Il diluvio di Girodet
Quell'attimo prima della morte,Di vedere le tue dame da corte,
Perse, cadere
Nell'anonimato, nell'ultimo degli oblio
Sentire che qualcosa nel ramo si sta spezzando,
Consapevolezza di perdere un qualcosa per sempre
E di vederlo soffrire e appassire
Fino alla sua ultima delle presenze ...
Saprai che non può volare
Che su un dirupo scosceso si andrà a schiantare
Ti chiederai, "avrei potuto sacrificarmi per lei?"
Dare la mia vita per Un'altra, per mio figlio, per mio padre?
Nessuno lo saprà, perché anche se è
viva
Se la vedo, se sento il suo battito
Nel mio dipinto dell'animo è morta
E non mi resterà che quest'attimo
Quello prima di perdere tutto.
E l'ultimo angelo che mi toglie il respiro
Prima di dire addio
Al suo ultimo sospiro.
Se la famiglia è un dono di Dio,
Forse questa sarà
La mia maledizione
Come passare dall'eterna beatitudine
Al riflesso
della succube dannazione.
Girodet lo capì prima degli altri
Preso per pazzo e condannato
Ad essere un Dio e vivere tra i Giganti.
Forse servirà a poco dire che l'uomo
ama sua moglie
Quando poi la vedrà soffrire
Il secondo prima
Di toccare il fondo, di passare
Dal cielo tetro
A uno scoglio freddo e distorto.
E io ti stringerò la mano per sempre
Con un rimpianto
Che l'ultima volta che vedrò
il tuo dipinto
Non vedrò un tuo sorriso
O un tuo umile vanto,
Ma saranno i tuoi occhi serrati
l'ultimo respiro
dei tuoi sentimenti cancellati.
Perdona il mio melodramma
Da uomo nudo del suo cuore teatrale
A volte riflettere è una condizione
anormale
Ma non se non ti può restare
Altro da fare;
Te che guardi, che osservi questo quadro
Salva almeno te la mia amata
Caricala sulla nave abissale