzi. Con lei stava piangendo anche un pezzo del mio cuore.

L'abbracciai attraverso le sbarre:" Tu scapperai! Tu scapperai e il mondo ricomincerà a credere nella magia, grazie a me e te. Noi due contro il mondo"

Senti un dolore lancinante alla schiena, iniziai ad ansimare, non sentivo più i polmoni riempirsi d'aria, con la botta avevo sbattuto la testa contro le sbarre e potevo sentire il sangue scendermi dalla fronte.

Rimasi con la testa appoggiata alla mano intrecciata attorno alle sbarre: sentii Sara sgusciare via per lo spavento e cercare di trattenere i singhiozzi.

Due lacrime cercavano di scendere dai miei occhi ma io le trattenni, la testa mi girava forte, sentivo le palpebre pesanti, volevo soltanto chiudere gli occhi e dormire per un po', ma troppa adrenalina mi scorreva nelle vene, mi feci forza, mi appoggiai alle sbarre e mi issai in piedi.

THE MOON|| La ragazza dagli occhi bluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora