Sesto Capitolo

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Ero rimasta sola al centro di NY, non avevo soldi con me, il telefonino era scarico, non conoscevo il numero di Harry a memoria, non sapevo come tornare all'albergo e soprattutto non avevo idea di quale fosse il suo nome! Insomma un dramma. Forse sarebbe tornato a prendermi, ma come e quando!? Cercai di uscire fuori dal negozio: le fan bloccavano ancora l'uscita...ma si può essere così malati per un cantante? Forse non le capirò mai, dato che ho sempre vissuto con loro da quando sono famosi e da un paio di ore sono fidanzata con uno di loro! Speriamo solo che la stampa non lo venga a scoprire, se no addio normalità! Già è dura tenere nascosto il lavoro che fa mio padre e il mio modo di vivere, ma è tutto a fin di bene.

Torniamo a me....cosa fare? Incominciai ad incamminarmi lungo la strada cercando di ripercorrere un po' i passi al contrario. Niente da fare, non riuscivo a ricordare, memoria da gallina! Decisi di sedermi in un piccolo bar nelle vicinanze di Central Park, che più che un parco sembrava il labirinto di Alice nel paese delle meraviglie. Neanche il tempo un ragazzo si avvicinò a me chiedendo cosa volevo ordinare, credo! Il mio inglese non era fantastico...ma gli americanazzi proprio non li capivo (PS non ho nulla contro gli americani...ma mi piace quella parola!) comunque risposi che stavo aspettando una persona, almeno era una scusa credibile. Passarono cinque, dieci, quindi, venti minuti ed ero ancora la seduta ad aspettare 'l'omino immaginario che mi portasse da Harry' chissà che stava facendo? Forse stava pensando a me? Che diavolo, ovvio che pensava a me....mi aveva mollata lui la! Forse rivolgersi alla polizia non era una grande idea.

Il bar in quel momento era vuoto, a parte me e il cameriere che sicuramente stava pensando male. Ad un tratto sentii sbattere la porta del bar e un uomo con una felpa grigia, un cappuccio che gli copriva il volto e il fiatone bloccò la porta d'ingresso. Non credo fosse un ladro. Chiuse la porta a chiave, calò le tendine delle vetrate della caffetteria e si avvicinò ad un tavolo accanto a me. Si sfilò piano piano il cappuccio e una folta chioma rossiccia venne alla luce. Era un viso familiare...

"Vi prego non dite che sono qua è un mare di tempo che corro! Giusto oggi dovevo essere beccato dalle fan!" Ebbene si la carotina che era entrata nel piccolo bar era Ed Sheeran! Sia graziato il cielo, Ed era amico di Harry e avrebbe sicuramente avuto il suo numero.

"Ciao, scusa ti posso chiedere una cosa?" chiesi timidamente alla star. "Si, puoi avere un autografo!" un po' scontrosetto il tipo..."veramente io avrei un problema..." fui bloccata ancora una volta da Ed che disse "non credo di potere aiutarti, mi spiace". Avrei voluto odiarlo in quel memento, ma tralasciando che la sua musica è bellissima, anche harry aveva quei modi di fare quando una giornata andava storta o aveva un faccia a faccia con le fan. "Capisco che sei stanco di essere rincorso da tante cagnoline, ma ho bisogno che tu mi faccia fare una chiamata a..." mi bloccai per un secondo, mi avvicinai al suo orecchio e dissi a bassa voce "...Harry". Lui si giró di scatto verso di me "scusa ragazzina, ma non posso mica chiamare ai miei amici solo perché una fan vuole parlare con loro e comunque cosa vuoi fare con harry mica è qua? Si trova in Inghilterra!" Stavo seriamente perdendo la calma, guarda un po' questa testa di rapa. "Senti gioia cara, ho mi fai chiamare al mio ragazzo o esco fuori dalla caffetteria e mando a chiamare pure la stampa" gli occhi del cantante di sgranarono "...tu, cosa?" "Hai sentito bene, dammi il tuo telefono" come un soldato dell'esercito, sgridato dal suo comandante, mi diede il cellulare...fortunatamente il cameriere era dentro la cucina, credo!

Il telefono cominciò a suonare... una voce rispose "Ed?..."

One Direction~Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora