Il pirata servo della Peste
Si crede alla morte
solo quando la si è vista...
La notte dormi in un prato
Per svegliarti in un luogo buio
Da dove nessuno è mai tornato
Prega bambino, che vivi nel tuo letto
Che la tua gentilezza
Non diventi un bel difetto.
Uscito dalla barca galleggiante,
tenente del volante
se ti vede ti spoglia
come alberi al vento
e ti inghiotte come la Peste nel 600.
Non ti piacerebbe vederlo,
per gli umani non ha volto
gli artisti non lo descrivono
i cantanti non ne parlano...
ma posso assicurarvi che chi lo ha visto
finirà perseguitato come i discepoli di Cristo,
con una corda alla gola, che pende dal soffitto.
Guardate Anna, così candida e bella
Rapitrice di cuori e dispensatrice dell'eterna promessa,
aveva un ragazzo, giovane
ma un po' insicuro
il pirata della morte se ne accorse
in cambio dell'anima gli donò
ciò che nessun essere umano ha mai avuto:
il coraggio di sentirsi in pace
non rinnegando se stessi e le insicurezze.
Si nutre di paure e insofferenze
non mostrarti mai
davanti a lui
che non hai certezze.
Una sera nel suo soffice letto
Al limitar del gioco della Mezzanotte
Una tenaria mano, si poggiò sul suo letto
E il suo grido fu soffocato
In balìa del più forte...
Il corpo resta immobile, immune da emozioni
Su cui è calata la notte
Che suscita meno repulsioni.
Una morte così giovane, dimenticata troppo in fretta
Anna si è rifatta una vita, per nascondere i fantasmi del passato
Che potrebbero divorarla,
ora chiusi in una falsa prigione in una mente
in cui si crede sigillato ogni lato...
Io avverto, puoi mentire a tutti
ma non ai sentimenti
e il pirata della morte, fa credenza solo su di essi;
prendi in giro gli altri, ma accrescerai la sua fame
e ti tormenterà, finché non ti avrà prosciugato