«Scorpius, resta!»
Al principio dell'estate, con i tre ragazzi a casa e un pranzo imminente, dai Potter risuonavano le stoviglie impegnate per magia e nel loro frastuono si insinuava il sobbollire delle pentole. Scorpius non aveva mai visto Elfi Domestici, nella grande cucina al piano terra, ma aveva appreso per esperienza che la signora Potter non dava il meglio di sé solo su un campo di Quidditch. Sorrise al pensiero: la strega aveva ricevuto i suoi complimenti in più di un'occasione, ma a casa propria non l'avrebbe mai ammesso di fronte al più anziano e suscettibile tra i loro elfi.
«È un pranzo di famiglia, davvero non voglio disturbare.»
Davanti alla strega le fette sottili di una carota sminuzzata con un incantesimo domestico si adagiarono lente su un tagliere. Un cenno del polso e un mestolo di legno prese a girare all'interno di una casseruola. Circondata dai colorati effetti della sua magia, pareva dirigere una pozione con la bacchetta salda in una mano; a Scorpius sarebbe piaciuto saper mostrare altrettanta sicurezza davanti a un calderone: avrebbe conquistato almeno un "Eccezionale" tra i suoi GUFO. Ginny Potter volava nella propria cucina come su una scopa, lui aveva ottenuto solo in sella alla Nimbus il risultato migliore dell'anno scolastico concluso.
«Non essere sciocco, ti conosciamo da quando i Bolidi erano persino troppo pesanti per te!»
A undici anni Scorpius aveva già tutta l'esperienza di volo ch'era possibile conquistare su una scopa giocattolo, ma solo una feroce determinazione gli avrebbe permesso, in seguito, di acquisire la massa muscolare idonea, pur se ancora conforme alla sottile fisicità del Cercatore. Ridacchiò. «Questo è vero.»
Anche se ormai aveva solo una famiglia a eseguirli, la signora Potter disponeva comandi con lo stesso tono di un Capitano, e lui non seppe più come ribattere alla sua calorosa e prolungata insistenza. Dovette leggergli un cedimento tra le pieghe del viso, o nella mancanza di una risposta pronta – Scorpius ne aveva solo per quando poteva permettersele con sprezzo delle conseguenze, quando sapeva di condurre il gioco. La donna lo congedò, sbrigativa, pur senza negargli un sorriso affettuoso: «Torna in camera di Albus, vi chiamerò quando sarà pronto in tavola. Avviso io Astoria.»
Contento, in realtà, di avere ottenuto altro tempo da passare con l'amico con il beneficio di un pasto delizioso, Scorpius ringraziò e voltò le spalle alla cucina, alle vetrate aperte su una lunga tavola da apparecchiare nel giardino sul retro. I suoi genitori non avrebbero avuto nulla in contrario, a sua madre interessava piuttosto che buon uso fosse stato fatto dei libri contenuti nella borsa che gli pendeva da una spalla.
Nell'ingresso una scala di legno scuro conduceva al piano superiore con le quattro camere da letto. Guardando oltre c'era l'ampio soggiorno, che in quel momento non ospitava ancora una chiassosa riunione di quella famiglia così numerosa – Scorpius era rimasto sconcertato nel venire a sapere del numero di cugini di Albus, non li aveva mai nemmeno visti in una stanza tutti insieme e si domandava se sarebbe stato necessario un Incantesimo di Estensione Irriconoscibile sui muri.
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L'ambizione di perdere
Fanfiction[HP. Scorpius/James. Completa.] Scorpius Malfoy gioca a Quidditch per Serpeverde e farebbe di tutto per vincere la Coppa. Ciò che non è disposto a fare è quanto suggerisce il Capitano della squadra avversaria di Grifondoro, determinato a insidiare l...